Dal Monte Argentea al Monte Rama : vendemmia di cime liguri

Una grave allergia verso la neve ci porterà oggi a cercare montagne marittime.
Come al solito quando Samuele si alza presto sbaglia strada. 
E mentre per andare in Valle d'Aosta abbiamo brancolato nelle risaie vercellesi, stavolta per venire in Liguria ci siamo regalati un tour di Milano by night, prima di imboccare la tangenziale Ovest.
Insomma quando siamo arrivati al parcheggio di Lerca, ( nell'entroterra di Genova ) il più della fatica  era fatta.

Dal parcheggio sotto la chiesa, risaliamo per la strada ( Via Colombo ) e fra le case parte a destra un sentiero segnato in bianco-rosso ( una rarità in Liguria dove ci sono spesso simboli come triangoli o quadrati ), si perde un pò di quota tra gli oliveti e poi nel bosco per poi passare sul Ponte delle Ratte sul Rio Lerca. Oltre si risale alle case di Campo e si percorre in salita la strada asfaltata fino al suo termine, qui comincia il sentiero della "stella bianca" per il Monte Argentea. Il sentiero sale deciso e passa dal Gua dell'Ommu 561 m ( penso che Gua stia per sella-bocchetta ), Giassu Bello, per poi deviare a sinistra in un canale e raggiungere la nostra prima  cima : il Bric Framosche 702 m, scendiamo al sentiero e continuiamo, salendo al Gua de Bute e più avanti altra cima sulla sinistra : la Rocca Turchina 842 m, più avanti si devia a destra per la Rocca Neigra 941 m e subito a sinistra alla Rocca da Ciappa 940 m. Quindi si passa dal crocevia della Collettassa 960, dove Sam ha già imboccato la via più diretta e poco frequentata che ci porterà al Monte Argentea 1082 m.
Nel frattempo la calda giornata di sole è svanita e insieme alle nuvole è arrivato il vento freddo.
Scesi dalla cima , risaliamo pochi metri al rifugio Argentea ( chiuso ) e dopo un veloce pasto cercando riparo dalla gelida brezza, ripartiamo verso Ovest, passando dall'appena percettibile Monte Pian di  Lerca 1070 m ( i genovesi sono generosi, i nomi di montagne spuntano come i funghi ), poi dopo il Passo di Pian Lerca, una brevissima deviazione a sinistra e raggiungiamo la rocciosa Cima Giassetti 1092 m.
Proseguendo si passa dalla Cima del Pozzo 1082 e dall'omonimo bivacchetto, dopo il Passo Notua risaliamo al Bric Sciue Gianche 1172 m e arrivati al pianoro erboso sottostante ( bivio ) risaliamo dritti fino alla vetta più alta del giro: il Bric Damè 1200 m. Ritornati al pianoro, dove svoltiamo a destra verso sud, qui non poteva mancare la risalita a sinistra del roccioso Bric Resonau 1146 m. dopo essere ridiscesi andiamo al Colle Sud dove svoltiamo per il sentiero che risale leggermente a sinistra per il Rama, ma quasi subito deviamo ancora una volta a sinistra e saliamo le due cimette del Monte Fontanaccia 1153 m, per poi raggiungere finalmente l'ultima vetta della giornata: il Monte Rama 1148 m. La discesa avverrà per il sentiero più marcato e tranquillo, anche perchè  quasi due e mezzo ore al buio non ce le toglie nessuno ( marchio di fabbrica ormai della premiata ditta Sam & Antonio SRL ). Nel frattempo il colpo della strega che mi è venuto già alla partenza si fà sentire, passiamo ormai alla luce delle frontali il Passo Camulà 784 m, e vediamo il bivio segnalato per l'omonimo "Bric", purtroppo il mal di schiena mi fà desistere da una risalita al buio :-)), la mulattiera ormai ben larga ci farà calare senza pensieri a una stradina che ci condurrà in centro a Lerca.