Spedizione estiva 2018: rifugio Bernasca, Val Tartano
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Torno a scrivere su Hikr dopo un sacco di tempo e non ci sarebbe stata migliore occasione se non quella di raccontare la nostra annuale "spedizione" che quest'estate ha raggiunto l'importante traguardo della decima edizione.
La spedizione è nata come occasione per condividere la bellezza dell'andare in montagna con tutti i nostri amici, anche con quelli che magari non sono soliti indossare scarponi e zaino, hanno altre passioni o addirittura preferiscono pescare (non ce ne vogliano i nostri amici pescatori).
Con questo spirito la nostra piccola carovana si è spinta in Val Tartano, più o meno in punta di piedi ci siamo inoltrati in questa valle ancora molto selvaggia e lasciate le auto a Campo Tartano siamo saliti al rifugio Bernasca.
Dopo alcune ore di cammino, passando per diversi alpeggi e il passo di Vicima siamo giunti sulle sponde del lago di Bernasca, piccolo gioiello incastonato tra le montagne. Pausa ristoratrice, bagno per i più temerari e pesca poco fruttuosa hanno riempito il pomeriggio fino al momento dell'allestimento del nostro campo base, come da tradizione ormai consolidata infatti si dorme in tenda.
Scendiamo poi al rifugio Bernasca, nostro appoggio per preparare la cena ed ecco la spiacevole notizia, il rifugio che dovrebbe sempre essere aperto è chiuso, da poco più di una settimana è cambiata la gestione delle chiavi e queste vanno ritirate a valle. Fortunatamente un altro gruppo di ragazzi in arrivo le ha con sè e così riusciamo a prendere almeno una pentola per scaldare lo spezzatino che ci siamo portati..per la polenta non abbiamo problemi visto che Riki si è prtato sulle spalle tutto il giorno il paiolo.
La cena passa in allegria e dopo aver sistemato tutto ci spostiamo in riva al lago dove dopo le consuete premiazioni e la bella poesia di Marta concludiamo la serata con canti un po' stonati.
La notte passa velocemente, e dopo la colazione allietata dai racconti del pastore indiano Sing c'è ancora tempo per qualche tuffo e un po' di riposo. Prima di pranzo ci raggiungono anche Luca e Paola, Luca ha ricevuto quest'anno il ministero dell'accolitato e così chi vuole ha anche la possibilità di accostarsi alla Comunione, che grazia.
Dopo un pranzo con quello che ci è rimasto, aver smontato le nostre tende e aver pulito tutt'intorno incominciamo la discesa che quasi tutti digeriamo facilmente, raggiungiamo le nostre macchine e portiamo a termine anche questa spedizione!
Quest'anno l'organizzazione della spedizione è stata piuttosto complicata ma siamo davvero felici che così tanti nostri amici abbiano accettato la proposta e ci abbiano seguiti in quest'avventura che ci auguriamo possa continuare ancora a lungo.
Eccoci qua, riuniti attorno a un fuoco abbiamo preso questa sfida quasi come un gioco,
siamo arrivati in vetta con gioia e allegria anche se io e la fra avremmo voluto solamente la sangria
abbiamo visto con i nostri zaini pesanti paesaggi e panorami affascinanti,
camminando in salita e in compagnia abbiamo stabilito una sintonia ,
va in che bel posto ci hanno portato gli uomini di ghisa la bellezza direi che è stata condivisa,
ci siamo goduti anche il tramonto in alta quota ma si sa la montagna per stupire con i suoi spettacoli è molto nota,
ringraziamola dunque per la sua presenza scenica e domattina ci sveglieremo salutando la mamma dei fratelli corti, domenica ,
tralasciando scherzi e cazzate assicuriamoci che le tende siano ben fissate,
che stanotte nessuno faccia troppo rumore quindi dormite e mettetevi in pace il cuore,
domani ci attende un dura discesa che da nessuno di noi è attesa,
perché si sa le cose belle sono sempre le più brevi a finire il motivo è ancora da capire,
non saprei come terminare questa sessione di scrittura ma non vorrei cadere nel ridicolo con un'abbreviatura,
quindi userò uno slogan classico e sicuro, forza ragazzi e alé duro!
La spedizione è nata come occasione per condividere la bellezza dell'andare in montagna con tutti i nostri amici, anche con quelli che magari non sono soliti indossare scarponi e zaino, hanno altre passioni o addirittura preferiscono pescare (non ce ne vogliano i nostri amici pescatori).
Con questo spirito la nostra piccola carovana si è spinta in Val Tartano, più o meno in punta di piedi ci siamo inoltrati in questa valle ancora molto selvaggia e lasciate le auto a Campo Tartano siamo saliti al rifugio Bernasca.
Dopo alcune ore di cammino, passando per diversi alpeggi e il passo di Vicima siamo giunti sulle sponde del lago di Bernasca, piccolo gioiello incastonato tra le montagne. Pausa ristoratrice, bagno per i più temerari e pesca poco fruttuosa hanno riempito il pomeriggio fino al momento dell'allestimento del nostro campo base, come da tradizione ormai consolidata infatti si dorme in tenda.
Scendiamo poi al rifugio Bernasca, nostro appoggio per preparare la cena ed ecco la spiacevole notizia, il rifugio che dovrebbe sempre essere aperto è chiuso, da poco più di una settimana è cambiata la gestione delle chiavi e queste vanno ritirate a valle. Fortunatamente un altro gruppo di ragazzi in arrivo le ha con sè e così riusciamo a prendere almeno una pentola per scaldare lo spezzatino che ci siamo portati..per la polenta non abbiamo problemi visto che Riki si è prtato sulle spalle tutto il giorno il paiolo.
La cena passa in allegria e dopo aver sistemato tutto ci spostiamo in riva al lago dove dopo le consuete premiazioni e la bella poesia di Marta concludiamo la serata con canti un po' stonati.
La notte passa velocemente, e dopo la colazione allietata dai racconti del pastore indiano Sing c'è ancora tempo per qualche tuffo e un po' di riposo. Prima di pranzo ci raggiungono anche Luca e Paola, Luca ha ricevuto quest'anno il ministero dell'accolitato e così chi vuole ha anche la possibilità di accostarsi alla Comunione, che grazia.
Dopo un pranzo con quello che ci è rimasto, aver smontato le nostre tende e aver pulito tutt'intorno incominciamo la discesa che quasi tutti digeriamo facilmente, raggiungiamo le nostre macchine e portiamo a termine anche questa spedizione!
Quest'anno l'organizzazione della spedizione è stata piuttosto complicata ma siamo davvero felici che così tanti nostri amici abbiano accettato la proposta e ci abbiano seguiti in quest'avventura che ci auguriamo possa continuare ancora a lungo.
Eccoci qua, riuniti attorno a un fuoco abbiamo preso questa sfida quasi come un gioco,
siamo arrivati in vetta con gioia e allegria anche se io e la fra avremmo voluto solamente la sangria
abbiamo visto con i nostri zaini pesanti paesaggi e panorami affascinanti,
camminando in salita e in compagnia abbiamo stabilito una sintonia ,
va in che bel posto ci hanno portato gli uomini di ghisa la bellezza direi che è stata condivisa,
ci siamo goduti anche il tramonto in alta quota ma si sa la montagna per stupire con i suoi spettacoli è molto nota,
ringraziamola dunque per la sua presenza scenica e domattina ci sveglieremo salutando la mamma dei fratelli corti, domenica ,
tralasciando scherzi e cazzate assicuriamoci che le tende siano ben fissate,
che stanotte nessuno faccia troppo rumore quindi dormite e mettetevi in pace il cuore,
domani ci attende un dura discesa che da nessuno di noi è attesa,
perché si sa le cose belle sono sempre le più brevi a finire il motivo è ancora da capire,
non saprei come terminare questa sessione di scrittura ma non vorrei cadere nel ridicolo con un'abbreviatura,
quindi userò uno slogan classico e sicuro, forza ragazzi e alé duro!
Tourengänger:
mattia

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Kommentare (8)