Pizzo Arera
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È impossibile non notare la grande mole del Pizzo Arera, visibile un po’ dappertutto dalle Orobie bergamasche e oltre. La sua salita dalla via Normale si svolge su sentiero relativamente semplice, anche se in alcuni tratti un po’ instabile, e in estate si può beneficiare della salita in auto fino a quota 1.600 m, dove è presente un grande parcheggio utilizzato prevalentemente dagli avventori del Rifugio Capanna 2000, da qui facilmente raggiungibile.
Dopo aver pagato il ticket alla cassa posta poco sopra il mostrouso complesso residenziale semi disabitato presente in località Plassa, con Francy ci dirigiamo verso il sopracitato parcheggio raggiungibile per mezzo di una tortuosa e stretta strada che è comunque accessibile a qualsiasi tipologia di veicolo.
Dal parcheggio è possibile seguire la sterrata che si snoda sulla destra oppure tagliare direttamente dritto per dritto, attraversando dapprima ampi pascoli, entrambe le vie portano al Rifugio Capanna 2000, posto in invidiabile posizione panoramica sulle montagne dell’alta Val Serina, in particolar modo sul massiccio dell’Alben, sul gruppo del Monte Grem e sulla vicina Cima di Menna, da qui particolarmente imponente.
Fino al Rifugio il sentiero è di tipologia turistica, e la variegata frequentazione ce lo conferma.
Dopo una breve pausa caffè, riprendiamo la salita puntando alla via Normale che si snoda dietro al Rifugio. La palina segnaletica indica più possibilità: oltre alla salita al Pizzo, in alternativa è possibile percorrere, in direzione Nord, anche il Sentiero dei Fiori che ne costeggia il versante occidentale. Da un punto di vista naturalistico si tratta di uno splendido sentiero lungo il quale è possibile incontrare una flora molto variegata, inclusa una moltitudine di stelle alpine di cui abbiamo un assaggio quasi subito dietro al Rifugio.
Eventualmente è anche possibile compiere il periplo della montagna, sia in senso orario sia in senso antiorario.
Risaliamo la cresta, dapprima erbosa, che si fa mano a mano più rocciosa, ripida ma mai difficile.
Un po’ di attenzione in più è richiesta nell’avvicinamento al canalino attrezzato, che va raggiunto scendendo brevemente su terreno molto instabile nel canale Sud. Il canalino non è complicato, ma biosgna fare attenzione a seguire i bolli onde evitare di percorrerlo più del necessario: lo si abbandona quasi subito, tenendo la destra.
Da qui, su terreno sempre un po’ instabile (attenzione a non far rotolare troppi sassi a valle, si tratta di un percorso molto frequentato), si procede senza ulteriori difficoltà verso la cima.
Il suo isolamento rende il Pizzo Arera una rinomata vetta panoramica, anche se nel nostro caso la vista è stata pressoché nulla, in particolar modo verso Nord: imponenti nuvoloni hanno coperto la visuale, regalando giusto qualche scorcio della sottostante Valcanale.
Dopo aver aspettato invano che il cielo si aprisse, ripartiamo in discesa per la stessa via, e attorno a quota 2.200 finalmente torniamo ad avere una bella visuale verso Sud, con in primo piano i massicci calcarei del Menna e dell’Alben.
Senza ulteriori difficoltà, e con una temperatura decisamente gradevole, torniamo al parcheggio senza soffermarci troppo al Rifugio, ormai gremito di gente.

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