Pizzo della Croce o Monte Crocione (1491 m) dalla Valle di Muggio


Publiziert von siso , 29. November 2009 um 11:44.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:28 November 2009
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Monte Generoso   I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 569 m
Abstieg: 569 m
Strecke:Scudellate (923 m) – Erbonne (943 m) – Alpe di Orimento (1275 m) – Pizzo della Croce (1491 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 - uscita Mendrisio – Castel San Pietro – Valle di Muggio – Muggio – Scudellate.
Unterkunftmöglichkeiten:Baita Orimento ; Albergo Rifugio Monte Generoso; Ostello di Scudellate
Kartennummer:Carta escursionistica transfrontaliera Monte Generoso 1:25000; Carta turistico – escursionistica Basso Ceresio – Lario Comasco (Strade di pietra no. 1) – 1:30000

Panoramica cima tra la Valle d’Intelvi e la Valle di Muggio.

Sulla cresta terminale c’è ancora un pilone nonché la stazione a monte degli skilift attivi negli anni ’70.

La meteo ci ha regalato una giornata splendida, a poche ore dall’arrivo delle prime importanti nevicate.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:00

Fine dell’escursione: ore 14:00

Temperatura alla partenza: 3,5°C

Temperatura al rientro: 11°C

 

Giunto poco prima delle otto a Scudellate (frazione di Muggio), trovo uno tra i pochissimi posteggi disponibili in questa soleggiata località dell’alta Valle di Muggio. Nell’aria serpeggia un insolito silenzio: nessuna persona, nessun cane, nessun gatto, nessun campanaccio di mucca, nessuna motosega! Da non credere, sembrerebbe un villaggio fantasma.

Aggiro la chiesa e prendo la stradina asfaltata che sale verso l’ex casa delle guardie di confine.

Un cartello di Pro Specie Rara informa che qui si alleva una specie a rischio d’estinzione: la pecora dell’Engadina. A giudicare dall’enorme quantità di fatte che ricoprono la stradina, si direbbe che il metabolismo di queste pecore si sia perfettamente adattato al clima del Ticino!

Dalla casa delle guardie la strada si riduce a una stretta mulattiera. Superata la Cappella di Sant’Antonio si vede per la prima volta la cima che desidero raggiungere.

Il percorso, più o meno pianeggiante, entra ora in una faggeta. In pochi minuti raggiungo il nuovo ponte di legno (bella opera d’ingegneria di una ditta del Mendrisiotto). Si supera così la Breggia, completamente in secca, entrando in territorio italiano. Poco dopo il ponte si arriva al camposanto di Erbonne. Sulle lapidi si leggono soprattutto due cognomi: Cereghetti e Puricelli. Il villaggio di Erbonne, frazione di San Fedele, è probabilmente l’unico paese della penisola (e del mondo) ad avere più abitanti elvetici che italiani: dei 14 abitanti, 8 sono svizzeri.

Qui gli svizzeri ci abitano da sempre. Sono eredi delle famiglie di contadini che fino agli anni ’50 si dedicavano ai campi, all’allevamento delle vacche e alla lavorazione di burro e formaggi. Sino all’inizio dell’800 gli svizzeri di Erbonne non risulta abbiano mai pagato tasse ad alcuno; poi le hanno versate al comune di San Fedele senza però ottenere alcun servizio in cambio.

Ho saputo che fino al 1911 le bare dovevano essere portate a spalle per i boschi fino al cimitero di Scudellate e che solo nel 1954 è stata realizzata una strada fra San Fedele ed Erbonne al posto dello scomodo sentiero. Qualche vantaggio, gli alpigiani svizzeri di Erbonne l’hanno comunque sempre avuto. Un anziano afferma: “non si faceva il militare né in Svizzera perché residenti all’estero, né in Italia perché stranieri”.

Ad Erbonne c’è pure una chiesa, un lavatoio (ancora utilizzato), un’osteria e persino un piccolo museo (4 m x 4): il “Piccolo museo della Guardia di Finanza e del contrabbando”. Si tratta probabilmente dell’unico museo al mondo che si visita dall’esterno, sbirciando dalle finestrine! L’avranno iscritto nel libro dei Guinness dei primati?

 

Lasciato il grazioso villaggio degli “svizzeri all’estero” imbocco il sentiero no. 4 in direzione dell’Alpe di Orimento.

Dapprima si scende verso l’alveo asciutto della Breggia. Tre grandi briglie di contenimento dell’acqua suggeriscono che questo torrente, quando è in piena, può fare notevoli danni.

                                                  Muri a secco ad Erbonne

Più avanti il sentiero si addentra in una faggeta e sale regolarmente lungo il versante orografico sinistro della valle. La spessa coltre di foglie secche nasconde ogni tanto delle pietre, ponendo qualche problema di equilibrio.

Giunto ai resti della Cascina Genzago (1210 m), scorgo una canna di fucile spuntare dalla finestra! Un piccolo spavento. Un attimo di esitazione…, poi vedo un cacciatore che esce allo scoperto, divertito, con il sorriso sulle labbra! Non faccio commenti e tiro dritto verso Orimento.

È l’ora del caffè. Purtroppo, la baita è chiusa; devo rinunciare al corroborante! Sul versante della Valle d’Intelvi vedo uno spettacolare mare di nebbia. Di fronte al ristoro si può ammirare una bella nevèra restaurata. Qui ci si arriva anche con l’auto: la tranquillità che ho assaporato finora è interrotta dagli spari dei numerosi cacciatori sparpagliati nelle varie vallette della regione.

 

Riparto dalla Bocchetta d’Orimento salendo lungo il crinale nord-occidentale del Pizzo della Croce. Dopo pochi minuti di salita mi imbatto in un posto che un amante dell’avifauna non vorrebbe mai vedere! Si tratta di una postazione per cacciatori, con tanto di recinto, capanno mimetizzato e numerose gabbiette contenenti uccelli da richiamo. Il tutto circondato da sorbi degli uccellatori. Non immaginavo che in Italia si potesse cacciare utilizzando gli uccelli da richiamo! Le norme venatorie lo consentono?

 

La salita è piacevole e panoramicissima. Il pensiero corre ad una possibile ciaspolata su questo pendio. Lungo il crinale si passa vicino ad un pilone dello skilift, in disuso dagli anni ’70, conservato come se fosse un relitto storico.

Raggiungo così, per la prima volta e in perfetta solitudine, la vetta del Pizzo della Croce (1491 m). Un tavolino di pietra invita ad uno spuntino. Oggi mangerò in piedi, visto che le panchine non ci sono. Il panorama è davvero di prim’ordine!

 

Dopo una lunga pausa, decido di ritornare da una via alternativa. Scendo così lungo il crinale sud-orientale, facendo un bel giro prima di raggiungere Erbonne. Su questo versante si possono osservare ancora numerose trincee risalenti alla Prima Guerra Mondiale.

211740

Sulla via del ritorno, poco prima della Cappella di Sant’Antonio, faccio una breve deviazione per fotografare uno tra i più autentici e meglio conservati roccoli del Canton Ticino: il Roccolo Merì.

 

Ovviamente, questa costruzione svolge oggi unicamente una funzione storico-didattica. Giovanni Bianconi, nel suo libro “Roccoli del Ticino”, Editore Dadò, 1976, a pagina 7 scrive:

La legge federale sulla caccia e la protezione degli uccelli (1875) che proibì nel nostro cantone l’uso dei roccoli delle bressanelle dei richiami dei piantoni invischiati ecc., portò un duro colpo a quei ticinesi che si dedicavano con tanta passione a questo genere di caccia”.

 

Tempo di salita: 2 h 40 min (comprese le pause)

Tempo totale: 6 h

Tempi parziali

Scudellate (923 m) Erbonne (943 m): 30 min

Erbonne (943 m) Alpe di Orimento (1275 m): 1 h 05 min

Alpe di Orimento (1275 m) - Pizzo della Croce (1491 m): 45 min

Dislivello teorico: 569 m

Sviluppo complessivo: 11,2 km

Difficoltà: T2/EE

Copertura della rete cellulare: Molto variabile, con tratti senza segnale


Tourengänger: siso
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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Gianluca hat gesagt:
Gesendet am 29. November 2009 um 16:18
bel resoconto... completo e invitante! Da tenere in qualche angolino, perchè prima o poi verrà utile. Bravo, ciao Gianluca.

siso hat gesagt: RE: Pizzo della Croce
Gesendet am 29. November 2009 um 17:12
Grazie Gianluca!
Anche le gite a bassa quota possono essere molto piacevoli e ricche di stimoli che invitano ad approfondire le conoscenze storiche, geografiche o naturalistiche.
A presto,
siso

giorgio59m (Girovagando) hat gesagt: Bello anche con Ciaspole
Gesendet am 30. November 2009 um 22:01
Ottimo rapporto Siso, ho avuto il piacere di salire sul Crocione (parte del tuo giro) con le ciaspole, e ti assicuro che e' ... ciaspolabilissimo, e molto bello.
Se volete vedere qualche foto dei luoghi in versione "winter" ...
Ciao
http://www.girovagando.net/escursioni/25/esc25.htm

siso hat gesagt: RE:Bello anche con Ciaspole
Gesendet am 1. Dezember 2009 um 12:07
Grazie Giorgio!
Bellissime le tue foto invernali scattate al Crocione. Mi hai convinto a ritornarci con le ciaspole!
Buone gite,
siso


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