Monte Legnone (2609 m)
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Prima vera escursione della stagione. Lo so, il 21 agosto è già molto avanti per la prima escursione, ma meglio tardi che mai! Trasferta sull’Alto Lario con il papà, Giovanni, Stefano e Adriano con meta il Monte Legnone, panoramica cima che si può vedere anche dal lungolago di Lugano, verso Paradiso. Partenza di buon ora in direzione Lecco, poi superstrada fino a Dervio, Val Varrone fino a Tremenico, salita a sinistra in direzione del Rifugio Roccoli Lorla e parcheggio dell’auto nella radura nei pressi del rifugio. Da qui comincia il sentiero ottimamente segnalato (e, anche se non fosse segnalato, non ci si può sbagliare, dato il traffico). Pare proprio che oggi tutti vogliano salire sul Legnone! Il sentiero parte da quota 1463 e percorre il crinale ovest del Monte Legnone. Superato Meresc de Scim, si perviene all’Alpe Agrogno, dove ci attende un folto gruppo di capre con alcuni becchi. Il sentiero sale con una certa ripidità e, lasciato il versante ombroso, ci avviciniamo al bivacco chiamato “Cà de legn” (che di legno non ha proprio niente!) a quota 2146 nei pressi di un ripetitore gigantesco. Da qua in avanti la pendenza non lascia respiro, ma d’altro canto il panorama sull’Alto Lario è grandioso. Grazie anche a qualche fune metallica fissa si superano i punti più difficili e con un ultimo sforzo si arriva alla cima (2609 m). Abituato alle vette selvagge e deserte delle mie parti, qui sembra di stare in Piazza Grande nei giorni del Festival, tanta è la folla che vi si assiepa. Comunque è giornata di giovialità e con il papà, Giovanni (che si preoccupa di tenere alto il livello dell’allegria generale) Stefano e Adriano brindiamo assieme ad altri escursionisti con un buon bicchiere di Lambrusco, e poi con un altro di Nebbiolo festeggiamo un signore di Delebio che proprio oggi compie 64 anni (particolare di costume: la bottiglia di Nebbiolo ha svernato sulla cima del Legnone, sotterrata in un luogo segreto da questo signore l’anno scorso e riportata alla luce per l’occasione; lo stesso rito si ripeterà l’anno prossimo, con il dissotterramento di un Barolo, sempre ivi recato – oggi - da questa simpatica coppia valtellinese). Nell’allegria generale si intonano anche dei canti di montagna, tra cui immancabile “la montanara” e così ci si prepara per il ritorno. Stessa via di salita per la discesa, e poi fresca e spumeggiante birra in quel dei Lavadee (sopra Introzzo) prima del lungo ritorno in auto. Andare su e giù per le montagne con il papà (e in questo caso anche con altri amici) è sempre bello! Un grazie a Giovanni per l’iniziativa! E un grazie a Stefano per le belle foto che ha voluto condividere!
PS
Le 3 ore e 30 corrispondono al tempo di salita effettuato lentamente da un gruppo disomogeneo.
PS
Le 3 ore e 30 corrispondono al tempo di salita effettuato lentamente da un gruppo disomogeneo.
Tourengänger:
tapio

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