Monte Piambello (1129 m) – EMTB
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Pedalata nel Parco delle Cinque Vette, soprattutto nel comune di Cuasso al Monte, che comprende cinque principali vette prealpine:
Monte Piambello (1159 m),
Monte Poncione (999 m),
Val de’ Corni (994 m),
Marzio (880 m),
Monte Derta (785 m).
Per gli approfondimenti storici e naturalistici suggerisco la seguente pubblicazione trilingue della Provincia di Varese:
“Linea Cadorna – Tra Natura e Storia”, comprendente la descrizione di 9 itinerari.
Inizio dell’escursione: ore 8.25
Fine dell’escursione: ore 11.20
Temperatura alla partenza: 7°C
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa
Temperatura al rientro: 14°C
Isoterma di 0°C alle 9.00: 2000 m
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 6.40
Tramonto del sole: 18.28
Sveglia alle 6:30, partenza da casa alle 7:25, arrivo all’ospedale di Cuasso al Monte, dopo 27,2 km, alle 8:10.
Lasciata l’auto al parcheggio dell’ex Ospedale di Cuasso al Monte, alle 8:25 inizio la pedalata in direzione nord. Benché al posteggio non ci siano segnavia, azzecco la strada giusta. Alla fine degli edifici della struttura ospedaliera inizia la strada forestale che si sviluppa nella Valle San Giovanni in un bosco misto di latifoglie e resinose (faggi, betulle, roveri, agrifogli, pini silvestri, abeti). La pendenza dell’ex strada militare è moderata ed il fondo è quasi ovunque asciutto. Benché alcuni tratti presentino numerosi sassi sparsi o accumuli di foglie secche, la pedalata è tutto sommato agevole. Dopo venti minuti trovo la prima palina segnaletica. Ci sono cartelli indirizzati ai pedoni ed altri ai ciclisti: “Marathon easy”, “Marathon medium”, “Trainer bolle”, “Titanium”.
Alle 9:10 pervengo al noto Monte Piambello (1129 m), la meta principale della gita. Capisco immediatamente perché all’inizio del secolo scorso, ai tempi della Linea Cadorna, fungesse da osservatorio. Il panorama che offre è infatti spettacolare. La vista si estende dalla pianura lombarda al Monte Gridone, ai colossi vallesani, fino alle Prealpi ticinesi e comasche, comprese le montagne della Val Cavargna, nonché buona parte del Ceresio.
Dopo una sosta di un quarto d’ora riprendo la bici ed affronto quello che si rivelerà il tratto tecnicamente più impegnativo della gita, lungo il percorso “Trainer bolle”, che scende verso la località Sass di Böll (990 m). In ulteriori 15 minuti raggiungo i macigni rossastri che invitano ad una breve arrampicata. Non si tratta, per dirla in modo semplice, di uno dei tanti luoghi dove le frane hanno depositato dei grandi macigni. Secondo gli studiosi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica dell’Osservatorio Astronomico di Brera, l’ipotesi interpretativa che sembra essere quella di maggior rilievo, considera il manufatto come un luogo sacro in cui oltre all’amministrazione del culto venivano eseguite anche le osservazioni astronomiche finalizzate soprattutto alla ritualità, alla misura del tempo ed alla gestione del calendario agricolo e pastorale.
Scruto diversi massi alla ricerca di eventuali incisioni e coppelle, ma non ne vedo manco una.
Lasciato questo luogo sacro e di culto risalente all’età del Ferro (tra il 950 e il 720 a.C.) riprendo la bici e scendo verso la Bocchetta dei Frati (925 m) e la zona delle Rocce Rosse.

Oltre alle numerose fortificazioni della Linea Cadorna, qui ci sono degli affioramenti di “Porfido quarzifero rosso” o “Granofiro di Cuasso”, che spiccano nel verde della vegetazione. Un sentierino permette di risalire il ripido versante fino al culmine delle rocce, detto anche Sass Marsc (1001 m).
La tappa successiva, oltre la Bocchetta Stivione, è la magnifica radura dell’Alpe Stivione (810 m), un luogo magico. La sterrata mi conduce poi, in un quarto d’ora, alla frazione di Imborgnana (760 m), dalla quale, su asfalto, chiudo l’anello ciclistico, durato meno di tre ore, all’ex ospedale di Cuasso al Monte.
Bella pedalata nel Varesotto, fino ad una cima che gode di un panorama vastissimo, inusuale per una montagna con una quota così modesta. Lungo il percorso si incontrano numerose testimonianze storiche; si tratta di trincee, postazioni per mitragliatrici, bunker, casermette in pietra, fortificazioni, batterie in caverna, batterie in barbetta, ecc., facenti parte della Linea Cadorna (1911-1918). La tappa dell’anello che più mi ha entusiasmato è la zona delle Rocce Rosse.
Tempo trascorso: 2 h 55 min
Tempo di salita: 45 min
Tempi parziali
Ospedale di Cuasso al Monte (750 m) – Monte Piambello (1129 m): 45 min
Monte Piambello (1129 m) – Sass di Böll (990 m): 15 min
Sass di Böll (990 m) – Rocce Rosse (1001 m): 35 min
Rocce Rosse (1001 m) – Alpe Stivione (810 m): 15 min
Alpe Stivione (810 m) – Ospedale di Cuasso al Monte (750 m): 25 min
Dislivello in salita: 565 m
Quota massima: 1129 m
Quota minima: 693 m
Sviluppo complessivo: 14,25 km
Consumo della batteria da 630 Wh: 31%
Pedalate: 2667
Difficoltà: PD
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Soccorso sanitario italiano: 118
Polizia italiana: 113
Numero di emergenza unico europeo: 112
Coordinate Monte Piambello: 709'672 / 86'578.

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