Bocchetta di Mara e Dos Brüsat


Publiziert von cai56 , 31. Mai 2024 um 12:31. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:29 Mai 2024
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1267 m
Abstieg: 1267 m
Strecke:Circolare 15,33 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Sondrio lungo le statali 36 e 38; evitando la tangenziale si entra in città e, all'incrocio presso la Civica Scuola di Musica, si svolta a sinistra andando ad imboccare la Provinciale Panoramica dei Castelli. Oltrepassati i comuni di Montagna e Poggiridenti, si giunge a Tresivio: in centro al paese si volge a sinistra imboccando la Via Teologi Gianoncelli. Dopo una lunga serie di tornanti si raggiunge Boirolo, al termine della strada aperta al pubblico; ampio parcheggio all'interno dell'ultimo tornante.

Visto che l'escursione di pochi giorni fa non era riuscita proprio in modo soddisfacente, torniamo in zona per effettuare l'anello prefissato con un - inevitabile, con questo stato di innevamento - abbassamento di quota ed il raggiungimento del valico della Bocchetta di Mara (meta del progetto della sorsa settimana) come deviazione speculativa: la neve non è certo mancata, ma il sottofondo pascolivo uniforme ha agevolato la progressione. 
Bellissima sorpresa i due sentieri Boirolo-Alpe Mara e  Alpe Mara-Alpe Rogneda, molto diversi fra loro, ma ugualmente interessanti per ambienti e panorami.
Una annotazione sulla segnaletica: indicazioni puntuali agli incroci con le piste carrozzabili e per le mete considerate "canoniche", assente sui percorsi "secondari" e classica bollatura bianco-rossa in avanzatissimo stato di scomparsa.
Mentre le due vallate poste in collegamento con questa escursione possono con sufficiente tranquillità essere frequentate anche in condizioni invernali, è assolutamente da evitare la traversata di media quota fra i due bacini (via di rientro di quest'oggi) per la presenza di almeno tre canaloni di valanga.


Dal piazzale di parcheggio si torna sulla strada di accesso seguendola in discesa fino al secondo tornante, dove, ignorando gli avvisi di divieto di accesso e proprietà privata, ci si dirige sulla pista sterrata a tratti molto ripida che scorre fra numerose abitazioni di vacanza; alla curva presso l'ultima casa si prosegue diritto - nessuna indicazione - entrando nel fitto bosco di conifere: da qui la traccia si addentra nella Valle della Rogna in un continuo saliscendi, evidenziando la struttura di una antica via di collegamento tra maggenghi di una qualche importanza. Fra larici sempre più rigogliosi si raggiunge il fondo del solco vallivo riuscendo ad attraversare il torrente tramite una vecchia passerella di tronchi ormai in condizioni precarie; sul versante opposto, cambiata l'esposizione e l'alberatura ora prevalentemente ad abeti, si entra su di un terreno martoriato da frane, cedimenti ed ancora la presenza di molti tronchi schiantati dalla nota tempesta di vento del 2018. Il sentiero, in graduale lieve salita, va poi allargandosi in una pista erbosa evidentemente non più utilizzata da tempo (invasa da una disseminazione di abeti ormai alti circa un metro); da ultimo, prima di confluire nella strada bianca Montagna-Alpe Mara presso le baite di Arcin, si attraversa un'area di recenti lavori forestali con ampio piazzale di carico. Oltrepassate le tre baite, si continua la salita sulla carrozzabile fino al  parcheggio dell'Alpe Mara, da cui si stacca sulla destra una pista secondaria che volge nettamente a sud: pochi passi e si può scorgere nel pascolo una scorciatoia (un tempo bollata, ora quasi più) che sale direttamente con qualche traverso alla casera di Q 1950 circa. Ritrovata la pista, si procede a sinistra fino ad un quadrivio in corrispondenza di un serbatoio dell'acquedotto (punto di deviazione al ritorno): lasciamo a sinistra la traccia principale diretta al visibile Rifugio Gugiatti-Sertorelli e saliamo verso nord lungo una valletta sempre più sassosa in direzione di una cascina isolata; molto interessante la presenza di alcuni "casei del lacc" mimetizzati nella ganda. Da qui la copertura nevosa nasconde a tratti la presenza di un sentiero che, una volta passato a monte di una zona sorgiva con recinto di riguardo, si addentra fra dossi e avvallamenti (a questa stagione ancora presenti due laghetti effimeri) salendo progressivamente - ora su nevaio continuo - fino alla larghissima apertura della Bocchetta di Mara, dove si apre il panorama sulla Valle di Rogneda dominato dalla Corna Brutana, la Corna Nera e la Corna Rossa (Cime di Rogneda). [Dalla bocchetta, in condizioni estive, sarebbe interessante compiere la traversata completa del prospicente Dos Lis tramite le creste NNO e SO, che la Guida ai Monti d'Italia "Bernina" descrive come erbosa, ma che in realtà presenta anche un sottile tratto di rocce rotte - Q 2386. In presenza di neve come oggi, è fattibile con opportuna attrezzatura - almeno i ramponi - facendo attenzione alle pur limitate cornici.].
Tornati al casello dell'acquedotto, imbocchiamo la pista di sud-est - non più in uso da tempo - che in breve sale al valico erboso del Cuncalet, aperto fra le pendici meridionali del Dos Lis ed il Dos Brüsat: in pochi passi verso destra si sale fra radi arbusti a quest'ultimo, scoprendo che in realtà il "dos" è un lungo crestone pascolivo con meraviglioso affaccio sulla media Valtellina. Ridiscesi al Cuncalet, imbocchiamo l'evidente traccia - con chiari segni di rimaneggiamenti recenti - del Sentèe de la Risciunea, collegamento di media quota fra Mara e Rogneda. Seguiamo il facile e veloce saliscendi inciso nel pascolo (ogni minimo canalone/avvallamento porta segni di valanga) fino ad una spalla pianeggiante affacciata sulla Valle della Rogna: con traccia un poco più dissestata si raggiunge un bivio, dove si prosegue in discesa nei pascoli paludosi fino ad un ponticello sul torrente. Su di un masso troviamo le indicazioni del trail "Santo Stefano Run" ed iniziamo a seguire la carrareccia (un tempo Sentèe del Bau) che scende fino a Boirolo; il fondo è prevalentemente cementato, almeno lungo i piani di scorrimento per le ruote, e, oltrepassando la chiesa di S.Stefano (XII secolo, con annesso incongruo Rifugio ANA), il terrazzo erboso di Biazza ed alcune villette, senza fatica si ritorna al piazzale di parcheggio.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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