Sass di Mont- Bus de la Noga (Valsolda)


Publiziert von morgan , 13. November 2023 um 18:27.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:12 November 2023
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1000 m
Abstieg: 1000 m

Oggi il CAI di Laveno aveva in programma il Pizzo di Gino ma, viste le recenti nevicate, si è preferito dirottare su quote più basse. Propongo un'escursione in Valsolda, valle dai molteplici e variegati aspetti: si va dalla roccia calcarea delle sue pareti dirupate, torrioni e pinnacoli, si passa dalla riserva forestale con i suoi sentieri didattici, alle acque limpide dei suoi torrenti con le cascate. Il tutto impreziosito da vedute ampie e spettacolari sul Ceresio. 
Arriviamo a Dasio dove parcheggiamo sotto la chiesa. Il cielo è coperto, c'è possibilità di leggera pioggia ma la vista è aperta e limpida. Siamo in 11 e, zaino in spalla, iniziamo il cammino seguendo i cartelli  del sentiero delle 4 valli. Attraversiamo le viuzze e usciamo dal borgo. Dopo una breve salita scendiamo al ponte che attraversa il torrente per risalire sul versante opposto su percorso scalinato. Attraversiamo i prati di Rancò immettendoci sulla strada forestale che sale da Drano. Dopo un paio di svolte in salita arriviamo al portale di ingresso nella riserva naturale della Valsolda. Deviamo sul percorso nella roccia, sentiero didattico che scende ripido fino al torrente e ne risale il corso tra alte pareti di roccia. Dopo varie cascatelle si arriva ad una suggestiva cascata dove sostiamo per le foto di gruppo. Una ripida salita ci riporta sulla pista forestale che porta all'Alpe Serte, area di sosta attrezzata con pannelli didattici. C'è un pannello dove di può selezionare il canto di vari uccelli che vengono riprodotti da un autoparlante. Proseguiamo sulla forestale fino al bivio dove, lasciato in sentiero delle 4 valli, proseguiamo sul sentiero faunistico, percorso didattico della riserva. Superato un ponticello saliamo nel bosco in direzione dell'Alpe Mapel. Deviamo seguendo il percorso nella roccia che contorna delle pareti di roccia e si riporta sul sentiero principale. Proseguiamo la salita nel bosco che esce dal perimetro della riserva e porta al bivacco dell'Alpe Mapel, punto di sosta su panoramica radura con fontana e rifugio sempre aperto. Dopo uno spuntino valutiamo il da farsi. Il programma di giornata prevede la salita nel vallone verso l'Alpe Nores fino alla bocchetta da cui si traversa sulle tre cime di Noga per poi scendere sul versante opposto. Valutando le condizioni e aspettative dei partecipanti optiamo per dividerci in due gruppi: uno andrà direttamente al Sass di Mont, l'altro salirà a visitare il Bus del la Noga per poi tornare al bivacco e raggiungere gli altri alla cima. Col secondo gruppo saliamo nel ripido vallone fino al Bus de la Noga (o grotta dell'Orso). Con le frontali entriamo a visitare la grotta che è larga 5-6 metri ed abbastanza alta per entrarci in piedi; si inoltra in piano per una trentina di metri. Dopo le foto ridiscendiamo al bivacco e prendiamo il sentiero per il Sass di Mont. La via taglia il pendio sotto le cime di Noga con prevalenza di salita. Raggiunto l'altro sentiero che scende dall'Alpe Nores lo seguiamo in discesa fino al quadrivio con i sentieri per Dasio dove prendiamo per la cima. Il sentiero, che presenta tratti esposti e punti che necessitano l'appoggio delle mani, aggira la cima secondaria e porta alla croce di vetta del Sass di Mont. Assistendo i meno esperti nei punti delicati raggiungiamo i nostri amici sulla panoramica cima. Dopo le foto di vetta il primo gruppo inizia subito la discesa mentre con gli altri consumiamo il nostro pasto. Dopo la sosta ristoratrice iniziamo la discesa ritornando al quadrivio. Nel frattempo il cielo si è liberato dalle nubi e con la luce del sole i colori autunnali appaiono nel loro splendore. Ci sono due sentieri che scendono a Dasio, non conoscendoli optiamo per quello che passa da Punè perché, anche se poco più lungo, scende sul versante al sole. Dopo un tratto su esile traccia su fondo scivoloso a causa del fango arriviamo ai prati di Punè dove si perde la traccia ma si vedono i paletti biancorossi. Rientrati nel bosco proseguiamo la discesa seguendo i segni biancorossi, sempre presenti, che compensano la difficoltà di seguire un tracciato poco evidente, privo di manutenzione ed, evidentemente, poco frequentato. In prossimità di Dasio incontriamo nuove difficoltà per un tratto impantanato non evitabile e per individuare un passaggio su terreno privato chiuso da cancelli da richiudere. Superati questi inconvenienti raggiungiamo l'abitato di Dasio chiudendo l'anello.
Partecipanti 11: Dario (capogita), Beppe, Christian, Daria, Davide, Emilio, Fabio, Franco, Marco, Mauro, Regina.
Tempi di percorrenza: 6h36' tutto il giro (5h07' di marcia, 1h29' di soste).
Meteo: Inizialmente nuvoloso e limpido, asciutto. Soleggiato nel pomeriggio

Tourengänger: morgan


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