Dent d'Hérens (4174m) dalla Tiefenmatten
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Giorno 1
Diga Place Moulin - Rifugio Prarayer [30min]
Il primo tratto di avvicinamento consiste in una stradina sterrata che, stando alta sul lago, lo costeggia facendo molti saliscendi fino al Rifugio Prarayer. Tutti i rapporti consigliano di percorrere questo primo tratto in MTB, in modo da evitare la lunga camminata. Noi abbiamo continuato anche oltre il Rifugio fino a dove possibile, in totale circa 5.7km dalla diga.
Rifugio Prarayer - Rifugio Aosta [2:45]
Inutile che io descriva il percorso che segue, poiché l'alluvione del 29 giugno 2024 ha distrutto buona parte del percorso. L'accesso è sicuramente più lento rispetto a prima, poiché bisogna improvvisare molto spesso il passaggio fuori dal sentiero ufficiale ormai inesistente. Si stanno iniziando a creare delle tracce nuove, molto utili per facilitare la ricerca.

Voragine creatasi dopo l'alluvione di un mese fa.
Giorno 2
Rifugio Aosta [2781m] - Dent d'Hérens [3560m]
Alle 2:15 sento un rumore molto familiare: è la mia sveglia ed è ora di partire. Facciamo colazione ed appena usciamo dal rifugio troviamo una fitta nebbia che avvolge la montagna. Il giorno prima non abbiamo potuto controllare le previsioni meteorologiche poiché in capanna non prende il segnale di nessun gestore italiano.
Partiamo con l'idea di valutare il meteo strada facendo. Inizialmente si sale sulla morena che ripida ci porta alla pendici del ghiacciaio, dove il cielo si apre e la nostra preoccupazione per la meteo scompare. Siamo il secondo gruppo ad affrontare la rampa di 30/35° che conduce alla base del canale del Tiefmattenjoch; proprio nel punto più pendente sentiamo un canale che inizia a scaricare sassi. Io poco prima all'inizio del ghiacciaio avevo notato dei sassi che sembravano aver lasciato un bel solco di scivolamento nella neve. La luna piena ci permette di vedere il canale in questione, ma non i sassi. Proprio sotto di esso ci sono molti gruppi che stanno salendo, una manciata di secondi dopo il rumore cessa e nessun gruppo sembra fermarsi, tutto okay. Nel complesso in questo tratto il ghiacciaio era perfettamente chiuso e la progressione molto facile.
Arriviamo finalmente alla base del canale attrezzato con catene che porta al Tiefmattenjoch. Da questo punto inizia la parte impegnativa dell'escursione: il canale roccioso (marcio da fare schifo e molto pericoloso se avete qualcuno davanti), la cresta Tiefenmatten, la pala nevosa ed infine la corta ma aerea cresta finale. Le condizioni erano ottime in tutti i punti dell'escursione e non abbiamo fatto deviazioni significative rispetto alla via normale.
La vista del Cervino dalla vetta è assolutamente sensazionale.

Discesa
L'unico particolare degno di nota è la serie di calate in corda doppia (7 da 30 metri) che abbiamo iniziato proprio alla base della pala nevosa. Un ometto di sasso segnala l'inizio della traccia, che in 10 metri porta alla prima sosta. Si consiglia di utilizzare questa pista di calata solo se dietro di voi non c'è nessuno; nel nostro caso non vedevamo nessuno scendere dalla cima. Lo dico perché la qualità della roccia non è buona ed è molto pericoloso se viene staccato qualche sasso sopra di voi.
Diga Place Moulin - Rifugio Prarayer [30min]
Il primo tratto di avvicinamento consiste in una stradina sterrata che, stando alta sul lago, lo costeggia facendo molti saliscendi fino al Rifugio Prarayer. Tutti i rapporti consigliano di percorrere questo primo tratto in MTB, in modo da evitare la lunga camminata. Noi abbiamo continuato anche oltre il Rifugio fino a dove possibile, in totale circa 5.7km dalla diga.
Rifugio Prarayer - Rifugio Aosta [2:45]
Inutile che io descriva il percorso che segue, poiché l'alluvione del 29 giugno 2024 ha distrutto buona parte del percorso. L'accesso è sicuramente più lento rispetto a prima, poiché bisogna improvvisare molto spesso il passaggio fuori dal sentiero ufficiale ormai inesistente. Si stanno iniziando a creare delle tracce nuove, molto utili per facilitare la ricerca.

Voragine creatasi dopo l'alluvione di un mese fa.
Giorno 2
Rifugio Aosta [2781m] - Dent d'Hérens [3560m]
Alle 2:15 sento un rumore molto familiare: è la mia sveglia ed è ora di partire. Facciamo colazione ed appena usciamo dal rifugio troviamo una fitta nebbia che avvolge la montagna. Il giorno prima non abbiamo potuto controllare le previsioni meteorologiche poiché in capanna non prende il segnale di nessun gestore italiano.
Partiamo con l'idea di valutare il meteo strada facendo. Inizialmente si sale sulla morena che ripida ci porta alla pendici del ghiacciaio, dove il cielo si apre e la nostra preoccupazione per la meteo scompare. Siamo il secondo gruppo ad affrontare la rampa di 30/35° che conduce alla base del canale del Tiefmattenjoch; proprio nel punto più pendente sentiamo un canale che inizia a scaricare sassi. Io poco prima all'inizio del ghiacciaio avevo notato dei sassi che sembravano aver lasciato un bel solco di scivolamento nella neve. La luna piena ci permette di vedere il canale in questione, ma non i sassi. Proprio sotto di esso ci sono molti gruppi che stanno salendo, una manciata di secondi dopo il rumore cessa e nessun gruppo sembra fermarsi, tutto okay. Nel complesso in questo tratto il ghiacciaio era perfettamente chiuso e la progressione molto facile.
Arriviamo finalmente alla base del canale attrezzato con catene che porta al Tiefmattenjoch. Da questo punto inizia la parte impegnativa dell'escursione: il canale roccioso (marcio da fare schifo e molto pericoloso se avete qualcuno davanti), la cresta Tiefenmatten, la pala nevosa ed infine la corta ma aerea cresta finale. Le condizioni erano ottime in tutti i punti dell'escursione e non abbiamo fatto deviazioni significative rispetto alla via normale.
La vista del Cervino dalla vetta è assolutamente sensazionale.

Discesa
L'unico particolare degno di nota è la serie di calate in corda doppia (7 da 30 metri) che abbiamo iniziato proprio alla base della pala nevosa. Un ometto di sasso segnala l'inizio della traccia, che in 10 metri porta alla prima sosta. Si consiglia di utilizzare questa pista di calata solo se dietro di voi non c'è nessuno; nel nostro caso non vedevamo nessuno scendere dalla cima. Lo dico perché la qualità della roccia non è buona ed è molto pericoloso se viene staccato qualche sasso sopra di voi.
Tourengänger:
Riccardo_R

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