I SIGNORI DEGLI ANELLI "ALLA RICERCA DELLA GRASSI PERDUTA"
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RELAZIONE DI FRANCESCO::: Il titolo della relazione non è ispirato al film di Indiana Jones "ALLA RICERCA DELL'ARCA PERDUTA", ma bensi al rifugio Grassi che non riuscivamo a vedere,era scomparso inghiottito nella nebbia, alla fine guidati dal ns. infallibile olfatto , con impeccabile precisione ci ha condotti al gustoso profumo di minestra .
Le previsioni odierne non lasciano nessuna chance, pioggia e neve sopra 1400 m. .
Nessun problema, il vero problema sarebbe stato,rimanere a casa e dover subire il rimorso di coscienza di una rinuncia.
Io, Ivan E Max, proseguiamo con la ns. sagra dei giri ad anello,qs. volta nella vicina Valsassina.
Partenza da Introbio alle h. 8.00 lungo la via Foppabona ,sentiero n. 27 e da qui a circuire un'intero anello passando dalla Bocchetta di Foppabona m. 1985 e poi dal rifugio Grassi m. 1987,una sosta durata piu' del previsto al Rifugio ed il ritorno sempre a Introbio.
Una volta partiti, dopo 50 minuti e verso la Q. 1400, inizio' a nevicare in modo costante e mam mano che prendavamo quota il paesaggio diventava sempre piu' fantasmagorico "nebbia totale e visibilita ridotta a pochissimi metri" Solamente con la totale conoscenza del luogo si poteva affrontare una simile gita, Grazie a Max vero mattatore della giornata.
Gita abbastanza tecnica e difficile dovuta alla scarsa visibilita' e a un percorso con uno sviluppo da non trascurare, "km. 22" sopratutto in simili condizioni.
COMMENTO DI IVAN : Prima uscita “invernale” corredata da una bella nevicata pomeridiana (attesa) e da 40-50 cm. di neve già sul cammino ( non del tutto attesa ). Soprattutto quest’ultima ha reso faticoso l’ultimo tratto di salita alla bocchetta di Foppabona ed il successivo traverso per arrivare al rifugio Grassi, anche perché la traccia non era facilmente identificabile. Io in particolare ne ho risentito e sono andato in crisi, restando sempre piuttosto arrancante a ruota dei soci che si sono sobbarcati il compito più gravoso di battere, soprattutto Massimo che era invece in forma smagliante. Raggiunta finalmente la Grassi dopo circa 5 ore, ci siamo rifocillati e poi siamo rientrati dalla interminabile Val Biandino, dove la traccia era per fortuna invece già battuta. L’ultimo lungo tratto sulla carrozzabile in cemento è stato fatto sotto una pioggerella fine e quasi per intero al buio ma senza particolari difficoltà, perché gli occhi si sono abituati bene all’oscurità.
VISTA DA MAX:
Anello compiuto………………, ma quanta fatica.
Ritrovo con Ivan e Francesco alle 7.15 al parcheggio del Bione . per le 8.10 abbiamo gli scarponi ai piedi e le ciaspole agganciate allo zaino pronti a partire per questa nuova avventura.
Lasciata l’auto dopo aver percorso un paio di tornanti sulla carrozzabile che porta alla Bocca di Biandino, ci incamminiamo e neanche dopo 5 min. lasciamo la carrozzabile imbocchiamo su un tornante sinistroso un sentiero con direzione Introbio – Sant’Uberto che ci farà perdere quota una cinquantina di metri. Dopo aver attraversato una valle troviamo diverse indicazioni che portano al rifugio Grassi, noi seguiamo la via Foppabona tenendo il sentiero nr 27-
Dopo aver preso velocemente quota attraverso un ripido sentiero nel bosco giunti a circa quota 1.000 m. inizia a piovigginare come da previsioni meteo ma presto la pioggia si trasforma fortunatamente in neve. Fino a quota 1800 l’escursione prosegue tranquilla senza grossi intoppi e nonostante la neve da battere si aggiri attorno ai 25-30 cm il sentiero è sempre ben visibile, giunti ad un pianoro sotto l’alpe Foppabona il sentiero sparisce la neve in alcuni punti raggiunge i 40-50 cm e la nebbia inizia ad intensificarsi anche se la visibilità è ancora discreta. Calzate le ciaspole seguendo l’istinto e l’esperienza del vegio ma ben sapendo il punto da raggiungere risaliamo il pendio e con un notevole sforzo fisico raggiungiamo la bocchetta di Foppabona m.1985 dove la visibilità è ancora accettabile ( riusciamo ad intravedere il rifugio nella vallata opposta ) . E’ mezzogiorno e facciamo conto di arrivare al rifugio attorno alle 13.00, ma oltre a dover inventarci il sentiero ed avere da battere almeno 50 cm. di neve fresca pian piano scende la nebbia fino ad avere una visibilità non superiore ai 5m. Ravanando nella neve e attratti dai profumi provenienti dal rifugio riusciamo a raggiungere la meta prefissata…. sono le 13.30 siamo umidi stanchi ma anche molto soddisfatti.
Meritatissima la pausa pranzo consumata all’interno del rifugio dove da subito si instaura un rapporto amichevole con i gestori ( ottimi i formaggi d’alpeggio, la minestra di verdure , le torte preparate dai rifugisti e la grappa offerta dall’amico Francesco ). Per le 15.15 siamo pronti per la nostra discesa, ma nel breve tratto che conduce al Passo del Camisolo mi subentra un tantino di panico, la neve è aumentata di intensità e la visibilità non è superiore al metro la traccia fatta dagli escursionisti scesi circa un ora prima sono coperte dalla neve……………. dove cavolo andiamo?
Pian piano riusciamo a seguire la pista battuta ormai coperta e poco sotto il passo la visibilità migliora fino a vedere il tetto della Pio X,…… criticità superata.
Scendiamo di buona lena e poco prima dell’agriturismo la Baita la neve si trasforma in acqua anche se le precipitazioni sono ormai irrilevanti, scendiamo lungo la carrozzabile evitando i tagli dei sentieri perché è ormai scuro e il terreno è parecchio scivoloso.
Per le 18.00 come previsto dal sottoscritto siamo all’auto soddisfatti della nostra bella avventura.
Le previsioni odierne non lasciano nessuna chance, pioggia e neve sopra 1400 m. .
Nessun problema, il vero problema sarebbe stato,rimanere a casa e dover subire il rimorso di coscienza di una rinuncia.
Io, Ivan E Max, proseguiamo con la ns. sagra dei giri ad anello,qs. volta nella vicina Valsassina.
Partenza da Introbio alle h. 8.00 lungo la via Foppabona ,sentiero n. 27 e da qui a circuire un'intero anello passando dalla Bocchetta di Foppabona m. 1985 e poi dal rifugio Grassi m. 1987,una sosta durata piu' del previsto al Rifugio ed il ritorno sempre a Introbio.
Una volta partiti, dopo 50 minuti e verso la Q. 1400, inizio' a nevicare in modo costante e mam mano che prendavamo quota il paesaggio diventava sempre piu' fantasmagorico "nebbia totale e visibilita ridotta a pochissimi metri" Solamente con la totale conoscenza del luogo si poteva affrontare una simile gita, Grazie a Max vero mattatore della giornata.
Gita abbastanza tecnica e difficile dovuta alla scarsa visibilita' e a un percorso con uno sviluppo da non trascurare, "km. 22" sopratutto in simili condizioni.
COMMENTO DI IVAN : Prima uscita “invernale” corredata da una bella nevicata pomeridiana (attesa) e da 40-50 cm. di neve già sul cammino ( non del tutto attesa ). Soprattutto quest’ultima ha reso faticoso l’ultimo tratto di salita alla bocchetta di Foppabona ed il successivo traverso per arrivare al rifugio Grassi, anche perché la traccia non era facilmente identificabile. Io in particolare ne ho risentito e sono andato in crisi, restando sempre piuttosto arrancante a ruota dei soci che si sono sobbarcati il compito più gravoso di battere, soprattutto Massimo che era invece in forma smagliante. Raggiunta finalmente la Grassi dopo circa 5 ore, ci siamo rifocillati e poi siamo rientrati dalla interminabile Val Biandino, dove la traccia era per fortuna invece già battuta. L’ultimo lungo tratto sulla carrozzabile in cemento è stato fatto sotto una pioggerella fine e quasi per intero al buio ma senza particolari difficoltà, perché gli occhi si sono abituati bene all’oscurità.
VISTA DA MAX:
Anello compiuto………………, ma quanta fatica.
Ritrovo con Ivan e Francesco alle 7.15 al parcheggio del Bione . per le 8.10 abbiamo gli scarponi ai piedi e le ciaspole agganciate allo zaino pronti a partire per questa nuova avventura.
Lasciata l’auto dopo aver percorso un paio di tornanti sulla carrozzabile che porta alla Bocca di Biandino, ci incamminiamo e neanche dopo 5 min. lasciamo la carrozzabile imbocchiamo su un tornante sinistroso un sentiero con direzione Introbio – Sant’Uberto che ci farà perdere quota una cinquantina di metri. Dopo aver attraversato una valle troviamo diverse indicazioni che portano al rifugio Grassi, noi seguiamo la via Foppabona tenendo il sentiero nr 27-
Dopo aver preso velocemente quota attraverso un ripido sentiero nel bosco giunti a circa quota 1.000 m. inizia a piovigginare come da previsioni meteo ma presto la pioggia si trasforma fortunatamente in neve. Fino a quota 1800 l’escursione prosegue tranquilla senza grossi intoppi e nonostante la neve da battere si aggiri attorno ai 25-30 cm il sentiero è sempre ben visibile, giunti ad un pianoro sotto l’alpe Foppabona il sentiero sparisce la neve in alcuni punti raggiunge i 40-50 cm e la nebbia inizia ad intensificarsi anche se la visibilità è ancora discreta. Calzate le ciaspole seguendo l’istinto e l’esperienza del vegio ma ben sapendo il punto da raggiungere risaliamo il pendio e con un notevole sforzo fisico raggiungiamo la bocchetta di Foppabona m.1985 dove la visibilità è ancora accettabile ( riusciamo ad intravedere il rifugio nella vallata opposta ) . E’ mezzogiorno e facciamo conto di arrivare al rifugio attorno alle 13.00, ma oltre a dover inventarci il sentiero ed avere da battere almeno 50 cm. di neve fresca pian piano scende la nebbia fino ad avere una visibilità non superiore ai 5m. Ravanando nella neve e attratti dai profumi provenienti dal rifugio riusciamo a raggiungere la meta prefissata…. sono le 13.30 siamo umidi stanchi ma anche molto soddisfatti.
Meritatissima la pausa pranzo consumata all’interno del rifugio dove da subito si instaura un rapporto amichevole con i gestori ( ottimi i formaggi d’alpeggio, la minestra di verdure , le torte preparate dai rifugisti e la grappa offerta dall’amico Francesco ). Per le 15.15 siamo pronti per la nostra discesa, ma nel breve tratto che conduce al Passo del Camisolo mi subentra un tantino di panico, la neve è aumentata di intensità e la visibilità non è superiore al metro la traccia fatta dagli escursionisti scesi circa un ora prima sono coperte dalla neve……………. dove cavolo andiamo?
Pian piano riusciamo a seguire la pista battuta ormai coperta e poco sotto il passo la visibilità migliora fino a vedere il tetto della Pio X,…… criticità superata.
Scendiamo di buona lena e poco prima dell’agriturismo la Baita la neve si trasforma in acqua anche se le precipitazioni sono ormai irrilevanti, scendiamo lungo la carrozzabile evitando i tagli dei sentieri perché è ormai scuro e il terreno è parecchio scivoloso.
Per le 18.00 come previsto dal sottoscritto siamo all’auto soddisfatti della nostra bella avventura.
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