Nufenenstock
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Splendida escursione autunnale ad una vetta di cui non ero a conoscenza fino a pochissimi giorni prima.
Infatti ad inizio Settembre, transitando per il Passo della Novena nel tardo pomeriggio, alzando lo sguardo noto una croce illuminata dai raggi del sole posta su una montagna subito a Sud del valico, non particolarmente prominente, il cui raggiungimento da questo versante pare però alquanto complesso.
Tornato a casa, scopro che tale vetta ha un nome e addirittura una traccia di salita di livello escursionistico. Ancora meglio: è possibile compiere un anello attorno alla stessa. Attendo giusto qualche settimana, chiamo a raccolta Zen e con lui ci dirigiamo ad attaccare il Nufenenstock.
Senza rallentamenti in autostrada raggiungiamo Airolo, usciamo e percorriamo tutta la Val Bedretto fino a cominciare la salita alla Novena. Parcheggiamo nei pressi dell’Alpe di Cruina, in uno spiazzo in cui siamo l’unica auto parcheggiata, non riesco a capire se si tratti di un parcheggio o no, ad ogni modo di multe non ne ho viste, quindi immagino andasse tutto sommato bene.
Davanti a noi, per il raggiungimento della vetta si aprono due possibilità: la salita per la più breve Val Corno, transitando davanti alla Capanna Corno Gries. Oppure la risalita fino all’antico Passo della Novena, posto una trentina di metri più in basso rispetto alla strada asfaltata, transitando per la regione sorgentifera del fiume Ticino lungo il Sentiero delle Quattro Sorgenti.
Decidiamo di lasciare il percorso più breve per il ritorno e ci dirigiamo dunque verso il Passo.
Alla partenza il cielo è limpido, ma di lì a poco un fitto nebbione ci avvolgerà, facendo anche precipitare la temperatura.
Percorriamo l’intero sentiero, invero molto noioso e anche poco panoramico in queste condizioni, fino a raggiungere la Novena a quota 2.440 m.
Scolliniamo in Vallese. Da questo versante non ci sono nubi e sotto di noi fa bella mostra di sé la Ägenetal, lungo la quale sale il versante vallesano del Passo, terminante nel fondovalle a Ulrichen.
È necessario perdere all’incirca 140 metri di quota per poter intercettare il sentiero con il quale portarsi verso il Griessee. Il sentiero comincia poco distante dal secondo tornante in discesa, dove è presente anche una fermata dell’autopostale.
Mi aspettavo un sentiero, nella realtà dei fatti trovo una strada asfaltata che sostanzialmente in piano compie un lungo traverso attorno al fianco occidentale del Nufenenstock. Ero al corrente della chiusura di tale strada per una frana avvenuta qualche anno fa. E infatti ad un certo punto un cancello sbarra l’accesso. Ma ho anche letto che tale smottamento è avvenuto diversi anni fa e negli ultimi anni non ve ne sono stati di nuovi. Qualche recensione letta online mi conferma che è comunque sicuro transitare, nonostante il divieto di accesso, e dunque corriamo il rischio di proseguire. Oltrepassato il tratto franato, il sentiero si inerpica fino a raggiungere la località Mändeli, dove sono state installate diverse pale eoliche. Alle spalle, comincia a far capolino il Griessee e dietro di lui tutte le montagne di confine con la Val Formazza.
Il percorso vira ora ad est, in direzione della Capanna Corno Gries.
Poco prima di entrare in Val Corno, seguiamo la traccia sulla sinistra che ripida oltrepassa le Loite di Calcestro e comincia a salire verso il Nufenenstock.
Alle nostre spalle, il panorama comincia a farsi grandioso. Oltre ai già presenti Blinnenhorn e Corno Gries, ecco comparire all’orizzonte anche la Punta d’Arbola, la regina della Val Formazza.
Entrambi i ghiacciai alle nostre spalle, il Gries e il Sabbione, mostrano decisi segni di sofferenza. Il ghiacciaio del Corno è addirittura messo peggio. Sotto di lui, sul fondovalle, si è formato un nuovo lago glaciale.
Attorno a quota 2.610 m la traccia, abbastanza visibile in questo tratto, compie una decisa impennata verso Sud. La pendenza si accentua ed è necessario procedere con un po’ più di cautela in questo tratto. Seguendo qualche ometto posto qua e là, si risale il versante meridionale del Nufenenstock fino ad arrivare ad una sua anticima a quota 2.842.
Qui, in corrispondenza con il confine cantonale tra Ticino e Vallese, il sentiero prosegue lungo la cresta tra cima e anticima. In condizioni meteo ideali come quelle odierne, è possibile procedere in maniera piuttosto sicura. Ci sono solo un paio di tratti esposti a cui fare attenzione.
In breve tempo siamo finalmente sotto al castello sommitale, che risaliamo fino a raggiungere la croce posta a 2.866 m.
La vista ora è completa e in questa giornata di fine Settembre è davvero mozzafiato. All’orizzonte si stagliano solitari Finsteraarhorn e Lauteraarhorn. Dall’altra parte della Novena, i rocciosi Pizzo Rotondo e Pizzo Gallina.
Dietro di noi, tutta la catena di confine con la Val Formazza è uno spettacolo.
Firmiamo il libro di vetta e ci fermiamo a lungo: ora c’è il sole, il cielo è limpido e la temperatura davvero gradevole.
Abbiamo trovato proprio una bella giornata che ci permette di gustare uno dei panorami migliori possibili.
Per la discesa, a ritroso raggiungiamo l’anticima e da lì scendiamo nuovamente al bivio lasciato inizialmente.
Rientriamo in territorio ticinese e proseguiamo dunque facendo tutta la Val Corno in discesa, senza incontrare nessuno fino a raggiungere la Capanna Corno Gries.
Qui, attorno alle ore 14.30, incontriamo le prime persone di tutta la giornata.
L’ambiente della Val Corno è caratteristico e molto suggestivo, contraddistinto da moltissime dune.
Oltrepassiamo la Capanna senza fermarci, e subito al di sotto di essa imbocchiamo il sentiero che scende fino al bivio dell’andata, poco al di sopra dell’Alpe di Cruina. Gli ultimissimi metri seguono quindi lo stesso tracciato dell’andata.

Kommentare