Monte Chiappo, Monte Ebro, Monte Cosfrone
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La sezione di Varese del CAI propone una gita al Monte Ebro con partenza da Capanne di Cosola, una zona che conosco per aver percorso l'anno scorso la Via del Sale da Varzi a Camogli.
È l'occasione per far far conoscere anche a mia moglie Anna la bellezza di questi luoghi. Partiamo da Varese alle 7 e dopo un viaggio piuttosto lungo e con un tratto finale decisamente pieno di curve, alle 9,30 siamo a Capanne di Cosola.
Ci vuole un po' di tempo perché tutti, siamo una ventina, raggiungano la partenza, nell'attesa c'è tempo per un caffè e per qualche foto. Finalmente ci siamo tutti e possiamo partire.
Seguiamo per un breve tratto una strada lastricata ma poco dopo giriamo a destra ed imbocchiamo il sentiero che sale direttamente verso il Monte Chiappo. Il panorama si fa più ampio, i pendii settentrionali sono ancora parzialmente ricoperti dalla neve, lontano, fra la foschia, si vedono la Pianura Padana ed il Mar Ligure, delle Alpi, purtroppo, non vi è traccia.
In cima ci accoglie la statua di San Giuseppe, breve sosta e ridiscendiamo un tratto per raggiungere la Bocca di Crenna da cui seguendo l'ampia dorsale si sale dapprima al Monte Prenardo e quindi al Monte Ebro che, con i suoi 1700 metri, è la cima più alta della zona.
La primavera è finalmente arrivata, i pascoli sono letteralmente tappezzati da una magnifica fioritura di Crocus inframezzata da Primule, Viole e Pulmonarie e da qualche esemplare di Genziana in anticipo sull'epoca canonica di fioritura.
A suscitare la maggiore emozione è però il sottofondo costituito dal canto ininterrotto delle Allodole che, a tratti, si levano in volo continuando il loro trillare.
Raggiunto il Monte Ebro dopo una breve sosta proseguiamo in direzione del Monte Pana ma alla bassa fra le due cime deviamo a destra per seguire un sentiero che scende nel bosco per raggiungere il rifugio Ezio Orsi dove sosteremo per la pausa pranzo.
Le piante non sono ancora ricoperte dalle foglie per cui nel sottobosco possiamo ammirare Anemoni, Campanellini, Gagee e Pulmonarie.
Mangiamo nel prato sottostante il rifugio, prendiamo un caffè sotto il porticato e quindi ripartiamo seguendo una strada forestale che dopo un tratto decisamente ripido raggiunge con meno pendenza le Stalle di Salogni da cui si diparte una sterrata che ci riporta con un ampio giro alla Bocca di Crenna.
Ricompattiamo il gruppo e poco sotto la colma imbocchiamo un sentiero che con qualche saliscendi ci riporta alle Capanne di Cosola dove, come usuale nelle gite sezionali, si da fondo alle bevande ed alle cibarie portati da molti.
Bella gita che permette di apprezzare i magnifici amplissimi orizzonti di questo tratto di Appennino, peccato che oggi la visibilità non fosse eccezionale, comunque decisamente migliore di quella che trovai la primavera scorsa percorrendo la Via del Sale.
Il tratto di strada dall'uscita autostradale di Vignole Borbera e raggiungere Capanne di Cosola è decisamente impegnativo per gli autisti.
È l'occasione per far far conoscere anche a mia moglie Anna la bellezza di questi luoghi. Partiamo da Varese alle 7 e dopo un viaggio piuttosto lungo e con un tratto finale decisamente pieno di curve, alle 9,30 siamo a Capanne di Cosola.
Ci vuole un po' di tempo perché tutti, siamo una ventina, raggiungano la partenza, nell'attesa c'è tempo per un caffè e per qualche foto. Finalmente ci siamo tutti e possiamo partire.
Seguiamo per un breve tratto una strada lastricata ma poco dopo giriamo a destra ed imbocchiamo il sentiero che sale direttamente verso il Monte Chiappo. Il panorama si fa più ampio, i pendii settentrionali sono ancora parzialmente ricoperti dalla neve, lontano, fra la foschia, si vedono la Pianura Padana ed il Mar Ligure, delle Alpi, purtroppo, non vi è traccia.
In cima ci accoglie la statua di San Giuseppe, breve sosta e ridiscendiamo un tratto per raggiungere la Bocca di Crenna da cui seguendo l'ampia dorsale si sale dapprima al Monte Prenardo e quindi al Monte Ebro che, con i suoi 1700 metri, è la cima più alta della zona.
La primavera è finalmente arrivata, i pascoli sono letteralmente tappezzati da una magnifica fioritura di Crocus inframezzata da Primule, Viole e Pulmonarie e da qualche esemplare di Genziana in anticipo sull'epoca canonica di fioritura.
A suscitare la maggiore emozione è però il sottofondo costituito dal canto ininterrotto delle Allodole che, a tratti, si levano in volo continuando il loro trillare.
Raggiunto il Monte Ebro dopo una breve sosta proseguiamo in direzione del Monte Pana ma alla bassa fra le due cime deviamo a destra per seguire un sentiero che scende nel bosco per raggiungere il rifugio Ezio Orsi dove sosteremo per la pausa pranzo.
Le piante non sono ancora ricoperte dalle foglie per cui nel sottobosco possiamo ammirare Anemoni, Campanellini, Gagee e Pulmonarie.
Mangiamo nel prato sottostante il rifugio, prendiamo un caffè sotto il porticato e quindi ripartiamo seguendo una strada forestale che dopo un tratto decisamente ripido raggiunge con meno pendenza le Stalle di Salogni da cui si diparte una sterrata che ci riporta con un ampio giro alla Bocca di Crenna.
Ricompattiamo il gruppo e poco sotto la colma imbocchiamo un sentiero che con qualche saliscendi ci riporta alle Capanne di Cosola dove, come usuale nelle gite sezionali, si da fondo alle bevande ed alle cibarie portati da molti.
Bella gita che permette di apprezzare i magnifici amplissimi orizzonti di questo tratto di Appennino, peccato che oggi la visibilità non fosse eccezionale, comunque decisamente migliore di quella che trovai la primavera scorsa percorrendo la Via del Sale.
Il tratto di strada dall'uscita autostradale di Vignole Borbera e raggiungere Capanne di Cosola è decisamente impegnativo per gli autisti.
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