Piz Grevalsalvas Mt 2932
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Ormai ero abituato a vedere la Silvietta ( Helis ) entrare con la sua macchina dal mio cancello per poi partire assieme per la montagna. é successo tante volte nei tre mesi che ci conosciamo. Ora lei è bloccata dall'operazione al ginocchio ( Tanti auguri di rivederla presto in montagna ) per cui si è riformata la coppia classica con il mio socio storico ( Rino )
Partiamo alla volta dell'Engadina, con destinazione il Grevalsalvas, una classica e tranquilla meta di scialpinismo. Lasciamo la macchina a plau da Lej, un km dopo l'abitato di Maloja. La temperatura alla partenza ( - 13 ) preoccupa un pochino, ma speriamo che il sole addolcisca un pochino l'ambiente.
In effetti non si sta malaccio, muovendoci ci scaldiamo. Passiamo il bellissimo villaggio di Grevalsalvas ( Qualcuno dice che quì L'autore di Heidi si sia ispirato e abbia ambientato il racconto ).
Siamo al riparo dal vento e ci spogliamo un pochino, ma arrivati al pianoro dove c'è il primo lago ghiacciato usciamo allo scoperto. La temperatura diminuisce drasticamente e dobbiamo rimettere il pile.
Ora io passo in testa, con noi stanno salendo un gruppo di 5 Italiani, ci seguono a breve distanza. Costeggio il secondo lago ghiacciato e salgo il lungo costolone che porta alla cresta.
Qualche sciatore sta scendendo dalla cima e vedendo come sono coperti mi preoccupo un pochino per ciò che troverò da quì in avanti. Ora sono in cresta, non c'è più niente che mi ripara dal vento gelido che soffia impetuoso da Nord.
Mi avvio in completa solitudine verso l'ultimo tratto di cresta che conduce alla cima. Metto la giacca a vento, ma nonostante abbia il cappello e il cappuccio della giacca il vento mi sferza la faccia, Ho il viso completamente insensibile, e una candela di ghiaccio mi esce dal naso.
Raggiungo la vetta , non c'è un punto dove ci si possa riparare dal vento. Vedo che Rino e gli altri si sono fermati al riparo dal vento prima della cresta. devo fare in fretta a togliermi da questa situazione, prendo la macchina fotografica per fare delle foto ma a causa del freddo non funziona ( a mio parere siamo abbondantemente sotto i - 20 gradi )
Le mani ormai sono insensibili, tolgo al volo le pelli, mi stringo in fretta gli scarponi e fuggo da questo inferno.
Nel punto dove Rino si è fermato si sta meglio, ma ormai sono mezzo congelato, Rino cerca di fare una foto alla mia faccia ghiacciata ma anche la sua macchina è in tilt per il freddo.
Scendiamo, la neve non è il massimo. Qualche sasso scoperto dal vento rovina la soletta degli sci. Non riusciamo a divertirci più di tanto per il gran freddo accumulato.
Arriviamo alla macchina, la temperatura alle 14 è ancora di - 11 gradi. Cerchiamo di scaldarci scendendo dal passo del Maloja, ma fa talmente freddo che il riscaldamento comincia a funzionare a dovere solo nei pressi della dogana.
Poche foto fatte a causa del freddo che impediva di togliere i guanti e dal fatto che le macchine in alto non funzionanavo più
Partiamo alla volta dell'Engadina, con destinazione il Grevalsalvas, una classica e tranquilla meta di scialpinismo. Lasciamo la macchina a plau da Lej, un km dopo l'abitato di Maloja. La temperatura alla partenza ( - 13 ) preoccupa un pochino, ma speriamo che il sole addolcisca un pochino l'ambiente.
In effetti non si sta malaccio, muovendoci ci scaldiamo. Passiamo il bellissimo villaggio di Grevalsalvas ( Qualcuno dice che quì L'autore di Heidi si sia ispirato e abbia ambientato il racconto ).
Siamo al riparo dal vento e ci spogliamo un pochino, ma arrivati al pianoro dove c'è il primo lago ghiacciato usciamo allo scoperto. La temperatura diminuisce drasticamente e dobbiamo rimettere il pile.
Ora io passo in testa, con noi stanno salendo un gruppo di 5 Italiani, ci seguono a breve distanza. Costeggio il secondo lago ghiacciato e salgo il lungo costolone che porta alla cresta.
Qualche sciatore sta scendendo dalla cima e vedendo come sono coperti mi preoccupo un pochino per ciò che troverò da quì in avanti. Ora sono in cresta, non c'è più niente che mi ripara dal vento gelido che soffia impetuoso da Nord.
Mi avvio in completa solitudine verso l'ultimo tratto di cresta che conduce alla cima. Metto la giacca a vento, ma nonostante abbia il cappello e il cappuccio della giacca il vento mi sferza la faccia, Ho il viso completamente insensibile, e una candela di ghiaccio mi esce dal naso.
Raggiungo la vetta , non c'è un punto dove ci si possa riparare dal vento. Vedo che Rino e gli altri si sono fermati al riparo dal vento prima della cresta. devo fare in fretta a togliermi da questa situazione, prendo la macchina fotografica per fare delle foto ma a causa del freddo non funziona ( a mio parere siamo abbondantemente sotto i - 20 gradi )
Le mani ormai sono insensibili, tolgo al volo le pelli, mi stringo in fretta gli scarponi e fuggo da questo inferno.
Nel punto dove Rino si è fermato si sta meglio, ma ormai sono mezzo congelato, Rino cerca di fare una foto alla mia faccia ghiacciata ma anche la sua macchina è in tilt per il freddo.
Scendiamo, la neve non è il massimo. Qualche sasso scoperto dal vento rovina la soletta degli sci. Non riusciamo a divertirci più di tanto per il gran freddo accumulato.
Arriviamo alla macchina, la temperatura alle 14 è ancora di - 11 gradi. Cerchiamo di scaldarci scendendo dal passo del Maloja, ma fa talmente freddo che il riscaldamento comincia a funzionare a dovere solo nei pressi della dogana.
Poche foto fatte a causa del freddo che impediva di togliere i guanti e dal fatto che le macchine in alto non funzionanavo più
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