Poncione Val Piana (2660 m) - Skitour
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Mi era corsa voce che la Val Bedretto fosse il paradiso dello scialpinismo ticinese. Così, senza nessuna meta specifica mi sono diretto là dove nasce il Ticino, e mi sono lasciato sorprendere dalla bellezza di queste montagne splendide. Per una volta non ho dovuto tracciare, ho approfittato di un quintetto davanti a me che era accompagnato da un bel cane nero, che sembrava molto entusiasta della neve e del paesaggio.
Parto da All’Acqua passando il ponticello sul Ticino, che qui è poco più di un ruscello, e mi inerpico su per il pendio in una neve ancora abbastanza buona. Superata la zona dell’Alpe di Formazzora detta Stabbiascio, mi infilo nella Val Cavagnolo, sempre potendo contare sui tracciatori confederati (ma mi accorgerò in seguito che anche loro stanno battendo una traccia già esistente). Arrivando sotto la verticale del Poncione Cavagnolo, devio a sinistra in un paesaggio sempre più incantato. Il sole è sempre nascosto, ma i suoi raggi lambiscono i primi contrafforti del Poncione Val Piana, che si rivelerà essere la mia meta. Scendono dal pendio alcuni skialper, ed uno di loro si intrattiene con me. Scambiando due chiacchiere, ha parole di elogio per questa cima, che si trova proprio al di sopra della bocchetta verso la quale mi sto dirigendo (Bocchetta di Val Piana). Io mi stavo solo godendo la neve e la salita, pregustando la discesa, ma la voglia di raggiungere il Poncione Val Piana, dopo che mi è stato nominato, cresce metro dopo metro. È fissato, oggi non scendo se non dopo essere arrivato in cima! Arrivo alla bocchetta che dà sul Ghiacciaio di Valleggia e, nonostante la stanchezza, piego a sinistra verso la cima. Ancora qualche passaggio ripido e finalmente eccomi in cima! Grandioso! A dominare il paesaggio è il Pizzo Rotondo, ma le montagne che mi circondano sono una più bella dell’altra. Sono solo, sono già spariti tutti (ecco un altro scotto da pagare alla mia inesperienza, la neve di pomeriggio ovviamente sarà peggiore rispetto al mattino, nonostante il pendio Nord: la prossima volta ne terrò conto). Tolgo le pelli, pulisco gli sci e mi butto nella discesa. All’inizio la neve è ancora abbastanza polverosa, per cui va abbastanza bene, ma arrivato nella Val Cavagnolo la neve peggiora e comincia la serie delle mie cadute: si staccano gli sci, si staccano gli attacchi, si affonda nella neve, insomma, la fase della discesa va enormemente migliorata. D’accordo, la neve sembra sabbia, però… L’ultimo pezzo di discesa, nel bosco di larici, è un vero calvario: non cado più, ma la neve sembra uscita da una betoniera. Arrivo all’auto distrutto e tutto bagnato, ma dopotutto… è stata una grande giornata di sci! Il Poncione Val Piana, a destra, e il Chüebodenhorn, a sinistra, mi osservano, e io ricambio estasiato!
Parto da All’Acqua passando il ponticello sul Ticino, che qui è poco più di un ruscello, e mi inerpico su per il pendio in una neve ancora abbastanza buona. Superata la zona dell’Alpe di Formazzora detta Stabbiascio, mi infilo nella Val Cavagnolo, sempre potendo contare sui tracciatori confederati (ma mi accorgerò in seguito che anche loro stanno battendo una traccia già esistente). Arrivando sotto la verticale del Poncione Cavagnolo, devio a sinistra in un paesaggio sempre più incantato. Il sole è sempre nascosto, ma i suoi raggi lambiscono i primi contrafforti del Poncione Val Piana, che si rivelerà essere la mia meta. Scendono dal pendio alcuni skialper, ed uno di loro si intrattiene con me. Scambiando due chiacchiere, ha parole di elogio per questa cima, che si trova proprio al di sopra della bocchetta verso la quale mi sto dirigendo (Bocchetta di Val Piana). Io mi stavo solo godendo la neve e la salita, pregustando la discesa, ma la voglia di raggiungere il Poncione Val Piana, dopo che mi è stato nominato, cresce metro dopo metro. È fissato, oggi non scendo se non dopo essere arrivato in cima! Arrivo alla bocchetta che dà sul Ghiacciaio di Valleggia e, nonostante la stanchezza, piego a sinistra verso la cima. Ancora qualche passaggio ripido e finalmente eccomi in cima! Grandioso! A dominare il paesaggio è il Pizzo Rotondo, ma le montagne che mi circondano sono una più bella dell’altra. Sono solo, sono già spariti tutti (ecco un altro scotto da pagare alla mia inesperienza, la neve di pomeriggio ovviamente sarà peggiore rispetto al mattino, nonostante il pendio Nord: la prossima volta ne terrò conto). Tolgo le pelli, pulisco gli sci e mi butto nella discesa. All’inizio la neve è ancora abbastanza polverosa, per cui va abbastanza bene, ma arrivato nella Val Cavagnolo la neve peggiora e comincia la serie delle mie cadute: si staccano gli sci, si staccano gli attacchi, si affonda nella neve, insomma, la fase della discesa va enormemente migliorata. D’accordo, la neve sembra sabbia, però… L’ultimo pezzo di discesa, nel bosco di larici, è un vero calvario: non cado più, ma la neve sembra uscita da una betoniera. Arrivo all’auto distrutto e tutto bagnato, ma dopotutto… è stata una grande giornata di sci! Il Poncione Val Piana, a destra, e il Chüebodenhorn, a sinistra, mi osservano, e io ricambio estasiato!
Tourengänger:
tapio

Communities: Hikr in italiano, Skitouren
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (16)