Monte Ebro (m 1700): anello da Caldirola


Publiziert von Alberto C. , 7. Dezember 2024 um 21:31.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:30 Oktober 2024
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 800 m
Abstieg: 800 m
Strecke:Km 13,2. Percorso ad anello in senso antiorario.
Zufahrt zum Ausgangspunkt: Caldirola si trova in provincia di Alessandria, in Val Curone. Arrivando da Milano, si percorre l’autostrada A7 (Milano-Genova) fino a Castelnuovo Scriva. Usciti dal casello autostradale, si svolta a sinistra imboccando la strada provinciale 93 (Padana Inferiore) in direzione di Voghera. Giunti a Pontecurone, si svolta sinistra e, appena dopo avere superato il ponte sul Torrente Curone, si gira a destra, imboccando una stratta strada che si percorre fino ad una rotatoria, dove si prende la prima uscita in direzione di Tortona e Alessandria immettendosi sulla Via Emilia Nord. Alla successiva rotatoria, si prende la direzione sud (in direzione di Volpedo, terza uscita) immettendosi sulla stretta e tortuosa SP 97. Giunti allo “stop” si gira a destra, si supera il Torrente Curone e, raggiunto l’abitato di Castellar Guidobono, si svolta a sinistra (indicazione per Caldirola) e, subito dopo, ancora a sinistra, immettendosi sulla SP100 che si segue fine a San Sebastiano Curone dove, seguendo le indicazioni per Caldirola, la si abbandona per percorrere la SP 114 fino a Caldirola.

     Oggi si va in Appennino, quello più vicino a casa, incuneato fra Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia e Liguria. La meta sarà il Monte Ebro, che si eleva fino a 1700 metri sul livello del mare, lungo lo spartiacque che separa la Val Borbera dalla Val Curone.
      Si tratta di un anello che, dopo avere attraversato i boscosi versanti, raggiunge una panoramica cresta, toccando le cime del Monte Gropà (m 1446), del Monte Panà (m 1559), del Monte Cosfrone (m 1659) e, infine del Monte Ebro, che è considerata la più panoramica del gruppo del Monte Antola, e tra le più belle dell’Appennino Ligure.
 
 


LOCALITA' DI PARTENZA. Caldirola (m 1050).
 
ATTREZZATURA. 
     Quella standard da escursionismo. Raccomandati scarponi alti: si incontra parecchio fango.
 
DIFFICOLTÀ.    
     T2 (E secondo la classificazione CAI). Non presenta particolari difficoltà; i sentieri sono sempre evidenti; la segnaletica non abbonda, ma è presente quando serve; c’è un solo breve tratto in leggera esposizione nei pressi delle rovine del Castello di Brusamonica. Alcuni tratti di sentiero hanno pendenza piuttosto accentuata e il fondo argilloso, se bagnato, non rende agevole la progressione.
     Consiglio, in caso di terreno bagnato, di percorrere l’anello in senso antiorario (quello descritto) in modo di affrontare i tratti ripidi e scivolosi in salita.
 
QUOTA MASSIMA:  m 1700, alla cima del Monte Ebro.
 
QUOTA MINIMA:  m 1043, a Caldirola.
 
SVILUPPO:  km 13,2.
 
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 4:35.         
 
TEMPI PARZIALI:
     
da Caldirola a cima Monte Gropà: ore 1:05;
da cima Monte Gropà a cima Monte Panà: 50 minuti;
da cima Monte Panà a cima Monte Cosfrone: 30 minuti;
da cima Monte Cosfrone a cima Monte Ebro: 20 minuti;
da cima Monte Ebro a Rifugio Ezio Orsi: 40 minuti;
da Rifugio Ezio Orsi a Colonia estiva provinciale: 50 minuti;
da Colonia estiva a Caldirola: 20 minuti.
 
TEMPO DI SALITA:  ore 2:45;
 
TEMPO DI DISCESA:ore 1:50.      
 

DESCRIZIONE PERCORSO.
     Dal parcheggio a monte di Caldirola, lungo la strada che porta al villaggio La Gioia, si scende per un breve tratto fino alla seconda stradina che si stacca sulla sinistra, dove si svolta imboccando il tracciato dell’itinerario 107 – Sentiero del Redentore. Dopo un primo tratto in asfalto, che termina in prossimità di una fattoria, si continua su un largo sentiero, sempre con una pendenza abbastanza sostenuta, risalendo le pendici del Monte Giarolo in un bosco prevalentemente di faggi, fino a raggiungere un bivio (quota m 1218, circa) si abbandona il sentiero 107 per proseguire sul sentiero 140, che ci porta a Fontana Bardoneto, che si raggiuge con una breve deviazione a destra (m 1290). Ritornati sul sentiero 140, si prosegue risalendo la faggeta, fino a sbucare sulla linea di cresta che fa da confine fra le valli Curone e Borbera, all’incrocio fra i sentieri 140 e 200 (m 1428). A sinistra si scorge la vicina vetta del Monte Giarolo, che si trascura, seguendo la cresta in direzione opposta arrivando in breve, dopo un ultimo strappo su fangoso sentiero, alla cima del Monte Gropà (m 1446), dove sorge la stazione a monte della seggiovia che sale dal villaggio La Gioia. Pare strano, ma qui si scia: l’unica pista da sci in questo settore dell’Appennino.
     Si prosegue lungo il crinale, che si fa boscoso, e si arriva alle rovine del Castello di Brusamonica (m 1445). Non aspettatevi resti di torri, bastioni e quant’altro contraddistingue un maniero; si tratta solo di qualche breve muro a secco che faticosamente emerge dal sottobosco. Il nome – Brusamonica – deriverebbe da un’antica leggenda che narra di un convento di monache che nel IX secolo sorgeva in questo luogo, e che sarebbe stato distrutto: dato alle fiamme, da una scorribanda di uomini perversi: forse saraceni.
     Messe da parte le leggende, si prosegue lungo un tratto leggermente esposto, abbassandoci al Passo di Bruciamonica (m 1420), dove si incrocia il sentiero 106c, che si trascura per riprendere la salita lungo il sentiero 200, prima dolcemente, poi, usciti da bosco, molto ripida e molto scivolosa, che porta alla cima del Monte Panà (m 1559). Da qui, procedendo lungo la panoramica cresta, si raggiunge la cima del Monte Cosfrone (m 1659). Un’ultima salita porta alla vetta del Monte Ebro (m 1700), dove si trovano la classica croce metallica e un cippo che la fondazione del Corpo degli Alpini.     
 
     Per la discesa si ripercorre a ritroso un breve tratta della cresta ovest. Giunti al bivio poco sotto la vetta, si abbandona la linea di cresta e, svoltando a destra, si imbocca il sentiero 106 (indicazione su palina segnaletica), per il primo tatto in direzione Nord, per poi svoltare verso Nord-Ovest entrando poco più avanti nel bosco. Il terreno, intriso d’acqua, si fa pesante e si arriva ad una zona acquitrinosa con la presenza di una pozza d’acqua (m 1570) in una pozza radura. Rientrati nel bosco il sentiero descrive un’ampia curva verso destra; successivamente, quando il bosco si fa più rado, si devia a sinistra (direzione Nord-Est) e inizia una discesa abbastanza ripida che porta al Rifugio Ezio Orsi (m 1407). Si prosegue seguendo il sentiero 106 per una quarantina di munti, quando si immette su una pista forestale, fangosa e letteralmente arata da trattori o altri mezzi utilizzati nei lavori forestali, che, superato questo tratto tormentato, si trasforma in una stradina. Raggiunta la Colonia della Provincia di Alessandria, ci si immette sulla strada asfaltata che, attraversando il Villaggio La Gioia, riporta al parcheggio di Caldirola.   
 
 
METEO. 
     Cielo sereno e terso; mare di nubi sopra la pianura. Vento assente. Tempera alla partenza 16°, alla cima del Monte Ebro 17°, al termine 13°.
 
 
FREQUENTAZIONE.
    Incontrati altri escursionisti solo sulla cima.
 
COMPAGNI:  Paolo
 
 
Note sitografiche:

Tourengänger: Alberto C.


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