Testa del Rutor 3486mt.
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Approfittando del bel tempo che perdura in questi fine settimana autunnali decido per un'altra escursione di quelle da tempo sognate e mi reco nella mitica Vallèe, diretto alla Testa del Rutor.
Opto per la salita dalla Valgrisenche che tra l'altro visito per la prima volta; anche quest'oggi sono solo ma di certo questo non mi spaventa.
Partito come sempre prestissimo, per sfruttare al meglio le ore di luce che stanno diminuendo di giorno in giorno, arrivo a Bonne con le prime luci dell'alba e proseguo in auto sulla strada che sale, avendo in basso a sinistra il lago di Beauregard, fin poco prima delle case di Montieu dove un cartello indica l'inizio del sentiero.
Comincio di buona lena la salita per la strada sterrata che però accorcio seguendo un sentiero segnato che raggiunge prima le baite di Meillares e successivamente l'alpeggio dell'Arp Vieille a 2200mt. dove la strada finisce.
Proseguo poi la salita, transitando anche da un piccolo specchio d'acqua e non senza fatica raggiungo il rifugio Scavarda oggi chiamato rifugio degli Angeli e gestito dall'OMG (Organizzazione Mato Grosso).
Il rifugio in posizione davvero suggestiva è ormai chiuso per la fine della stagione, ma il locale invernale offre un'ottima possibilità di riparo ed alloggio.
Intanto sopraggiungono delle nuvole che in alcuni momenti coprono completamente il sole e dato che siamo già a quasi 3000mt. ed a fine Settembre, il freddo è piuttosto pungente.
La meteo nonostante queste nubi non è comunque preoccupante.
Calzati i ramponi non molto dopo il rifugio, con un lungo traverso verso nord, in assenza quasi completa di tracce e con qualche insidia per dei piccoli crepacci e buchi nel ghiaccio, raggiungo il vallone che conduce al Colle del Rutor a 3373mt. ma prima di raggiungerlo decido di stare più a sinistra verso ovest e di percorrere la salita diretta alla cima senza passarvi (di questa variante avevo letto da qualche parte; transitando invece dal colle si dovrebbero poi incontrare i resti della vecchia capanna Deffeyes).
La neve tiene bene e non è ghiacciata e la salita diretta, seppur più ripida, mi permette di risparmiare parecchio tempo che in montagna è sempre prezioso.
L'uscita sulla cresta, da dove si comincia a vedere anche il versante nord nord-ovest verso La Thuile è a poche decine di metri dalla vetta e veramente mozzafiato: il ghiacciaio è completamente immacolato, la neve fresca ha quasi completamente nascosto i crepacci ed il panorama è di prim'ordine.
Inoltre non ci sono i fastidiosissimi elicotteri per l'eliski qui molto praticato in stagione.
Addirittura ho letto che il ghiacciaio del Rutor è utilizzato quale scuola di atterraggio di piccoli aerei muniti di pattini per la neve; fortunatamente nulla di tutto ciò.
Dopo poco sono in cima alla Testa del Rutor, alla Madonnina di vetta, con sopra un cielo cobalto!!
In discesa, lugo la stessa via, sono molto più tranquillo anche se in alcuni momenti la visibilità diventa praticamente zero proprio sul ghiacciaio; occorre la massima cautela.
Al rifugio degl Angeli poi incontro le prime e poche, persone di tutta la giornata.
Grazie Vallèe grazie Montagna.
Opto per la salita dalla Valgrisenche che tra l'altro visito per la prima volta; anche quest'oggi sono solo ma di certo questo non mi spaventa.
Partito come sempre prestissimo, per sfruttare al meglio le ore di luce che stanno diminuendo di giorno in giorno, arrivo a Bonne con le prime luci dell'alba e proseguo in auto sulla strada che sale, avendo in basso a sinistra il lago di Beauregard, fin poco prima delle case di Montieu dove un cartello indica l'inizio del sentiero.
Comincio di buona lena la salita per la strada sterrata che però accorcio seguendo un sentiero segnato che raggiunge prima le baite di Meillares e successivamente l'alpeggio dell'Arp Vieille a 2200mt. dove la strada finisce.
Proseguo poi la salita, transitando anche da un piccolo specchio d'acqua e non senza fatica raggiungo il rifugio Scavarda oggi chiamato rifugio degli Angeli e gestito dall'OMG (Organizzazione Mato Grosso).
Il rifugio in posizione davvero suggestiva è ormai chiuso per la fine della stagione, ma il locale invernale offre un'ottima possibilità di riparo ed alloggio.
Intanto sopraggiungono delle nuvole che in alcuni momenti coprono completamente il sole e dato che siamo già a quasi 3000mt. ed a fine Settembre, il freddo è piuttosto pungente.
La meteo nonostante queste nubi non è comunque preoccupante.
Calzati i ramponi non molto dopo il rifugio, con un lungo traverso verso nord, in assenza quasi completa di tracce e con qualche insidia per dei piccoli crepacci e buchi nel ghiaccio, raggiungo il vallone che conduce al Colle del Rutor a 3373mt. ma prima di raggiungerlo decido di stare più a sinistra verso ovest e di percorrere la salita diretta alla cima senza passarvi (di questa variante avevo letto da qualche parte; transitando invece dal colle si dovrebbero poi incontrare i resti della vecchia capanna Deffeyes).
La neve tiene bene e non è ghiacciata e la salita diretta, seppur più ripida, mi permette di risparmiare parecchio tempo che in montagna è sempre prezioso.
L'uscita sulla cresta, da dove si comincia a vedere anche il versante nord nord-ovest verso La Thuile è a poche decine di metri dalla vetta e veramente mozzafiato: il ghiacciaio è completamente immacolato, la neve fresca ha quasi completamente nascosto i crepacci ed il panorama è di prim'ordine.
Inoltre non ci sono i fastidiosissimi elicotteri per l'eliski qui molto praticato in stagione.
Addirittura ho letto che il ghiacciaio del Rutor è utilizzato quale scuola di atterraggio di piccoli aerei muniti di pattini per la neve; fortunatamente nulla di tutto ciò.
Dopo poco sono in cima alla Testa del Rutor, alla Madonnina di vetta, con sopra un cielo cobalto!!
In discesa, lugo la stessa via, sono molto più tranquillo anche se in alcuni momenti la visibilità diventa praticamente zero proprio sul ghiacciaio; occorre la massima cautela.
Al rifugio degl Angeli poi incontro le prime e poche, persone di tutta la giornata.
Grazie Vallèe grazie Montagna.
Tourengänger:
Luca_P

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Kommentare (4)