Val Grande: anello delle Tre Veline da Bignugno.

Dopo il rientro dalle vacanze trascorse in terra Sarda, avevo voglia di un po’ di boschi e quindi, visto che da tempo avevo in programma questo giro, l’ho proposto ai miei compagni.
L’anello percorso, descritto nelle didascalie delle foto allegate, ha avuto come partenza ed arrivo le baite di Bignugno, poste di fianco alla stradina che da Rovegro sale a Cicogna, la piccola capitale della Val Grande.
Grazie alla segnalazione avuta da Giorgio (tratto impraticabile causa frana presso le baite di Bettina), abbiamo evitato il sentiero basso che dalla Cappella di Or Vergugn si dirige verso il Ponte di Velina, che avevo in animo di fare perché non l’avevo mai percorso e mi sarebbe piaciuto vederlo.
La lunga camminata ci ha permesso di attraversare o lambire ben tredici nuclei di baite e precisamente nell’ordine: Bignugo, Pezza Blena, Curt Pirela, Scellina Superiore, Basseno, Velina di Sotto, Baserga (o Velina Baserga), Velina di Mezzo, Velina Alta, Uccigiola, Crosane, Montuzzo, Alpe Casce.
Come sempre, la visita a questi nuclei abbandonati e in gran parte fagocitati dal bosco, suscita un grande senso di tristezza e la convinzione di aver perso qualcosa che l’uomo ha costruito con grande fatica e sacrificio, ma che ora sta inesorabilmente scomparendo a vantaggio della natura selvaggia di questi luoghi.
Ci avrebbe fatto piacere conoscere Piero*, la persona che abita solitario a Baserga (anche se lui non ama molto il prossimo), tanto che Giordano si era procurato una crostata da lasciargli, ma non l’abbiamo trovato; durante il ns. cammino abbiamo visto alcune testimonianze di «Gianfry», l’eremita per antonomasia della Val Grande che percorreva i suoi sentieri scalzo, scomparso a soli 60 anni nel 2015.
*Molto bello il filmato visibile su https://www.youtube.com/watch?v=nhdTz0AgEgE girato da Lidia («Alla Prossima») lo scorso aprile, che era salita con alcuni amici per conoscerlo.
Per completare il nostro anello siamo stati in giro per più di nove ore (cammino effettivo di 7 ore), superando un dislivello di circa 1400 m con uno sviluppo superiore ai 19 km: oggi ci siamo fatti veramente una overdose di boschi!
Il tempo è stato nuvoloso al mattino, ma verso le dieci (come da previsioni meteo) è comparso un po’ di sole che ha aiutato ad asciugare i sentieri, cosa molto utile nei tratti attrezzati, che si trovano nel tratto tra Baserga e Montuzzo.
Nessun ungulato avvistato lungo il cammino, mentre abbiamo incontrato due persone (stranieri) nel tratto tra Uccigiola e Baserga; un bravo ai miei compagni di escursione Giordano e Paolo.
E come sempre al ritorno, sosta al Giangi Bar in quel di S. Bernardino Verbano.