San Nazzaro – Cima Pianchette
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San Nazzaro - Cima Pianchette
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Dopo uno stop forzato per motivi contingenti, friggevo dalla voglia di montagna. Così, dato che la meteo prometteva bel tempo, martedì mattina di buon'ora ero già alla ricerca della frazione Tecchio di San Nazzaro. Dopo un paio di errori miei e del navigatore salivo la strada verso Tecchio quando, improvvisamente la trovavo innevata e gelata. Piccolo dietro front e parcheggio più in basso del previsto, a 1100 m. Poi vestito il necessario partivo verso il Rifugio Croce di Campo con strada comoda. Arrivavo al Rifugio dopo ca. 1h 45'. L'idea iniziale era di provare il giro: Pizzo di Gino da cresta SSW, Cima Pianchette, Monte Tabor e ritorno via Croce di Campo. L'allarme valanghe grado 3 e la visione del percorso sotto lo scarico dei canali SW del Pizzo mi riducevano subito a più miti pretese; così decidevo di arrivare prima a Cima Pianchette. La salita bellissima verso la meta si rivelava però faticosissima sia per lo stato della neve che "partiva" sotto le ciaspole, sia per la pendenza che dal rifugio alla vetta era di ca. 45%! Così, sempre più con passo himalaiano (10 passi e sosta per ossigeno :-):-) ) arrancavo pian piano arrivando alla vetta dopo ca. 1h 20' dal rifugio. Lì incontravo una simpaticissima coppia di Valsuganesi (!!!) ai quali, meravigliato, chiesi come mai si trovavano lì con i loro bei monti a disposizione. Mi risposero che avevano pensato di cambiare orizzonti per il ponte pasquale e che il giorno precedente avevano fatto il Garzirola.
A quel punto, anche se la china verso San Nazzaro mi guardava minacciosa, provai la cresta nella direzione del Monte Tabor; ma dopo un paio di slittate verso valle, a dispetto dei miei coltelli laterali, mi parve più saggio fare una inversione di marcia e tornare dapprima a Cima Pianchette e poi a valle. Peccato perché avrei desiderato sia fare la cresta Nord del Pizzo di Gino che la traversata al Tabor. Però le condizioni della neve, i tempi di percorrenza dilatati rispetto al percorso estivo e i pericoli oggettivi ostacolavano queste aspirazioni.
Così me ne tornavo a valle dove giungevo dopo 5h10' dalla partenza. Alla prossima!
P.S.1: Il file GPS è solo in parte affidabile (durante la salita, dopo una immersione nella neve lo strumento....ha dato i "numeri")
P.S.2: Dopo questa esperienza volevo complimentarmi di nuovo con i "vecchietti" che Alberto ha portato recentemente al Rifugio Croce di Campo perché ho potuto costatare la fatica necessaria e che sono proprio due "giovanotti"! Vedi=> Rifugio Croce di Campo m.1741

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