Si pensava di andare a Pointe de la Pierre in valle d'Aosta con una bellissima giornata,come del resto lo era sabato,nonostante il vento. Con l'amico Marco,ero rimasto d'accordo così,infatti avviso gli altri amici. Poi mando un messaggio a Marco,il quale mi telefona subito per avvisarmi che le previsioni non erano buone verso ovest: pensava di andare al passo di Campagneda,in valtellina. Per me andava bene,ma gli altri amici,ci tenevano ad andare in valle d'Aosta e giustamente ho disdetto per la valtellina,dato che non avevo preso in considerazione se gli altri amici gli stava bene. Quindi,prometto a Marco che a Pointe de la Pierre,ci sarei andato con lui e coloro che erano interessati,con il bel tempo. Partiamo da Saronno alle 5.45 e alle 8 siamo a Ozein,proseguiamo fino al parcheggio situato vicino ai box: caspita quante auto,3 posti di fortuna e poi...scendi fino a quando ne trovi uno. Questa è un'altra delle importanti ragioni del perché sono sovente partire presto alla mattina: c'è purtroppo chi non lo capisce...pazienza! Dalla quota di 1414 con una temperatura ben al di sotto dello 0 termico (-5,7°),ci avviamo,io, Giuseppe,Andrea e Paolo. La nostra fortuna è di trovare la pista ben battuta,con numerosi tagli attraverso il bosco,che evitano la lunga strada. Perveniamo così alla primo alpe,situato fuori dal bosco,poi si rientra nel bosco con un traverso verso sinistra,per poi uscirne per l'ultima volta a quota 2230 circa,dove vi è un altro alpeggio: da qui la vetta la si vede bene,oramai siamo circondati dal bianco candore della neve. Una sosta breve e poi via: il fatto di vedere la cima,non comporta che oramai ci siamo,perché questo ultimo tratto poco più di 400 m. è quello che fa più soffrire,sembra di non arrivare mai. In vetta vi sono molti sci alpinisti,alcuni già li sentivamo scendere mentre eravamo nel bosco. Ne ho contati grosso modo un centinaio: nonostante il freddo e la copertura del cielo,di amanti della montagna,qui si è fatto il pienone anche perché è una delle zone dove il pericolo valanghe è praticamente basso. A detta dei frequentatori,in caso di pericolo,vanno tutti lì: un po come la Foisc. Al ritorno,le performance di Paolo ci regalano immagini nell'abilità nel cadere,si,ho detto giusto: nel cadere. Comunque,sono stati soddisfatti tutti,anche se a me è spiaciuto non potendo presentare una gita di questo tipo,con una bella giornata,che ho avuto fortuna di fare l'anno precedente. Alle 15,30 eravamo partiti con l'auto e in 2 ore eravamo a Saronno (senza code,che bello). Si rimgrazia per la collaborazione fotografica: Andrea e Giuseppe PERCORSO: E/I= escursionistico,impegnativo per il dislivello,tecnicamente nulla di difficoltoso,con un poco di allenamento è fattibile alla maggiorparte di escursionisti
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