Passo dell’Umbrail (2503 m) e Passo dello Stelvio (2758 m) - EMTB
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Salita alla Cima Coppi per antonomasia, l’icona nel mondo del ciclismo.
Inizio dell’escursione: ore 6.20
Fine dell’escursione: ore 10.05
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 5.31
Tramonto del sole: 21.14
Alle 6:20 inforco la bici, nel reparto (quartiere) Combo di Bormio, e imbocco la SS38 del Passo dello Stelvio. Bene ho fatto a partire presto, prima dell’arrivo di orde di motociclisti e auto, che nei punti stretti condizionano parecchio la pedalata. Mi aspettano 42 tornanti numerati, ognuno con l’indicazione della quota, per uno sviluppo complessivo in salita di circa 24 km. Alcuni tratti di strada nella Valle del Braulio sono in galleria o in zone particolarmente umide. A quest’ora la salita è ancora in buona parte all’ombra; oggi, tuttavia, il sole non darebbe alcun fastidio, anzi!
Trovo subito il rapporto giusto e lo conservo a lungo. Pedalo, infatti, senza affanno e senza superare la soglia anaerobica, con una cadenza media di 75 rpm (rotazioni per minuto).
Oltre alle annotazioni per i ciclisti, sul percorso si trovano dei pannelli informativi sulla storia legata a questa regione. Le montagne dell’Alta Valtellina furono teatro, da maggio del 1915 a novembre del 1918, degli avvenimenti connessi allo svolgimento della I Guerra Mondiale. Sulla Piana del Braulio, per quasi un chilometro la pendenza assai ridotta mi permette di rifiatare, ma sui tre tornanti successivi che portano alla quarta Cantoniera occorre spingere sui pedali. Proprio di fronte alla IV Cantoniera (2488 m) c’è il bivio che alla sinistra dà accesso dopo 220 m al Passo dell’Umbrail (2503 m). Lo raggiungo sotto un leggero nevischio in un ambiente surreale, immerso nella solitudine totale.
Fotografo il monumento e i pannelli illustrativi sullo “Stelvio-Umbrail 1914-1918”, che documentano gli avvenimenti del tempo e che vogliono mantenerli in memoria.
Riprendo la pedalata per gli ultimi 4 km di salita, sotto un leggero nevischio e in modalità ECO, visto che la batteria è agli sgoccioli. Alle 8:45 raggiungo, con grande soddisfazione, il cartello segnaletico del Passo dello Stelvio / Stilfserjoch (2758 m).
Eccomi al Passo dello Stelvio (2758 m)
Proseguo per un po’ ancora in salita fino all’arrivo della pista di sci; allo Stelvio si scia anche in estate.
Qui c’è molto movimento. È un continuo andirivieni di moto, auto e bici e di gruppi che vogliono immortalare l’arrivo sulla Cima Coppi. I botteghini offrono di tutto e di più, in particolare magliette e pantaloncini con la scritta Stelvio, bandane, cappellini ed altri souvenir.
Dopo venti minuti di sosta mi copro bene ed inizio la lunga discesa. Purtroppo ho portato solo i guanti a metà dita. Morale della favola, dopo alcune centinaia di metri di discesa le mani sono anchilosate dal freddo e poco reattive. Mi fermo provvidenzialmente al “Bar Kiosk Nazionalpark” per riscaldarmi con un cappuccino; da lì via le cose vanno decisamente meglio.
In un’ora di discesa, sosta al bar compresa, arrivo a Bormio, dove la pedalata si conclude, dopo 3 h e 45 min dalla partenza.
Da oggi ricorderò con molta soddisfazione la Cima Coppi per eccellenza. Anche se il paesaggio nella Valle Braulio è piuttosto severo e forse meno spettacolare rispetto ad altri Passi della regione, rimane la contentezza per aver raggiunto un traguardo ambito da moltissimi ciclisti.
Tempo trascorso: 3 h 45 min
Dislivello in salita: 1557 m
Quota massima: 2765 m
Quota minima: 1197 m
Tornanti: 42 (48 sul versante altoatesino)
Sviluppo complessivo: 45,66 km
Difficoltà: F
Pendenza media: 7,3%
Pendenza massima: 14%
Consumo complessivo della batteria da 630 Wh: 95%
Pedalate: 8752
Cadenza media: 75 rpm
FC media: 96 bpm
FC max: 127 bpm
Copertura della rete cellulare: buona
Soccorso sanitario: 118
Numero emergenza unico europeo: 112
Polizia: 113.

Kommentare (2)