Cima Pianchette (2158 m) – Skitour


Publiziert von siso , 21. Februar 2025 um 17:00.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:20 Februar 2025
Ski Schwierigkeit: WS-
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 898 m
Abstieg: 910 m
Strecke:Tecchio (1280 m) – Rifugio Croce di Campo (1741 m) – Cima Pianchette (2158 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Lugano – Gandria – Porlezza – Carlazzo – Valle Cavargna – Cusino – San Bartolomeo Val Cavargna – San Nazzaro Val Cavargna – Tecchio.
Unterkunftmöglichkeiten:Albergo Locanda Maria, Malè.
Kartennummer:C.N.S. No. 1334 – Porlezza - 1:25000; Carta turistico – escursionistica Strade di Pietra No. 3 - 1:30000.

Gita sci escursionistica nella suggestiva Valle Cavargna, con partenza dall’insediamento montano di Tecchio (1287 m), nel territorio comunale di San Nazzaro Val Cavargna. Buona parte della gita si svolge pure nel territorio di San Bartolomeo Val Cavargna.

Toponomastica:

a)     È interessante notare come il nome Cavargna abbia una base linguistica antecedente l’ario-europeo: cab o gab col suffisso forse ligure arn, nel totale CabarnusCabarnia che identifica una località preromana situata presso un passo montano. Si può quindi pensare che nella Valle Cavargna esistesse qualche insediamento pre-romano di popolazioni celto-galliche e che uno di questi fosse con ogni probabilità il passo di San Lucio, già allora usato come valico. Alcuni reperti di età preromana sono stati inoltre ritrovati a Cima di Porlezza (monete d’argento di età gallica e scritte in caratteri nord-etruschi).

Fonte:  Eugenio Cazzani, “Val Cavargna, storia di una terra povera e dimenticata”, 1981.

b)     Secondo il linguista Dante Olivieri il toponimo Cavargna, o Cavernia, da cui il nome della valle, è ricordato nel sec. XIII “focus Cavargnia”, e potrebbe essere una variante fonetica di caverna, da confrontare con Cavergnone, monte che si trova nelle vicinanze della valle, ricondotto a una forma prelatina con il significato di ‘canalone’.

c)     Il toponimo pianca significa ‘terreno erboso molto ripido’, ‘pendio liscio prativo’.

 

Inizio dell’escursione: ore 8.05

Fine dell’escursione: ore 12.20

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1031 hPa

Temperatura alla partenza: -3.5°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2100 m

Temperatura al rientro: 4,5°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 7.18

Tramonto del sole: 17.56

 

Sveglia alle 5:05, partenza da casa alle 6:12, arrivo a Tecchio (1280 m) alle 7:49, dopo 56 km d’auto.

Parcheggiata l’auto al parcheggio P1, nella pineta, alle 8:05 inizio l’escursione, con gli sci in spalla. Dopo 180 m lineari pervengo alle cinque casette di legno di Tecchio (1287 m) dove si trovano altri posteggi. Proseguo sulla strada agro-silvo-pastorale ancora priva di neve. Il paesaggio è fiabesco, e non è un termine abusato. In effetti un’estesa copertura di  galaverna dona un aspetto mistico agli arbusti di ginestra e brugo nonché alle piante ad alto fusto.

È un giovedì di bel tempo, senza vento, con una frequenza di escursionisti praticamente nulla. Malgrado la rigida temperatura alla partenza, il sole riscalda in breve tempo l’aria, rendendo la gita gradevolissima. La strada si sviluppa sul versante orografico destro della Valle di Lana, da dove si gode di una bella vista sulle cime innevate del crinale che dal Monte Tabòr prosegue verso il Pizzo di Seból, e il Monte Marnotto.

Alla quota di 1430 m, ad est de Il Sasso (1437 m), posso indossare gli sci. La neve è trasformata e presenta a quest’ora una crosta portante.

Superato il primo dosso, le ultime betulle rade lasciano spazio al pascolo, posso quindi ammirare le cime della testata della Val Cavargna, in particolare la più elevata: il Pizzo di Gino (2245 m).

La salita non è dura; in un’ora arrivo all’inizio dell’ampio altopiano alla cui estremità è ubicato il rifugio. Un paio di esili paline permettono al gestore di trovare il giusto percorso per il cingolato che trasporta la merce. Dopo un’ora e venti minuti di cammino, con 460 m di dislivello, pervengo al Rifugio Croce di Campo (1741 m), una proprietà del Comune di San Bartolomeo Val Cavargna.

                                     Verso la Cima Pianchette (2158 m)

Ne approfitto per una sosta di un quarto d’ora sulla panoramica e soleggiata terrazza. L’edificio è una bella costruzione in pietra, inaugurato nel 2008, che non dispone purtroppo di un locale invernale.

Alle 9:40 riprendo gli sci e affronto il breve strappo che conduce alla dorsale meridionale della mia meta. Poco dopo diventa semipianeggiante fino ai 1820 m di quota. Da qui via la pendenza aumenta; raggiungerà dei picchi fino al 40%. Visto che la neve è ancora gelata per l'ultimo tratto decido di applicare i rampanti. La scelta si rivela vincente. Grazie ai coltelli guadagno quota senza perdere il passo e senza lavorare troppo di braccia. Le velature sparse si dissolvono, la luce solare si intensifica, il panorama è sempre più seducente.

Alle 10:50, due ore e quarantacinque minuti dopo la partenza, pause comprese, arrivo alla Cima Pianchette (2158 m), per la prima volta con gli sci, dopo averla già raggiunta con le ciaspole sedici anni fa.

Tenendo una distanza di sicurezza dal cornicione di neve, scatto alcune foto panoramiche, quindi mi preparo per la discesa. Nel frattempo mi raggiunge Giuliano, l’unico altro sci escursionista impegnato in questa zona. Con piacere posso scambiare qualche impressione in dialetto. Il dialetto ‘laghee’ è del tutto simile al mio dialetto del Mendrisiotto.

Scio il primo tratto di discesa, su neve crostosa, in modo conservativo, evitando quindi le curve a stretto raggio per non impuntarmi. Più in basso la neve nel frattempo si è leggermente addolcita, permettendomi di curvare con maggior facilità. Tolgo gli sci nello stesso punto in cui li ho calzati, a circa 1430 m di quota.

 

Per la prima volta con gli sci alla Cima Pianchette, sulla panoramicissima dorsale che separa la Val Cavargna dalla Valle Albano.  

Con le Pianchette fanno sette: è la settima consecutiva gita sci escursionistica per me innovativa.

 

Tempo trascorso: 4 h 15 min

Tempo di salita: 2 h 45 min (soste comprese)

Tempi parziali

Tecchio (1280 m) – Rifugio Croce di Campo (1741 m): 1 h 20 min

Rifugio Croce di Campo (1741 m) – Cima Pianchette (2158 m): 1 h 10 min

Cima Pianchette (2158 m) – Tecchio (1280 m): 55 min (netti)

Dislivello in salita: 898 m

Quota massima: 2158 m

Quota minima: 1280 m

Sviluppo complessivo: 10,10 km

Difficoltà: PD-

Coordinate Cima Pianchette: 732905 / 108880

ARPA Lombardia: 2 (moderato)

Libro di vetta: no

Copertura della rete cellulare: discreta.

Tourengänger: siso


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Kommentare (5)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 22. Februar 2025 um 18:55
Bella salita Siso. Ideale anche per ciaspole o sbaglio, nelle attuali condizioni?

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Februar 2025 um 19:12
Grazie Emi! Con il sole splendente che ho avuto io è una gita stupenda, adatta a tutti gli escursionisti dotati di un discreto allenamento. È una gita ideale anche per gruppi di ciaspolatori. Purtroppo il rifugio è chiuso e non c'è un locale invernale dove rifugiarsi in caso di maltempo. L'unico tratto un po' impegnativo è la rampa sommitale, che ha una pendenza fino al 40%. Il percorso di salita è di soli 5 km.
Ciao, buona gita!

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Februar 2025 um 21:35
Grazie Siso, ho già fatto altre ciaspolate in Cavargna, ma non le Pianchette: è giusto per capire se l'innevamento sia adatto per le ciaspole, ma mi pare di sì, così ad occhio...

Michea82 hat gesagt:
Gesendet am 25. Februar 2025 um 17:40
Bella gita Siso e bellissime immagini. Sto aspettando un buon momento per salire in quel crinale con sci o ciaspole. Pensavo al Tabor. Saluti
Michea

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Februar 2025 um 19:43
Ciao Michea. Anche il Monte Tabòr è una bella meta, simile alla Cima Pianchette. Da Oggia ci sono popco più di 1000 m di dislivello. La neve è ovviamente trasformata, comunque il paesaggio è stupendo.
siso.


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