Doppio Piambello con ghiaccio


Publiziert von Poncione , 27. Januar 2014 um 00:45.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:25 Januar 2014
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 10:30
Aufstieg: 1124 m
Abstieg: 1124 m
Strecke:Ganna-Boarezzo-Monte Piambello-Bocchetta dei Frati-Ospedale-Imborgnana-Sass Marsc-Bocchetta dei Frati-Sasso di Bol-Monte Piambello-Boarezzo-Ganna
Unterkunftmöglichkeiten:Nessuna

Altra bella uscita di studio e monitoraggio dei sentieri facenti parte del "parco delle Cinque vette". Dopo il Poncione di Ganna, interessato dall'itinerario proveniente da Cavagnano, frazione di Cuasso al Monte, ora mi concentro sulla cima più alta dello spartiacque Valganna-Valceresio, cioè il Monte Piambello, al centro di una complessa linea di fortificazioni della Linea Cadorna. Un tempo, poco lontano da questa cima si trovava persino una casermetta militare, di cui sono ormai rimaste in piedi soltanto le mura perimetrali, che venne utilizzata da militari della RSI durante i bombardamenti americani su Varese della seconda guerra mondiale per allertare gli abitanti della minaccia in tempo per sfollare.
  Come sempre parto da Ganna, da cui raggiungo in poco tempo il borgo di Boarezzo, coi suoi bei dipinti esposti sulle mura: qui comincia la neve, invero veramente dura e che non sembra promettere bene. Salgo in direzione della strada militare del Monte Piambello, ma preferisco deviare per un bel canale nel bosco, che in breve mi porta sul crinale nei pressi della forcella tra quest'ultimo e il Monte Val de' Corni. La neve è abbastanza ghiacciata, ma nel complesso calpestabile, e mi accompagnerà fino alla vetta del Piambello, non prima però di una piccola variante che mi porta a visitare la cannoniera in caverna. Ero stato qui altre volte, ed avevo già notato una bella traccia che risaliva verticalmente proprio sopra la caverna, cosicchè decido di salirla proseguendo poi su terreno libero e ricongiungendomi col sentiero che segue il crinale. Questo mi riporta all'ultimo tornante della strada militare, dove posso ormai dirigermi verso l'ex-caserma e la vetta del Piambello, da cui oggi c'è una vista davvero di gran lusso, col Rosa in spolvero e un Verbano blu intenso. Vorrei scendere subito il versante nord, ma volendo evitare scivoloni su questa neve dura, decido di soprassedere e tenermelo per dopo. Ritorno giù dalla strada militare, di cui seguo i lunghi tornanti nella magnifica faggeta con belle aperture panoramiche sino alla Bocchetta dei Frati e proseguo, sempre su strada militare in direzione dell'Ospedale di Cuasso al Monte dove improvvisamente mi trovo senza più neve. Ma la discesa è comunque piacevole ed offre anch'essa buoni panorami.
  La strada militare entra nella proprietà dell'Ospedale, di cui osservo i grossi e moderni padiglioni che si stagliano contro il cielo come le cime circostanti: qui inzio lo "studio" vero e proprio, perchè devo individuare dove passeranno alcuni sentieri del parco, tra i quali quello appena percorso dal Piambello in giù. Osservo meticolosamente ogni bivio e ogni zona da segnalare adeguatamente, perchè i sentieri da queste parti sono piuttosto numerosi e offrono varie possibilità, anche perchè molti di essi interessano come dicevo la Linea Cadorna.
 Esco dai domini dell'Ospedale e punto all'attigua piccola frazione di Imborgnana, da dove inizio la risalita verso la Bocchetta dei Frati: qui cominciano i "problemi", perchè ogni deviazione voglio capire dove porta... la prima va all'ingresso di una galleria chiusa a chiave e finisce lì... torno sui miei passi e incontro una baita in fase di ristrutturazione nel bosco, dove decido di fare una pausa e godermi il mio pranzo.
  Poco dopo riparto, incontrando un'altra bella baita in ristrutturazione, ma ho la netta sensazione di trovarmi un po' fuori, perchè vedo poco lontano il Monte Derta, verso il quale oggi non mi devo avvicinare. Avevo notato poco prima un altro sentiero che saliva a sinistra, e decido di seguirlo arrivando a una bocchetta tra due colli : mia intenzione è ora di scendere ancora e reperire un paio di deviazioni che avevo notato in zona ospedale. La prima è piuttosto breve e mi porta proprio a fianco di un padiglione... ma non era tra quelle che avevo visto! Risalgo e ne provo un'altra, che è poi la "variante" di uno dei sentieri di cui mi occupo, come scoprirò dopo qualche minuto con somma felicità, ritrovandomi a un bivio evitato precedentemente. Ne risalgo di nuovo i tornanti fino alla bocchetta, decidendo di proseguire per questo bello sterrato senza tornare alla baite che mi stavano portando fuori... Dopo qualche minuto di salita mi trovo in un posto che mi sembra di conoscere, come l'ormai vicino e roccioso Sass Marsc mi dà a intendere: sono al bivio del sentiero che appunto gira intorno alla sua cima per poi raggiungere la Bocchetta Stivione, che oggi esula dai miei interessi. Proseguo e sono al bivio, appunto per il Sass Marsc (sui cartelli "Rocce rosse", mah!), che ho già raggiunto varie volte e ritengo molto suggestivo, ma stavolta devio subito dal sentiero normale per seguirne interamente la bella ed ampia cresta, la quale tuttavia presenta passaggi rocciosi (evitabili peraltro) via via più impegnativi. Si parte da un I°, poi un II° mica male, fino a un passaggio decisamente ostico, che dopo qualche meditazione mi porta a risalire il breve ma bello spigolo (II°-III°) poichè gli altri erano decisamente più difficili. Le ultime rocce, purtroppo, benchè compatte e non "marce" come le precedenti sono di quelle poco incoraggianti in quanto piuttosto lisce benchè non particolarmente esposte... Qui decido di aggirare a destra perchè il gioco non vale la candela, raggiungendo così la cima, da cui scendo quasi subito perchè inizia a farsi tardi ed intenda risalire il versante nord del Piambello. Scendo dal sentiero normale e in breve sono ancora alla Bocchetta dei Frati, da cui prendo il sentiero per la forcella tra Piambello e Sasso di Bol. La neve, ovviamente, già dal Sass Marsc ha ripreso corpo.
L'esposizione a nord si sente eccome... scendo con cautela al Sasso di Bol, curioso masso erratico-osservatorio con bella vista a nord e gradini incisi nella roccia per potervi salire. Torno sui miei passi e punto con decisione ancora al Piambello, raggiunto tuttavia senza particolari difficoltà, anche se dopo tutte queste ore la stanchezza inizia a farsi sentire. Scatto ancora un po' di foto, finchè la macchina mi abbandona, impedendomi di documentare la discesa a Boarezzo e Ganna, dove peraltro ero già passato in mattinata... Ma dopo dieci ore sui "monti di casa" va bene lo stesso, specie in una giornata spettacolare come quella di oggi.

Ps. Il dislivello indicato non tiene conto dei vari saliscendi "di studio" effettuati durante la risalita al Sass Marsc.

Tourengänger: Poncione


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Kommentare (5)


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Simone86 hat gesagt:
Gesendet am 27. Januar 2014 um 20:57
interessante la zona del Sass Marsc, merita un'occhiatina!

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2014 um 21:03
Indubbiamente... tra l'altro sul sentierino che passa sotto la parete strapiombante ci sono infissi un paio di chiodi. Il sentiero di cresta che ho percorso offre senz'altro difficoltà minori, ma non è da sottovalutare, specie per la roccia molto friabile che tende a staccarsi.
Ciao

froloccone hat gesagt:
Gesendet am 27. Januar 2014 um 21:33
Bel giro e belle foto!!!!!ciao ALE

gbal hat gesagt:
Gesendet am 29. Januar 2014 um 19:38
Stai facendo proprio un ottimo lavoro di ricognizione ed è stupefacente quante cose si imparano (almeno io).
Peccato non avere un tracciato disegnato del tuo mega-giro!
Bravo Emiliano, ciao

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Januar 2014 um 21:12
Grazie Giulio,
sai come la penso... a volte si cercano luoghi lontani, ma guarda un po' cosa abbiamo sottocasa! Specie se, come in questo caso, s'imbroccano condizioni quasi perfette.
Comunque solo ora, dopo anni che frequento queste nostre cimette, sto iniziando a conoscere un po' il versante cuassese, che ho sempre sottovalutato rispetto a quello valgannese. Ma mi sbagliavo, merita.

A presto


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