Ch. Jenatsch - Piz Traunter Ovas - Fuorcla Suvretta - Sankt Moritz


Publiziert von paoloski , 7. Januar 2011 um 23:53.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Oberengadin
Tour Datum:30 Dezember 2008
Ski Schwierigkeit: WS+
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 700 m
Abstieg: 1450 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:La Chamanna Jenatsch può essere raggiunta da La Veduta (nei pressi dello Julierpass) o attraverso la Fuorcla d'Agnel o in traversata dal Piz Surgonda; dalla Val Bever o usufruendo degli impianti sciistici di Sankt Moritz.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Giro circolare.
Unterkunftmöglichkeiten:Chamanna Jenatsch CAS 2652 m.
Kartennummer:CNS 268S Julierpass

Il 28 dicembre avevamo raggiunto la Chamanna Jenatsch usufruendo degli impianti sciistici del Piz Nair, normalmente è vietato prendere gli impianti di risalita con zaini e materiale d'alpinismo, per farlo si devono prendere accordi con il gestore del rifugio che fornirà la lista dei nominativi alla partenza degli stessi a Sankt Moritz. Il prezzo di solo andata (2008) Sankt Moritz - Corviglia (2 tratte di treno a cremagliera) e di cabinovia fino al Piz Nair, è di 27 FrS.
Dal Piz Nair si scende al Pass Suvretta, si mettono le pelli e si risale alla Fuorcla Suvretta, da qui si scende per la Val de Traunter Ovas e poi per la Val Bever, l'accesso alla capanna è in salita e si deve ripellare.
Il 29 avevamo desistito dal salire al Piz d'Agnel, per la troppa neve instabile sulla cresta finale, fermandoci alla Fuorcla da Flix. 
Il 30 è l'ultimo giorno: dobbiamo rientrare a Sankt Moritz, il tempo è splendido anche se la temperatura si preannuncia simile a quella dei giorni precedenti  (- 20° C a mezzogiorno al sole!). Dopo una magnifica colazione (la cucina alla Chamanna Jenatsch è paragonabile a quella di un ottimo ristorante) , alle 9 abbiamo gli sci ai piedi, puntiamo dapprima verso Sud Ovest per attraversare il pendio a Est del Piz Picuogl senza perdere quota e poi puntiamo verso Sud fino a raggiungere un pianoro a quota 2800 metri circa, da qui puntiamo verso Est e, per pendii molto ripidi, saliamo direttamente al Piz Traunter Ovas, preferiamo non percorrere la via indicata dalla carta, che porta dapprima alla forcella e da qui alla cima, per la troppa neve accumulata: sulla cresta Ovest il vento ha spazzato via molta neve e la salita è decisamente più sicura, a tratti siamo su ripidi pendii dove l'erba quasi appare ma, alle 11,15, siamo in cima: panorama grandioso, monti innevati a 360°, c'è un po' di vento ma niente rispetto a ieri, togliamo le pelli, ci prepariamo e scendiamo quindi alla Fuorcla Traunter Ovas, breve sosta per mangiare qualcosa e poi, su neve fantastica, ci abbassiamo sulla Vadret di Traunter Ovas contornando a Nord il Corn Marqun (3034 m quotato ma non nominato sulla CNS 268S). Cercando di non abbassarci troppo raggiungiamo il canale che adduce alla Fuorcla Suvretta a circa 2700 metri. Rimettiamo le pelli e risaliamo i pendii ripidi versola forcella, poco prima di arrivare le pelli di Daniela, a furia di metterle e toglierle al freddo, decidono di staccarsi, il tempo di mettere un nuovo paio (in un giro come questo è indispensabile avere almeno un paio di pelli di riserva ogni due persone) e, in breve , siamo alla Fuorcla Suvretta, sono le 13,45. Di nuovo via le pelli, cinghietti, stretta agli scarponi e giù su neve polverosa. Due giorni fa avevamo salito questo pendio tenendoci un po' più a Nord ma oggi seguiamo la traccia verso Sud Sud Est riportata sulla carta sciistica: è meno accidentata e passa nei pressi dei Lejets da Cuolms da cui ci si volge verso Est puntando al Lej  Suvretta che si contorna poi verso Nord per evitare un valloncello. Sostiamo nei pressi del vicino bivacco e studiamo la carta per vedere come rientrare a Sankt Moritz. Scendiamo lungo la valle tenendoci a sinistra del torrente, poco prima dell'Alp Suvretta c'è un tratto piuttosto esposto e carico che passiamo uno alla volta e ben distanziati, seguiamo con qualche saliscendi una stradina e, poco dopo, siamo in mezzo alla"civiltà": abbiamo raggiunto le piste di Sankt Moritz e un baretto che trasmette musica a tutto volume, dopo tre giorni senza incontrare anima viva è un vero shock! I pistaioli ci guardano perplessi: zaini, piccozze, ramponi...dobbiamo sembrare loro un po' strani, noi non vediamo l'ora di toglierci da qui, scendiamo verso Sankt Moritz facendo attenzione alle orde di sciatori lanciati a tutta velocità, decisamente ci sono ben pochi punti di contatto fra scialpinisti e pistaioli! Alle 16 siamo, incredibilmente incolumi, al parcheggio Quadrellas dove avevamo lasciato le auto.

Un gran giro! I dislivelli in salita sono limitati ma occorre ripellare spesso e la zona è, nonostante la prossimità a Sankt Moritz, decisamente poco frequentata, perciò occorre prevedere un po' di attrezzatura (pelli di ricambio, rotelle, materiale da riparazione), la Chamanna Jenatsch è però un eccezionale punto d'appoggio (ottima cucina e pasticceria, birra alla spina, locale accogliente, deposito sci). C'eravamo stati anche nel 2001 (quella volta facendo il Surgonda, il Calderas ed il Piz d'Agnel), ma ci torneremo sicuramente visto che di cime da fare ne abbiamo ancora un po'.

Tourengänger: paoloski


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