Val Vicima da Ronco, alla scoperta del lago e rifugio Bernasca
numbers
Idea da tanto nella lista dei "to do" .
Come spesso accade, c'è un momento in cui la congiunzione astrale permette di realizzarla.
Quel momento è oggi.
Così nonostante le piogge intense della sera/notte precedente, le previsioni di una meteo molto favorevole, mi convincono a buttar li la proposta. Con Miky, Sabry, Luca e Paolo, ritrovo al Bione poco dopo le 7, caffè al solito https://www.miralago.net/ condito delle solite ampie, dettagliate, spontanee e non scontate info sul percorso di Giorgio, appassionato attivista della valle e dell' alta Via della val tartano, una certezza ormai.
Park comodo in frazione Ronco, poca gente in giro, tutto ancora in ombra, clima fresco, e mooolto umido,
intuiamo che le piogge della notte han lasciato segni.
8.45 partiamo, pochi minuti e prendiamo l'imbocco del sent. 127, che sale subito ripido nel bosco, attraversa ambienti selvaggi, un lungo traverso a picco sulla vallata da far con attenzione, visto anche il terreno fradicio, si apre un po al maggengo, e poi nei pressi della casera di Vicima, dove il sentiero si fa carrareccia sterrata. Lunghi tratti invasi dalla tantissima acqua, che spesso la trasforma in un ruscello, abbondanti acquitrini, fango, e zone "paludose" e qualche guado, mettono alla prova i nostri scarponi. Dopo la Casera l'ambiente cambia, si apre una splendida piana, che confluisce in un anfiteatro che ci spinge verso il passo...Ambiente magnifico !!!
Risaliamo il vallone, passando un'ultima baita, poi con una salita finale a tornanti arriviamo al passo, giusto alle 11.45, foto di rito, cominciamo ad ammirare l'ambiente dall'altra parte, verso la val Madre, e la valtellina.
Paolo butta li l'idea, suggeritaci anche da Giorgio, di puntare al Seleron, la traccia è un po evanescente, ma si sale anche un po a intuito nella valletta a dx, che ci conduce in una mezzoretta ad intercettare la cresta tra il monte Gerlo e il Seleron appunto. Nella notte deve aver anche grandinato, a chiazze ci sono accumuli di grandine, parecchie rocce umide, ed i paglioni bagnati, e la cresta si presenta ben affilata, tra le rocce a picco a sx, e i paglioni ripidissimi a dx...Decidiamo che Non è la giornata giusta.
Si torna indietro, con attenzione a non scivolare, scendiamo allo splendido lago Bernasca, non prima di averlo immortalato per bene dall'alto.
Li, quattro chiacchiere con gli unici 2 escursionisti incontrati oggi, poi scendiamo a vedere il rifugio, chiuso ovviamente (le chiavi van richieste e ritirate al comune di Colorina), e poco dopo le 13.30 ci accomodiamo al sole sui bei tavoloni esterni in pietra, e consumiamo qui una conviviale pausa pranzo. Si sta bene, ed il tempo passa veloce, dopo le foto di rito, ripartiamo che son gia' passate le 15, risaliamo al lago ed al passo, scendiamo veloci a ritroso nella vallata, ed arriviamo nei pressi della Casera che son da poco passate le 16.
Qui, ci sarebbe il sentiero che traversa tutto a sx, aggirando il versante, verso l'alpe Torrenzuolo ed il bivacco Gusmeroli, l'idea di questo anello l'avevamo in mente. E' gia' un po tardi, avevamo notato salendo i lavori avanzati di costruzione di una pista che sostituisce il sentiero, notando che eran quasi completi. Quello che non avevamo visto, e notiamo ora imboccando appunto la nuova pista, è che poco sopra, il versante è completamente franato, addirittura son stati apposti dei "sigilli" a sequestrare il luogo...Boh.
Non capendo cosa sia successo, e nn conoscendo cosa troveremmo poi, torniamo sui nostri passi, e ridiscendiamo nel bosco dal sentiero dell'andata, arrivando all'auto poco dopo le 17.30.
Scopriremo poi al Miralago, da Giorgio, che volendo, avremmo con attenzione potuto anche risalire il tratto franato, e proseguire comodamente sulla pista in sicurezza.
Pare che il sequestro in realta' sia cmq dovuto a motivi di permessi ...
Birra finale al caldo e tiepido ultimo sole in terrazza, a chiudere questa bella giornata in compagnia, e in un selvaggio e magico ambiente, poi rientriamo soddisfatti.
Ottima compagnia. Soddisfattissimo di spuntare anche questa.
Alla prossima.
paolo aaeabe
L'escursione di oggi un po' studiata, un po' consigliata, un po' inventata, si snoda verso una valle a me ben poco conosciuta. Sono zone poco frequentate, forse adatte a ottimi camminatori, infatti per raggiungere i luoghi più suggestivi e aperti al sole, è inevitabile percorrere prima un discreto tratto boschivo, ma sempre piacevole ed immerso nella natura. Di tutto il percorso, il clou si presenta senz'altro a pochi passi dal passo Vicima con la splendida vista sul lago di Bernasca e rifugio omonimo che si apre di fronte a noi.
Un tentativo fallito di raggiungere la cima del Seleron, tra l'altro non a programma, ci ha fatto perdere un po' di tempo ma dalla cresta si gode un ottimo panorama.
Bravo Mario per la bella idea e bravi tutti per la sempre brillante e assodata compagnia.
wondertsu
La Val Tartano ha sempre il suo fascino.
E' ora di tornare in questi ambienti wild che tanto mi piacciono.
Ho capito che ci si comporta "male" con la Vita quando si esce di casa senza voglia di stupore,
senza fame per gli occhi.
Ed io di voglia di emoziorami con ciò che la montagna ci offre ne ho da vendere.
La divisa da Dory piccola esploratrice ormai è un mio must.
Per fortuna vista l'invasione di acqua lungo il percorso.
Infangata ma tanto felice.
Panorama da urlo e compagnia top.
Alla prossima!
Idea da tanto nella lista dei "to do" .
Come spesso accade, c'è un momento in cui la congiunzione astrale permette di realizzarla.
Quel momento è oggi.
Così nonostante le piogge intense della sera/notte precedente, le previsioni di una meteo molto favorevole, mi convincono a buttar li la proposta. Con Miky, Sabry, Luca e Paolo, ritrovo al Bione poco dopo le 7, caffè al solito https://www.miralago.net/ condito delle solite ampie, dettagliate, spontanee e non scontate info sul percorso di Giorgio, appassionato attivista della valle e dell' alta Via della val tartano, una certezza ormai.
Park comodo in frazione Ronco, poca gente in giro, tutto ancora in ombra, clima fresco, e mooolto umido,
intuiamo che le piogge della notte han lasciato segni.
8.45 partiamo, pochi minuti e prendiamo l'imbocco del sent. 127, che sale subito ripido nel bosco, attraversa ambienti selvaggi, un lungo traverso a picco sulla vallata da far con attenzione, visto anche il terreno fradicio, si apre un po al maggengo, e poi nei pressi della casera di Vicima, dove il sentiero si fa carrareccia sterrata. Lunghi tratti invasi dalla tantissima acqua, che spesso la trasforma in un ruscello, abbondanti acquitrini, fango, e zone "paludose" e qualche guado, mettono alla prova i nostri scarponi. Dopo la Casera l'ambiente cambia, si apre una splendida piana, che confluisce in un anfiteatro che ci spinge verso il passo...Ambiente magnifico !!!
Risaliamo il vallone, passando un'ultima baita, poi con una salita finale a tornanti arriviamo al passo, giusto alle 11.45, foto di rito, cominciamo ad ammirare l'ambiente dall'altra parte, verso la val Madre, e la valtellina.
Paolo butta li l'idea, suggeritaci anche da Giorgio, di puntare al Seleron, la traccia è un po evanescente, ma si sale anche un po a intuito nella valletta a dx, che ci conduce in una mezzoretta ad intercettare la cresta tra il monte Gerlo e il Seleron appunto. Nella notte deve aver anche grandinato, a chiazze ci sono accumuli di grandine, parecchie rocce umide, ed i paglioni bagnati, e la cresta si presenta ben affilata, tra le rocce a picco a sx, e i paglioni ripidissimi a dx...Decidiamo che Non è la giornata giusta.
Si torna indietro, con attenzione a non scivolare, scendiamo allo splendido lago Bernasca, non prima di averlo immortalato per bene dall'alto.
Li, quattro chiacchiere con gli unici 2 escursionisti incontrati oggi, poi scendiamo a vedere il rifugio, chiuso ovviamente (le chiavi van richieste e ritirate al comune di Colorina), e poco dopo le 13.30 ci accomodiamo al sole sui bei tavoloni esterni in pietra, e consumiamo qui una conviviale pausa pranzo. Si sta bene, ed il tempo passa veloce, dopo le foto di rito, ripartiamo che son gia' passate le 15, risaliamo al lago ed al passo, scendiamo veloci a ritroso nella vallata, ed arriviamo nei pressi della Casera che son da poco passate le 16.
Qui, ci sarebbe il sentiero che traversa tutto a sx, aggirando il versante, verso l'alpe Torrenzuolo ed il bivacco Gusmeroli, l'idea di questo anello l'avevamo in mente. E' gia' un po tardi, avevamo notato salendo i lavori avanzati di costruzione di una pista che sostituisce il sentiero, notando che eran quasi completi. Quello che non avevamo visto, e notiamo ora imboccando appunto la nuova pista, è che poco sopra, il versante è completamente franato, addirittura son stati apposti dei "sigilli" a sequestrare il luogo...Boh.
Non capendo cosa sia successo, e nn conoscendo cosa troveremmo poi, torniamo sui nostri passi, e ridiscendiamo nel bosco dal sentiero dell'andata, arrivando all'auto poco dopo le 17.30.
Scopriremo poi al Miralago, da Giorgio, che volendo, avremmo con attenzione potuto anche risalire il tratto franato, e proseguire comodamente sulla pista in sicurezza.
Pare che il sequestro in realta' sia cmq dovuto a motivi di permessi ...
Birra finale al caldo e tiepido ultimo sole in terrazza, a chiudere questa bella giornata in compagnia, e in un selvaggio e magico ambiente, poi rientriamo soddisfatti.
Ottima compagnia. Soddisfattissimo di spuntare anche questa.
Alla prossima.
paolo aaeabe
L'escursione di oggi un po' studiata, un po' consigliata, un po' inventata, si snoda verso una valle a me ben poco conosciuta. Sono zone poco frequentate, forse adatte a ottimi camminatori, infatti per raggiungere i luoghi più suggestivi e aperti al sole, è inevitabile percorrere prima un discreto tratto boschivo, ma sempre piacevole ed immerso nella natura. Di tutto il percorso, il clou si presenta senz'altro a pochi passi dal passo Vicima con la splendida vista sul lago di Bernasca e rifugio omonimo che si apre di fronte a noi.
Un tentativo fallito di raggiungere la cima del Seleron, tra l'altro non a programma, ci ha fatto perdere un po' di tempo ma dalla cresta si gode un ottimo panorama.
Bravo Mario per la bella idea e bravi tutti per la sempre brillante e assodata compagnia.
wondertsu
La Val Tartano ha sempre il suo fascino.
E' ora di tornare in questi ambienti wild che tanto mi piacciono.
Ho capito che ci si comporta "male" con la Vita quando si esce di casa senza voglia di stupore,
senza fame per gli occhi.
Ed io di voglia di emoziorami con ciò che la montagna ci offre ne ho da vendere.
La divisa da Dory piccola esploratrice ormai è un mio must.
Per fortuna vista l'invasione di acqua lungo il percorso.
Infangata ma tanto felice.
Panorama da urlo e compagnia top.
Alla prossima!
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