Dötra (1755 m) da Bolla del Corno (1412 m) - Valle di Blenio


Publiziert von siso , 6. Dezember 2009 um 17:16.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 5 Dezember 2009
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Scopi   CH-TI 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 343 m
Abstieg: 343 m
Strecke:Bolla del Corno (1412 m) – Sentiero naturalistico Lucomagno no. 4 – Ronco Fichetto (1582 m) – Calzanigo (1606 m) – Grotto Dötra (1755 m)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Biasca – Valle di Blenio – Olivone – Bolla del Corno (ca. 500 m prima del Centro Sci Nordico Campra)
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Dötra
Kartennummer:C.N.S. No. 1253 – Olivone - 1:25000; C.N.S. No. 266 S – Carta scialpinistica Valle Leventina - 1:50000

Faticosa ciaspolata in un metro e venti di neve fresca, senza traccia.

Normalmente, nella stagione invernale, Dötra viene raggiunta da Piera o da Acquacalda; noi abbiamo scelto una via poco frequentata, soprattutto quando c’è neve fresca.

 

Inizio dell’escursione: ore 9:22

Fine dell’escursione: ore 15:56

Temperatura alla partenza: - 3°C

Temperatura al rientro: 0°C

 

 

Lasciata l’auto a Bolla del Corno (1412 m), circa 500 m prima del Centro Sci Nordico Campra, ci rendiamo immediatamente conto che la gita non sarà una tranquilla ciaspolata. L’importante nevicata dei giorni scorsi ci metterà a dura prova. Come è vero che  in estate la segnaletica lungo questa via è buona, non altrettanto dicasi per l’inverno! I pochi cartelli rombici sui tronchi degli alberi non si vedono. Le paline, assai scarse, sono quasi tutte sotto la neve. Difficilissimo orientarsi in queste condizioni! Ci sentiamo di muovere una critica a Blenio Turismo per l’insufficiente segnaletica invernale lungo questo sentiero, che permetterebbe di raggiungere Dötra da Campra! Sarebbe una bella possibilità anche per i turisti o i famigliari che accompagnano gli amanti dello sci nordico e che non intendono cimentarsi in questa disciplina.

 

Già il primo strappo per raggiungere “Le Bollette” ci richiede un notevole sforzo. In questa  neve farinosa i bastoncini telescopici sprofondano quasi completamente negandoci una solida base d’appoggio. I due ponticelli di legno nella zona paludosa sono completamente nascosti dalla neve.

Il paesaggio è molto suggestivo, ma non ci aiuta a trovare il sentiero che abbiamo percorso poco più di un mese fa senza problemi.

 

Anna, in perfetta forma fisica (grazie anche allo squash), svolge un lavoro eccezionale! Si propone come apripista per tutto il percorso sia in salita che in discesa. Dieci e lode per la resistenza!

 

Perdiamo più volte il percorso estivo. Siamo inoltre costretti a superare ripidissimi sbalzi, sprofondando fino alla vita e aggrappandoci a rametti di abete. Affrontiamo lunghe discese scivolando con il sedere sulla neve: in poco tempo guanti e fondo schiena sono umidi. Queste sono le autentiche racchettate! Non c’è confronto con le stradine battute dai gatti della neve o dalle motoslitte. Ovviamente, questo tipo di escursioni non è per tutti.

Teniamo duro, anche perché a Dötra ci attendono quattro posti riservati, vicino al caminetto.

 

Dopo un paio di ore di percorso selvaggio, usciamo dalla pecceta “Gualdo di Dötra” e  sbuchiamo a 1605 m di quota sul pascolo poco sopra il maggengo Calzanigo. Qui la neve regge meglio: Anna allunga il passo …

E lo chiamano sesso debole!

Una ricerca scientifica britannica ha analizzato 100 volontari ottenendo come risultato esattamente questo: le donne hanno meno massa muscolare, una minore resistenza al dolore, una maggiore debolezza prettamente fisica dovuta a ossa meno forti e meno grandi. Mi sento di suggerire a questi ricercatori di estendere le indagini ad un campione più rappresentativo di persone. Forse è questa teoria ad essere fallace e debole!

 

Raggiungiamo il Grotto Dötra più o meno a mezzogiorno: che fame!

Salutiamo dei conoscenti, saliti con gli sci da Piera, e finalmente possiamo dedicarci alle prelibatezze di Claudio.

Cominciamo con uno squisito Lardo di Colonnata proveniente dalle Alpi Apuane, ben servito da Françoise e annaffiato con un ottimo Prosecco trevigiano.

Scegliamo poi piatti diversi: anatra ai funghi, filetto di puledro con patate al forno e pernice alla ghiottona, magistralmente guarniti. Impossibile non fare la scarpetta!

Un classico Merlot ticinese accompagna perfettamente queste pietanze.

Le dosi sono abbondanti: alla faccia della nouvelle cuisine!

Un buon caffè e una grappa ai mirtilli di Dötra ci faciliteranno la digestione.

 

La discesa è molto più veloce del previsto. Scendiamo con un “percorso libero” fino a Calzanigo. Poco oltre guadiamo il Ri di Piera a una cinquantina di metri dal ponticello, che non abbiamo visto. Raggiunto Ronco Fichetto (1582 m), su neve vergine, indirizzo Anna verso la presunta direzione del sentiero. Anche qui la segnaletica è insufficiente.

Azzecchiamo tutto e in pochi minuti raggiungiamo le tracce che abbiamo lasciato al mattino, in prossimità della deviazione non segnalata.

 

Grazie Anna, anche a nome di coloro che da domani si ritroveranno la traccia pronta!

 

Tempo di salita: 2 h 40 min (comprese le pause)

Tempo totale: 6 h 34 min

Dislivello teorico: 343 m

Sviluppo complessivo: 5,9 km

Difficoltà: WT3

Copertura della rete cellulare: discreta - buona su tutto il percorso
Partecipanti: Anna, Daniele, Fabio, siso


Tourengänger: siso


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