Grignetta (invernale, cresta Cermenati)
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Complici un gradito invito ("dai andiamo a fare un'invernale alla Grignetta"), una meteo che non lasciava ombre su di una giornata tersa (quasi uno scampolo di primavera) ed un entusiasmo comune, l'invernale alla Grignetta per la cresta Cermenati ha saputo regalare un'esperienza viva e felice.
Giunti alla Piana dei Resinelli, s'impone una doverosa sosta alla famosa e di storica memoria panetteria quio presente (pan uvetta, pane e olive o pane e noci ... le immancabili tentazioni) prima di proseguire la strada asfaltata e parcheggiare l'auto dove questa diventa sterrata (così si rimane anche più comodi con l'imbocco del sentierino che porta al Rif. Carlo Porta http://www.rifugioporta.it/); lasciato il rifugio alle spalle si segue un breve tratto boschivo fino a trovare la palina segnaletica (via normale-cresta Cermenati) che ci fa uscire dal bosco verso destra (a sinistra si esce - invece - verso la "Direttissima")
La via normale, autentico percorso scavato e tormentato, si inerpica sempre più rocciosa e "scassata" (è una via molto percorsa oltre che terreno altamente mutevole di stagione in stagione, perchè scavato da disgeli e piogge) lungo il pendio meridionale della Grignetta (s'incontra, spostandosi verso nord, un'altra palina sul crocevia che unisce la "normale" alla "direttissima").
I mitici Koflach avanzano felici come dei carri-armati sull'accidentato tragitto, un pò meno io che li porto ai piedi ... ma non demordo ... ammazzate che caldo, oggi sembra quasi primavera giornata stupenda con tempo radioso ampiamente apprezzata dal sottoscritto e dalla Sibilla ("l'ispiratrice di questa ascensione").
Già a vista dalla macchina la quota neve partiva da non molto al di sotto dell'attacco alla cresta Cermenati (ca. 100 mt); sosta per il ramponaggio a quella quota e poi nuovamente gambe in spalla diretti verso il "canale" terminale della cresta Cermenati, passando prima per un suggestivo traverso che offre un ripido colpo d'occhio sui pendii circostanti.
Guardando in sù e in giù si scorge chi sale e chi scende, il fiato e il ritmo vanno e vengono per me mentre la Sibilla ha una bella gamba costante, i Koflach sono felici nella neve (loro ambiente naturale), il morale è sereno come il cielo, la cresta si affronta roccetta dopo roccetta studiandone la morfologia, la dimestichezza con i ramponi migliora ... si saluta chi scende ... si avanza ancora, su neve smollata dal sole ... un ultima "esse" disegnata tra poce roccette e qui ... grande soddisfazione sull'ultimo, sinuoso tratto completamente aereo della cresta Cermenati (non dirò nè facile nè difficile ma da fare con la giusta attenzione!!) con la vista che spazia a 360° sul panorama delle circostanti montagne (Grignone, Resegone, Corni di Canzo, Sodadura ...) e catene montuose (tra cui un incantevole Monte Rosa).
Cima, foto (anche con un gracchio vanitoso), ciaccole (in Grignetta si trova sempre qualcuno che si conosce ... almeno a me capita così), lavoro di mandibola.
La chicca ... lo sfodero della picca in legno di mio Padre (una delle due ... la maggiore era a casa)!!
La discesa, per la stessa via dell'ascesa (che giochi di parole), è per me lenta nel tratto del canale e in quello immediatamente sotto di roccetta ... eh, sconto la mia inesperienza nelle invernali ma ogni singolo metro è stato una goccia di esperienza tecnica e umana (introspettiva), mentre nell'ultimo tratto di neve mi sono ritrovato più sciolto; smontati i ramponi, ci è rimasto solo da snocciolare una santa pazienza a ripercorrere quel martoriato cammino del sentiero Cermenati con i miei "panzer" ai piedi ... ai quali ho dedicato un bel boccale di fresca "panascea" (birra e gassosa ... ottimo connubio) alla panetteria-market dei Resinelli.
Note:
- ramponi e piccozza equipaggiamento essenziale; la picca è ampiamente preferibile ai bastoncini, soprattuto in discesa (inutile, come ho visto fare, arrischiarsi a scendere con i soli "telescopici").
- a chi porta ragazzini al seguito, anche se ramponati, evitate - e anche qui l'ho visto fare - di farli scivolare di sedere sui tratti più ripidi; meglio una discesa assistita faccia a monte o altra tecnica di ramponaggio.

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