Monte Giove e Monte Faierone


Publiziert von cai56 , 22. April 2024 um 19:29. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:18 April 2024
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1597 m
Abstieg: 1597 m
Strecke:Parzialmente circolare 17,62 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Al termine dell'autostrada A26 si prosegue lungo la statale 34 fino ad oltrepassare Cannobio; in località Nizzolino si svolta a sinistra in direzione Sant'Agata. Appena prima della frazione si trova un amplissimo parcheggio.

L'escursione, conducendo in vetta a due semplici e panoramicissime vette, è ben nota e molto frequentata: addirittura piuttosto monotona in un primo tratto, dovendo forzatamente usufruire di strade forestali sterrate ed asfaltate. Molto più interessante il sentiero scelto per la discesa: una vecchia traccia dapprima abbandonata, poi riportata alla praticabilità, ma da anni di nuovo tornata nella trascuratezza. La difficoltà indicata (T3) si riferisce esclusivamente a questo percorso e soprattutto per le incertezze di orientamento; per il resto tutto T1 e T2. Si diceva poco più sopra del panorama: estesissimo dalla Svizzera a gran parte del Lago Maggiore, le valli varesine, il Monte Generoso e persino le Grigne, per non dimenticare poi un angolino del Lago di Lugano. Sull'opposto versante - oggi un poco nuvoloso - si sovrappongono gli orizzonti della Val d'Ossola e delle Centovalli, con una quinta conclusiva sulle cime del Vallese.


In fondo al parcheggio, a fianco dell'edificio dei bagni pubblici, si stacca una scalinata che sale direttamente alle prime abitazioni di Sant'Agata; senza proseguire sulla carrozzabile verso la chiesa, si sale subito a destra entrando fra gli strettissimi vicoli della frazione. Proseguendo un po' al meglio, si arriva ad incontrare le classiche indicazioni escursionistiche ed una vecchia bollatura giallo-rossa; uscendo dall'abitato, la mulattiera si fa subito piuttosto ripida e tortuosa per raggiungere la quota di un lungo traverso ascendente nel bosco di querce e castagni, che si conclude presso la chiesa di San Luca. La salita si attenua un poco e rapidamente si giunge presso un tornante della carrozzabile: dopo pochi metri si riprende a sinistra il sentiero per sbucare in breve sui prati di Marcalone (agriturismo); una scaletta fra le baite riporta sull'asfalto proprio dove termina l'accessibilità non regolamentata. Da qui, facendo ben attenzione alla segnaletica visto che le tracce si moltiplicano, si affronta una traccia ripida e sconnessa che sale al centro di una fascia di abbattimento che attraversa un fitto rimboschimento di conifere (prevalentemente abete rosso, ma anche bianco ed essenze esotiche, come era d'uso 60/70 anni fa da parte della Guardia Forestale). Tornati a ritrovare la pista carrozzabile che qui è diventata sterrata, la si segue per lungo tratto, finchè, oltrepassato il secondo tornante, si trova un sentierino sulla sinistra che sale verso il Monte Giove. Il percorso si arrampica con poche svolte in un ambiente sempre più aperto e panoramico: le betulle lasciano spazio al pascolo fino alla croce di vetta, affiancata da una panchina di aspetto molto particolare. Si prosegue attraversando la cima verso nord e scendendo in un fitto boschetto di betulle fino ad una sorta di valico: si incrocia di nuovo la sterrata nei pressi di un'area picnic posta al bivio con la diramazione per la vicina Alpe Rombiago, e la si segue per qualche centinaio di metri fin poco oltre l'Alpe Scierz. Ben segnalato, quindi si riprende il sentiero che sale ripido a destra in una rada boscaglia fino a raggiungere la larga dorsale della cresta sud-est sul pascolo allo scoperto. La salita è agevole nel seguire qualche ondulazione del crinale, sempre con una traccia ben visibile, fino ad un'anticima con picchetto di roccia infisso in una base di sassi; da qui si segue la cresta, oggi ancora con un po' di neve ghiacciata, fino al vicino punto culminante del Monte Faierone, caratterizzato da un voluminoso ometto di pietre.
Si ritorna, seguendo il percorso di salita, fino ad un bivio segnalato posto circa a metà del tratto di pista carrozzabile fra Scierz e Rombiago, dove si stacca a sinistra un sentierino invaso dalle ginestre. La traccia sale, ben poco visibile, in diagonale nel bosco fino ad una bocchetta (indicata localmente come Q1244), dove cambia decisamente direzione tornando verso nord; cercando di tenere a vista i bolli di vernice (sempre molto sbiadita) che talora sono ravvicinati e talora molto - troppo - distanti, si scende attraverso un pendio molto ripido seguendo quello che sembra essere un percorso lungo una cengia a suo tempo scavata nel versante. Il tratto molto ripido si esaurisce al momento della confluenza in un nuovo sentiero che procede a saliscendi ad una quota compresa fra 1100 e 1200 metri di quota; attraversati diversi rivoli (quattro) in altrettanti canaloni con tracce di valanghe, si scende poi improvvisamente in una selva di castagni da frutto notando l'infittirsi di tracce di vita passata: terrazzamenti, muri a secco ed infine due agglomerati di numerose cascine in rovina (Valmuggiano Superiore e Valmuggiano Inferiore). Una nuova traccia, un poco più visibile ma non sempre, attraversa poi verso nord-est fino ai margini della vasta radura de L'Agher; senza salire a raggiungerne le numerose baite (allevamento di capre), si imbocca subito una bellissima mulattiera selciata che scende a tornanti nel castagneto fino ad oltrepassare i ruderi dell'Alpe Pizzocca e la chiesa di San Bartolomeo in Montibus. Accanto al tempio troviamo un antico bacino di sbarramento nel torrente che drena tutto ilversante orientale del Monte Faierone ed un vecchio piccolo cimitero con tombe immerse dall'erba ed un'unica cappella gentilizia. Una larga traccia prevalentemente pianeggiante accompagna fino alla frazione Cinzago, dove molte delle vecchie abitazioni sono state elegantemente riattate dai nuovi proprietari svizzeri o tedeschi. Accanto alla chiesa della Beata Vergine Immacolata lo sterrato termina e tramite carrozzabile asfaltata si prosegue oltrepassando Socragno per tornare infine al parcheggio di Sant'Agata.

Tourengänger: cai56, chiaraa


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Kommentare (2)


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fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 22. April 2024 um 21:16
Bellissima gita, appena va via la neve mi piacerebbe fare la cresta integrale fino al Limidario anche se parecchio lunga.
Bellissime foto
Saluti
Fabio

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. April 2024 um 07:28
Quando siamo saliti noi era fattibile aggirando le poche chiazze di neve residue, ma ora penso ne abbia messa parecchia di nuoiva.
Ciao
Marco


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