Valmalenco: traversata alta fra San Giuseppe e Chiareggio.


Publiziert von cai56 , 15. Februar 2024 um 09:39. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:12 Februar 2024
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 934 m
Abstieg: 934 m
Strecke:Circolare 15,65 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Sondrio lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra in direzione Valmalenco e proseguire fino alla deviazione per Chiesa. Seguire le indicazioni per Chiareggio e raggiungere San Giuseppe; al bivio presso Sabbionaccio svoltare a destra verso gli impianti di risalita. Parcheggio nei due piazzali (uno a pagamento). In assenza di posti liberi, benchè in divieto di sosta, sembra tollerato fermarsi negli slarghi lungo la strada.

Considerato che un po' di neve è arrivata e che, stante la situazione del substrato, non ci si può permettere di salire in quota lungo percorsi potenzialmente a rischio valanghe, non rimane che cercarsi un giro nevoso fra boschi ed alpeggi dove possibilmente non siano arrivate anche le motoslitte. Passare da San Giuseppe a Chiareggio attraverso l'Alpe Entova e l'Alpe Fora è una buona possibilità e - non secondario merito - contiene la "convivenza" con i passaggi dei mezzi a motore (peraltro illegale in Lombardia, fatta eccezione per i soccorsi, la forza pubblica e i proprietari delle baite) a poche centinaia di metri. L'escursione rimane certamente più suggestiva in condizioni invernali (e aggiungerei anche con parecchia neve) visto che per cospicuo tratto si svolge lungo le piste sterrate che costituivano il vecchio accesso alla stazione di sci estivo Entova-Scerscen e alla cava - stagionalmente attiva - sottostante ai "Ciaz de Fura", ma impreziosito dalla neve risulta anche il sentiero boscoso che coincide con la quarta tappa dell'Alta Via della Valmalenco.
Ritorno purtroppo lungo la carrozzabile asfaltata.

Dai parcheggi dell'impianto di risalita si prosegue sulla sterrata per i Barchi fino al successivo tornante, entrando fra i terreni e le baite dei Prati Pedrana per salire in breve alle costruzioni di Braciascia, che è una delle numerose ed intricate contrade che popolano la conca di prati che sale ai margini nord-orientali di San Giuseppe. [Diversamente è possibile proseguire tranquillamente lungo la carrozzabile, sempre battuta dalle motoslitte, ma il percorso è nettamente più monotono]. Accostate le ultime costruzioni, si segue un sentiero chiuso fra muri a secco, per poi proseguire verso il bosco al limite occidentale del maggengo; la traccia, identificabile anche con poca neve grazie soprattutto a qualche bollo bianco/rosso sui tronchi, sale con pendenza moderata e costante in una rada foresta di conifere miste, dove i mughi si alternano a larici, pini uncinati e qualche abete. Ma ad un certo punto, oggi, in conseguenza della recente nevicata, la direzione si confonde e ci si ritrova ad essere costretti a seguire tortuosamente verso nord (dove senza incertezze si può incrociare la carrozzabile) gli spazi agevolmente percorribili fra gli alberi; raggiunto un recinto nei pressi di un casello dell'acquedotto, aggirandolo sulla destra, se ne percorre la pista di accesso raggiungendo in breve la strada S.Giuseppe-Rif.Longoni. Strada che naturalmente troviamo abbondantemente battuta dai multipli passaggi ludici delle motoslitte. La seguiamo comunque verso sinistra, proseguiamo oltrepassando le baite dell'Alpe Entova  e ignorando la deviazione diretta per il rifugio; in un tratto pianeggiante passiamo a monte della conca del Lago d'Entova e raggiungiamo un bivio non segnalato: a destra la pista principale e le motoslitte proseguono per il parcheggio della Longoni, mentre volgendo a sinistra si va a percorrere un tratturo secondario che oggi risulta intonso nei suoi 40 centimetri di neve fresca. La stradetta, scorrendo fra due siepi di mughi carichi di neve, con alcuni distinti saliscendi, arriva ad uno slargo cui giunge anche un sentiero da Senevedo Superiore, poi, molto in basso rispetto ai piazzali delle cave attive, si avvia ad attraversare uno dei due rami superiori del torrente Forasco. Sul versante opposto si passa davanti alle costruzioni abbandonate di una cava secondaria dismessa, poi, attraversando per poche decine di metri un modesto pendio (primo punto di rischio valanga), si porta sui pascoli dell'Alpe Fora: la baita e la stalla sono poco più in alto a destra in corrispondenza del bivio per l'Alpe dell'Oro. Unico momento di incertezza della giornata è, in questo punto, trovare la direzione opportuna ad infilarsi nel sentiero - quarta tappa dell'Alta Via della Valmalenco - che conduce senza difficoltà a Chiareggio. La conca di prati in lieve pendenza - paludosi in estate - non mostra alcuna segnalazione sopra il livello della neve: conosco a grandi linee la direzione, ma l'attraversamento di una valletta (secondo punto a rischio valanga) costringe a qualche divagazione; in fondo all'avvallamento un pertugio fra due abeti segna l'inequivocabile passaggio del sentiero. Una sequenza di pochi lunghi traversi permette di scendere di quota fino al guado del torrente Nevasco, dove ormai si è giunti alle prime radure di Chiareggio: qualche curva del sentiero fra i massi rocciosi del Parco Geologico, le prime baite e si raggiunge la carrozzabile asfaltata alle porte del paese. In queste (scarse) condizioni di innevamento, per il rientro, non vediamo alternativa al percorrere con estrema monotonia la strada automobilistica. [Con neve più consistente si potrebbero seguire i bordi della pista da fondo, ma oggi, benchè ufficialmente chiuso il tracciato, non ci pare il caso di rovinare quel velo di neve alle due persone che scorgiamo percorrerla].

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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