Cave delle Pigne (2375 m) – Skitour

Prima escursione della stagione con le pelli di foca in una fantastica giornata con molto sole e neve polverosa già alla partenza.

La Val Bedretto si conferma una regione ricca di itinerari scialpinistici, che anche con le giornate corte può offrire dei percorsi in buona parte esposti al sole.

Inizio dell’escursione: ore 8.55

Fine dell’escursione: ore 14.45

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1011 hPa

Temperatura alla partenza: -9,5°C

Temperatura al rientro: -3°C

Isoterma di 0°C alle 9:00: 700 m

Velocità media del vento: 7 km/h

Sorgere del sole: 7.46

Tramonto del sole: 16.42

Sveglia alle 5:30, partenza da casa alle 6:38, arrivo ad All’Acqua (1616 m) alle 8:31, dopo 115,2 km d’auto, compresa una sosta caffè di 10 min.

La strada della Val Bedretto attualmente è parzialmente innevata, per cui è indispensabile guidare con prudenza, in particolare in discesa.

Al Posteggio Cacciatori di All’Acqua sono tra i primi a parcheggiare; con il passare delle ore arriveranno altri escursionisti, ma siamo ben lontani dal pienone che si registra nei fine settimana invernali e primaverili.

Alle 8:55 inizia la mia nuova stagione delle pelli di foca.

Che fortuna! Uno sciatore che mi precede di 50 m batte la traccia nella neve farinosa, alta 35 cm già alla partenza. La temperatura è rigida, ma una volta superato il vallone del Ri dell’Acqua il freddo non mi infastidisce più. Alle 9:50 arrivo al sole: il paesaggio è ancora più bello, direi incantevole, da gustare passo dopo passo. Il richiamo delle foto mi rallenta la salita, ma poco importa, non cerco la prestazione sportiva, preferisco godermi questo splendore. Alle dieci arrivo alla Capanna Piansecco (1984 m) del CAS. Sarà di nuovo gestita a partire dal 16 dicembre prossimo.

Nel frattempo sono arrivati altri due scialpinisti intenzionati a raggiungere il Westlicher Gerenpass (2694 m), presso il Forcella. È il secondo colpo di fortuna: mi tracceranno il percorso fino alle Cave delle Pigne.

Superato il ponticello sul Ri dell’Acqua, il vento, per altro inferiore a quanto prospettavano i previsionisti meteo, non si sente più. Percorro ora il tratto più spettacolare della gita, dapprima in un bosco rado di larici, poi sui terrazzi dell’Alpe della Cassina Baggio.

Il massiccio del Poncione di Cassina Baggio, che sovrasta questo alpeggio, si erge, quasi minaccioso, per 880 m sopra la testa degli escursionisti.

I tracciatori mi facilitano molto la marcia; peccato che nell’erta finale che porta al lago decidano di inanellare molte inversioni, operazioni che mi affaticano parecchio: sulla neve alta il colpo di tacco non mi riesce con spontaneità. Avrei preferito delle traverse più lunghe; pazienza, è comunque un utile allenamento.

Alle 11:48 pervengo al Lago delle Pigne (2279 m). Il suo nome deriva dal fatto che poco sopra si cavava la pietra ollare per ottenere le lastre da stufe, le pigne appunto. Sebbene siano passati più di 100 anni dall’ultima estrazione, in estate, sul luogo si possono ancora vedere dei blocchi e delle scritte sulle rocce.

Solo una piccolissima parte del Riale del Partus, l’emissario del lago, si fa vedere con acqua allo stato liquido.

Dal laghetto seguo la traccia rettilinea che mi conduce verso le vecchie cave, in un paesaggio grandioso, dominato dal Forcella (2845 m). È un inno alla natura e allo scialpinismo!
 

Alla quota di 2375 m abbandono la traccia e mi dirigo verso la conca detta Comuna delle Pecore. Decido di spellare, di cambiare assetto e di prepararmi per la discesa.

La scelta si rivela sbagliata. Dopo 655 m di discesa sono costretto a ripellare e a continuare faticosamente nella neve alta, puntando al pilone dell’elettrodotto, posto in prossimità del sentiero estivo. Per mia fortuna la visibilità è molto buona. Il sole, infatti, non è ancora calato e non spira il vento gelido, frequente in inverno. I fili dell’alta tensione mi guidano fino al tornante a 2098 m di quota della strada del Passo della Novena, dove tolgo definitivamente le pelli di foca. La discesa sulla strada oggi è tutt’altro che veloce. La traccia lasciata da un paio di sciatori non permette di prendere velocità e non consente il passo pattinato. Poco male, dopo 50 minuti raggiungo il posteggio di All’Acqua, sul quale riappare l’ultimo raggio di sole.

La prima uscita con gli sci mi ha permesso di allenare i muscoli principalmente coinvolti in questa attività e di godere del meraviglioso paesaggio dell’Alpe della Cassina Baggio. L’abbondante neve caduta un paio di giorni fa infonde entusiasmo a tutti gli appassionati sciatori e racchettisti che frequentano regolarmente la Val Bedretto.

Tempo totale: 5 h 50 min

Tempo di salita: 3 h 20 min

Tempi parziali

Parcheggio Cacciatori All’Acqua (1616 m) – Capanna Piansecco (1984 m): 1 h 05 min

Capanna Piansecco (1984 m) – Lago delle Pigne (2279 m): 1 h 35 min

Lago delle Pigne (2270 m) – Cave delle Pigne (2375 m): 25 min

Cave delle Pigne (2375 m) – All’Acqua (1616 m): 2 h 10 min

Coordinate Capanna Piansecco: 679'300 / 149'750

Dislivello in salita: 810 m

Sviluppo complessivo: 13,37 km

Quota massima: 2375 m

Quota minima: 1614 m

Difficoltà: PD-

SLF: 3- (marcato)

Soccorso alpino CAS: 117

Soccorso REGA: 1414

Copertura della rete cellulare: buona.