Monte delle Figne e Laghi del Gorzente


Publiziert von cai56 , 11. Dezember 2023 um 09:58. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Ligurien
Tour Datum: 7 Dezember 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:15
Aufstieg: 998 m
Abstieg: 998 m
Strecke:Circolare 23, 50 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano si segue l'autostrada A7 fino all'uscita di Busalla; da qui la provinciale 35 fino a Campomorone, dove si imbocca la provinciale 4 fino all'area di parcheggio dei Piani di Praglia (tabella con mappa escursionistica).

Scelta di destinazione un po' forzata dall'incipiente maltempo e dalla modesta quantità di neve già a caduta, ma rivelatasi ottimale per l'ambiente totalmente panoramico, l'insolita assenza di vento (lungo questi crinali normalmente o c'è il vento o c'è la nebbia) e per le caratteristiche di isolamento e selvaticità di luoghi poco più che collinari a pochi chilometri da paesi e città: migliaia di ettari di boschi, praterie e pietraie senza ormai segni di abitazioni o attività. Il tutto abbastanza estraniante per chi è abituato, come noi, al solito ambiente alpino e prealpino super-antropizzato e spesso anche "valorizzato". Uno dei punti di interesse dell'escursione è il passaggio presso i Laghi del Gorzente (due dei tre complessivi), bacini artificiali di raccolta delle acque per il rifornimento idroelettrico ed idrico di Genova, costruiti a fine '800 e più volte riadattati a maggiore capacità; la zona ricade a cavallo delle province di Alessandria e di Genova e parzialmente rientra nei limiti del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo. I tratti iniziale e conclusivo dell'escursione fanno parte del Sentiero Naturalistico dei Laghi del Gorzente, mentre la parte intermedia se ne allontana per salire allo spartiacque dell'Appennino Ligure-Piemontese.


Dal piazzale di parcheggio (località Prou Renè o, secondo altre mappe, Prato del Gatto), proprio dietro la bacheca che ospita la mappa del percorso del Sentiero Naturalistico, si imbocca una stretta sterrata che si addentra nella pineta; dopo poche decine di metri, accanto ad un'abitazione isolata, si volge nettamente a destra scendendo lungo un sentiero nel bosco. La traccia, che spesso si sovrappone a scorrimenti di piccoli ruscelli, percorre terreni costantemente umidi attraverso un folto intrico di varie latifoglie arboree e cespugliose (gli esemplari di specie meno comuni sono identificati con targhette in legno riportanti il nome latino e quello comune); oltrepassata un'area semipaludosa, si incontra un esempio ben conservato di neviera (che qui, diversamente del vero e proprio edificio tipico dei monti lariani, consiste in una semplice fossa di ampio diametro rivestita in muro a secco). Poco oltre, nei pressi di un guado del Fosso di Valle Calda, si affianca un alto masso di serpentino - Pietra del Grano - dove anticamente si incontravano i mercanti dei due versanti appenninici per gli scambi commerciali; procedendo, il sentiero arriva in vista dei due fiordi terminali del Lago Lungo del Gorzente, ma, per raggiungerne le rive, sale momentaneamente ad oltrepassare il dosso boscoso che separa dalla Valle del Rio Lischeo. Dopo il guado, seguendo un "tracciolino" di servizio ad un acquedotto abbandonato, si intraprende il percorso di tutto il lato sinistro (occidentale) del Lago Lungo: non essendo pubblicamente praticabile l'attraversamento della diga, la traccia sale quindi a valicare un promontorio per poi scendere ad un ponte carrabile (pista per il terzo Lago del Gorzente) che valica l'estremità meridionale del Lago Bruno del Gorzente. Sulla riva opposta si volge a sinistra abbandonando il tracciato del Sentiero Naturalistico. Si percorre per lungo tratto la "Sterrata dei Laghi", oltrepassando il fiordo del Rio Graffignane e raggiungendo un tornante; da qui si prosegue diritto, imboccando una dismessa pista di servizio all'acquedotto di captazione dai vari valloni che si intersecano. Ci troviamo ad attraversare un ambiente brullo, roccioso e arido, che si affaccia sul fondovalle del Torrente Gorzente, che qui appare come una successione di anse alterne, destre e sinistre, lungo un canyon di pietre rossastre. Rientrati provvisoriamente in ambito boschivo, si raggiunge la Cascina Preadoga (poco meno di un rudere), dove si incontra un lungo tratto di mulattiera selciata che conduce fino al guado del Rio Preadoga: da qui, dominati dalla chiesa situata sulla cima del Monte Tobbio, si percorre un lunghissimo tratto fra pietraie e pascoli di povera qualità che termina al dosso della Cascina Carrosina, dove attualmente sono in corso radicali attività di recupero. Dalla costruzione si segue verso destra una carrareccia erbosa che sale attraverso le pendici occidentali della Costa di Grano e del Bric Tavolin, per concludersi ad una sella prativa con abbeveratoio; si prosegue seguendo un sentierino tortuoso che si snoda a cavallo della dorsale settentrionale del Monte delle Figne fino a raggiungerne la triplice sommità: una sorta di anticima con pietra miliare e le due vette - di circa pari quota - con rispettivamente un ometto di pietre ed un curioso sostegno metallico con crocifisso. Nelle giornate limpide, oltre l'ovvio panorama sulla complessa orografia circostante, si approfitta di una incredibile ampiezza visiva sulle lontanissime alpi piemontesi e lombarde. La discesa in direzione del Monte Taccone avviene lungo un'ampia dorsale irta di lastre di scisti serpentinosi seguendo una fitta e quanto mai utile sequenza di ometti di pietre; prima di raggiungere l'intaglio del Passo Mezzano, la lieve traccia (e soprattutto gli ometti...) devia nettamente a destra scendendo un ripido pendio di erbe per andare a raggiungere un traverso pianeggiante e dissestato che, verso sinistra, attraversa le pendici occidentali del Monte Taccone per arrivare ai vastissimi pascoli del Prou Perseghin. Qui si confluisce nell'Alta Via dei Monti Liguri (tappa 23), che si segue verso sud sui versanti del Bric di Guana, andando a raggiungere l'Osservatorio Naturalistico del CAI Bolzaneto; nei pressi si ritrova anche il Sentiero Naturalistico dei Laghi del Gorzente. La discesa si fa ripidissima e molto sconnessa nel rado bosco che termina al Passo Prato Leone, attualmente impraticabile direttamente per enormi lavori di sbancamento; con l'alternativa di un sentiero nel bosco o di una sterrata carrozzabile (noi abbiamo ovviamente seguito il sentiero), si arriva alla radura del Giogo di Paravanico, da cui, camminando in salita a monte della provinciale 4, si torna comodamente al Prou Renè.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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