LA VALCURONE, LE SUE "SEVEN SUMMITS" ED IL RIFUGIO ORSI


Publiziert von Ricky e Lalla , 28. Juli 2021 um 09:12.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:24 Juli 2021
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1170 m
Abstieg: 1170 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:In auto fino a Caldirola. Parcheggi ampi sia a Caldirola che in località La Gioia
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Percorso ad anello di circa 23 km
Unterkunftmöglichkeiten:Rif. Ezio Orsi

Fine luglio è arrivata e tra vaccini, lavoro ed anche una laurea non siamo fino ad ora riusciti a fare molta montagna! Siamo così alla ricerca di nuovi luoghi non eccessivamente impegnativi che ci consentano di evadere, fare un weekend che coniughi montagna, relax e cultura che male non fa!

Ricordando i racconti di un amico, andiamo a verificare le possibilità che offre l’Appennino Ligure. E’ una zona che conosciamo poco ma la presenza di paesi come Varzi, patria del famoso salame, Volpedo con le sue pesche e paese natale di Pellizza, Fabbrica di Curone con la sua pieve gotico-romanica, il castello di San Sebastiano ed il mistero del Castello di Brusamonica … ci convincono subito.

Tutto ciò si concentra nei dintorni della Valcurone da dove è anche possibile raggiungere il Monte Ebro, la vetta più elevata del gruppo dell’Antola; l’Ebro fa parte di una bella dorsale che si mantiene a quota considerevole e  che consente il concatenamento di ben sette cime. In più c’è la possibilità di pernottare in quella che ci sembra da subito una deliziosa “location” nel bosco: il Rifugio Ezio Orsi. Noi siamo già convinti ma Gio vuole di più… e sia… Serravalle, un po’ di shopping glielo concediamo al termine di tutto ciò!

Alle 9.00 siamo al parcheggio di Caldirola dopo aver fatto colazione a Fabbrica di Curone proprio davanti alla bella pieve di Santa Maria che purtroppo è chiusa.

Lasciata l’auto imbocchiamo il sentiero nr. 107 che sale verso la nostra prima meta: il Monte Giarolo, la cui vetta è dominata dalla statua del Cristo Redentore.

Il percorso entra quasi subito nel bosco, attraversa un’abetaia sbucando  sui prati sommitali e quindi sul crinale tra le valli Borbera e Curone. Questo primo tratto di sentiero è quello che di fatto ci porta in quota; da qui seguiremo il crinale che con i suoi su e giù movimenterà il percorso e ci consentirà di ammirare in tranquillità il paesaggio circostante.

Camminando spediti e cercando di stare dietro a Gio, che imposta un passo da bersagliere per completare le “Seven Summits” in giornata e avere tempo domani per lo shopping, arriviamo dopo poco al Monte Gropà, dove si trova l’arrivo di una seggiovia che oggi è in funzione e trasporta in vetta i ciclisti del Downhill.

Proseguiamo senza tirare il fiato verso il Monte Panà, aggiriamo  il poggio su cui sorgeva il Castello di Brusamonica che, purtroppo, dal sentiero rimane invisibile poiché ne rimangono solo pochi resti del basamento. Il cielo si è d’un tratto rannuvolato e questo aumenta il senso di “mistero” che contraddistingue il luogo oggetto, come si narra, di saccheggi e battaglie.

Con una ripidissima salita su sentiero sassoso e faticoso sbuchiamo infine sul Monte Panà. Da qui il panorama è notevole ma soprattutto è magnifica la fioritura nei prati dove insieme a margherite, arnica, fiordalisi e cardi si trovano anche gigli di San Giovanni e piccole orchidee selvatiche. Non possiamo non fotografare lo spettacolo!
Con percorso sempre molto panoramico raggiungiamo l'ampia vetta del Monte Cosfrone; fortunatamente il cielo coperto ci protegge dal sole che oggi ci ustionerebbe. A farci compagnia anche un piacevole vento che spira da sud e viene dal mare portando un po’ di frescura; i pensieri ci portano lontano: questa è  la zona dove passano la “via del mare” e “la via del sale” … che tentazione arrivare giù giù fino alla Liguria!
In men che non si dica arriviamo prima sul Monte Ebro, sul quale svetta una bella croce in ferro e quindi, passando dalla vetta del Prenardo, arriviamo sul Monte Chiappo, crocevia di tre Regioni: la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Il Cammino per le ultime due vette è stato  allietato dall’apparizione di visioni di coca cola gelide e dissetanti da degustarsi al rifugio del Monte Chiappo così la chiusura di quest’ultimo ci appiattisce in una profonda meditazione: steso il plaid ci abbandoniamo stanchi e tentiamo di assorbire energia direttamente dalla terra in questo trivio ed il “genius loci” fa calare un velo sugli occhi per lenire le nostre pene.

Dopo cotanta meditazione, ritemprati parzialmente, ci apprestiamo sulla via per il rifugio Orsi.  Arrivati alla Bocca di Crenna prendiamo la bella strada che conduce alle Stalle di Salogni. La strada sembra tuttavia non finire mai, si tramuta poi in sentiero e sempre piacevole si inoltra in un bosco di faggi. Finalmente eccolo: come una visione, in una incantevole radura, appare il Rifugio Orsi, una bella costruzione in pietra e legno con un ampio porticato. Tutto intorno un prato curato e…  il bosco! Finalmente ci concediamo una coca cola dissetante, una torta ed un’altra meditazione sul prato. Il soggiorno in Rifugio è stato molto piacevole, anche grazie alla presenza dei due gentili e cordiali gestori, al memorabile risotto ai mirtilli ed al silenzio della natura. La mattina dopo lasciamo il Rifugio per ridiscendere a Caldirola e completare l'anello con la promessa di ritornare in questa magnifica radura che ci ha regalato momenti davvero piacevoli.

Come promesso a Gio dopo la sosta a Volpedo e a S. Sebastiano, un tuffo nello shopping di Serravalle che ci ha fatto faticare di più dei 17km e 1000mt di dislivello fatti il giorno prima!



Tourengänger: Ricky e Lalla
Communities: Hikr in italiano


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