P.zo lago Gelato / P.zo del Forno da Agarina
Era da qualche settimana che mi stuzzicava l’ idea di effettuare un’ escursione con lungo sviluppo planimetrico, ed elevato dislivello. Domenica finalmente una bella giornata, la situazione termica non era delle migliori, troppo caldo, sicuramente avrei dovuto alzarmi più di quota, ma l’ attaccamento a questa zona mi è talmente forte che non ho potuto resistere al suo richiamo:
Si va in Valle Agarina, nel comune di Montecrestese.
La percorrenza della pista agro-silvo-pastorale dalla fraz. di Altoggio ad Agarina, purtroppo e’ limitata alle persone munite di permesso, questo fa si che non sia molto frequentata.
Arrivato in Agarina, un’ amara delusione, il tanto caro e amato sentiero intagliato nella roccia, e’ stato distrutto causa costruzione di una strada che servirà alla costruzione di una/due centrali idroelettriche (NO COMMENT!!!), fortunatamente è stato ripristinato un ottimo sentiero che era stato abbandonato da molti anni. Parto deciso con buon passo so cosa mi aspetta…la percorrenza della Valle Agrasino ancora in ombra mi permette una buona andatura, nella zona del Campo inizio a vedere i primi raggi solari, ci sono ancora le mucche che con i loro campanacci scandiscono il mio passo.
Al rifugio Bonasson prendo fiato scatto una foto al rifugio, e mi disseto in previsione della dura salita alla bocchetta del lago Gelato. Arrivato al colle mi accorgo che su alcune cime si formano dei cumuli, comunque salgo al pizzo con delicatezza in quanto il canale è molto instabile. La vista dalla cima è mozzafiato, purtroppo c’è della foschia che mi impedisce di scattare delle buone foto.
Oggi non si vede la numerosa colonia di stambecchi come solitamente accade, scendendo ne vedo solo uno sulla cima nord.
Mentre percorro le praterie della località Monastero in direzione lago di Matogno, galvanizzato di avere in saccoccia la cima e un ottimo tempo sulla tabella di marcia, mi viene l’ idea di salire anche il P.zo del Forno. L’ idea è fisicamente attuabile, mentre il caldo torrido non gioca di certo a mio favore, infatti nell’ ultimo tratto di cresta per ben due volte devo convincere i miei scarponcini a proseguire, mentre loro a tutti i costi vogliono scendere.
Della serie in discesa vanno anche i sassi, abbastanza velocemente scendo alla famigliare e curatissima alpe Lago, dove incontro un bel gruppo di persone di mia conoscenza, approfitto della proverbiale ospitalità di Ilario per l’ occasione di un caffè e finalmente mi riposo.
Poi riparto alla volta della Cappella di Croce, ottimo panorama, scendo su bel sentiero che si snoda fra le rocce, e all’ alpe Loccia imbocco il sentiero che mi permette di tornare in Agarina, dove ho iniziato l’ escursione.
Dati gps: Sviluppo planimetrico 26 Km, dislivello totale 2270 m.

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