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Bigorio Tour - tris di cimette a Capriasca
Vista da Giorgio - ( giorgio59m)
Considerato il meteo e le sue evoluzioni cerchiamo un giro inedito ma con cime basse ed in gran parte nel bosco, anche per restare un pò riparati dal vento.
Ci sono delle cime che si affacciano sul Sottoceneri che ci mancano, quindi si parte.
Riusciamo a parcheggiare piuttosto alti, a 850mt alla fine di Via Bigorio, un largo spiazzo, e troviamo solo un altra auto.
Prendiamo il sentiero selciato che sale a fianco di una baita ed iniziamo s salire con zig-zag e buona pendenza.
Uscendo dal bosco il sentiero si inerpica verso il costone sud del Monte Bigorio, arriviamo ad un grande omettone di sasso, lo scambiamo per la cima del Monte Bigorio, ma invece è solo un'anticima ma posta in posizione molto panoramica verso sud, con il Lago di Lugano, il Ponte di Melide, e le cime dal Lema al Tamaro.
Breve sosta per le foto e proseguiamo in discesa verso lA'lpe Moschera e risaliamo alla vera cima del Bigorio, dove curiosamente troviamo una piccola tenda, qualcuno ha dormito qui, e devo dire coraggiosamente perchè l'aria è veramente molto fredda.
Foto e via, troppa aria. Discesa ripida verso una sella dove si trovano delle belle baite, siamo a Moei, seguiamo la strada sterrata per vedere le baite e alpeggi sottostanti, poi prendiamo la prima traccia di sentiero che a sinistra risale il Matro di Stinchè, qui le tracce di sentiero sono scarse e deboli.
Scendiamo ripidi verso un'altra sella e puntiamo all'evidente Monumento alla Brigata di Frontiera, da lontano aveva le sembianze di una chiesetta ma raggiunta scopriamo essere un monumento, il campanile è in realtà un camino per il barbecue, purtroppo la struttura è stata imbrattata da scritte a vernice.
Ci fermiamo a riposare al riparo dal vento, poi riprendiamo il cammino per raggiungere la terza ed ultima elevazione di oggi la Cima di Lago, tutte e tre le cima non hanno alcun segnale, al più un ometto di sasso.
Ora scendiamo molto ripidi su paglione all'Alpe di Santa Maria, dove incrociamo una sterrata, prendiamo a sinistra ed iniziamo una bella e tranquilla camminata nel bosco su sterrata che porta ai Monti di Camignolo e poi a Busio.
A Busio il sentiero corretto scenderebbe alle baite per poi risalire, noi proseguiamo diritti, a fine strada seguiamo deboli tracce di sentiero, è il tratto meno semplice di oggi, il pendio è molto ripido, le deboli tracce sono degli addetti al taglio piante e le tante foglie di faggio sono molto scivolose, quindi si va con molta attenzione.
Quando vediamo il sentiero in basso di 30mt che risale lo andiamo a riprendere e da qui proseguiamo con vari saliscendi tra la Valle di Isone, poi la Valle d'Oggi raggiungendo infine le baite dei Monti di Brena, dove troviamo una bella baia con una larga panca dove ci fermiamo per pranzo, siamo affamati ed anche stanchi dopo 10km.
La sosta non è lunga come al solito, l'aria è troppo fredda e ci mettiamo in cammino anche per scaldarci.
Raggiunto il nucleo principale dei Monti di Brena commettiamo l'errore di proseguire diritti, non vedendo indicazioni.
Il gps ci aiuta a capire l'errore, ritorniamo indietro e prendiamo il sentiero giusto che scende in lieve pendenza, poi diventa sterrata a Castei e resta sterrata fino a raggiungere il tornate sulla strada asfaltata del mattino poco sopra il convento.
Ora risaliamo 50-60mt su asfalto fino al parcheggio, e curiosamente lo troviamo affollato di auto, sicuramente è un posto molto frequentato da famiglie per una passeggiata domenicale.
Chiudiamo così il nostro giro di quasi 13km, direi tutti soddisfatti della nuova scoperta.
Alla prossima

Video Percorso Interattivo
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