Anello wild nella Valgrande-Ponte Casletto, Velina,Cicogna
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JkuksLa meteo oggi decide per noi. Si va in Valgrande. Quindi, per una volta, niente creste insidiose, niente cime, ghiacciai o lame rocciose affilate, nemmeno panorami a perdita d'occhio.
Ci immergiamo - sia fisicamente, che mentalmente - in Valgrande, nella sua parte bassa, la tratta che costeggia il rio che si immette sulla dx del San Bernardino all'altezza di Ponte Casletto.
Di immersione parlo e non a caso. Entrare in Valgrande ti porta in uno stato mentale particolare, anche per chi non conosce la storia di quest'area o non coglie subito i particolari dei luoghi.
La natura prende il sopravvento e uscire dalla strada o dal sentiero, significa realmente ritrovarsi in ambiente altro... non ostile beninteso.
Ti lasci guidare dalle tracce, mentre intorno a te, la natura prosegue nel suo incessante corso - più lento del nostro frenetico vivere - di trasformazione dei luoghi.
Solo quando raggiungiamo Velina (nelle sue quattro declinazioni) troviamo civiltà e scambiamo due parole con chi, con le unghie e con i denti, ancora resiste in questi luoghi.
Esco dalla gita di oggi, in pace con me stesso e con il prossimo, oltre ad aver riempito lo zaino di castagne...
Max64Un anello nella bassa Valgrande che si può suddividere in tre parti:la via del fiume,da Ponte Casletto al Ponte di Velina,la zona intorno ai 4 alpeggi di Velina e il sentiero che riporta a Cicogna.
Lasciamo l'auto a Bignugno e raggiungiamo dopo un km di strada ponte Casletto.
La prima parte è quella a mio avviso più avventurosa,alla "Indiana Jones",che risale il Rio Valgrande.Scendiamo da Ponte Casletto e costeggiamo il fiume,il sentiero è molto umido e scivoloso.Attraversiamo i primi due tunnel nella montagna,l'acqua nel canale interno è al pelo e ogni tanto straborda rendendo il procedere difficoltoso.Nel terzo tunnel l'acqua esce copiosa da un lato più basso,impossibile passare senza fare una mega doccia.Torniamo indietro e percorriamo il sentiero alto che bypassa i 4 tunnel nella montagna.Poco dopo arriviamo alla dighetta(qui venivo da ragazzo a fare il bagno e a tuffarmi nella pozza sottostante la diga).Il percorso prosegue sempre a mezzacosta superando diversi tratti scivolosi ed esposti,ma attrezzati e resi più sicuri.Raggiungiamo ponte Velina in 1 ora e 50min. da Bignugno.
La seconda parte è quella della memoria e del ricordo.Memoria degli alpeggi abbandonati e il ricordo di chi non c'è più.
Risaliamo da Ponte Velina e dopo aver attraversato Velina di Sotto facciamo sosta a Velina Baserga.Conosciamo Piero che vive qui da parecchi anni tenendo l'alpeggio in ordine ed essendo ormai un punto di riferimento per i vari escursionisti.Ci offre un buon caffè e ricordiamo insieme "Gianfry" che aveva vissuto qui per diversi anni e condiviso con lui un pezzo di vita in questo luogo.Salutiamo Piero e risaliamo fino a Velina di Sopra,ormai quasi del tutto abbandonato.Dopo la sosta pranzo ritorniamo a Baserga e ci dirigiamo verso Cicogna.
La terza parte si svolge su un buon sentiero, che con molti saliscendi e alcuni tratti attrezzati ci riporta a Cicogna,la capitale della Valgrande(2 ore 15min da Baserga).Tocchiamo gli alpeggi di Crosone,Uccigiola e Montuzzo,tutti abbandonati.Per tornare a Ponte Casletto e Bignuno da Cicogna prendiamo il vecchio sentiero che risulta molto ravanoso....praticamente quasi in disuso.Raggiunto Ponte Casletto torniamo all'auto per la strada asfaltata.
Ci immergiamo - sia fisicamente, che mentalmente - in Valgrande, nella sua parte bassa, la tratta che costeggia il rio che si immette sulla dx del San Bernardino all'altezza di Ponte Casletto.
Di immersione parlo e non a caso. Entrare in Valgrande ti porta in uno stato mentale particolare, anche per chi non conosce la storia di quest'area o non coglie subito i particolari dei luoghi.
La natura prende il sopravvento e uscire dalla strada o dal sentiero, significa realmente ritrovarsi in ambiente altro... non ostile beninteso.
Ti lasci guidare dalle tracce, mentre intorno a te, la natura prosegue nel suo incessante corso - più lento del nostro frenetico vivere - di trasformazione dei luoghi.
Solo quando raggiungiamo Velina (nelle sue quattro declinazioni) troviamo civiltà e scambiamo due parole con chi, con le unghie e con i denti, ancora resiste in questi luoghi.
Esco dalla gita di oggi, in pace con me stesso e con il prossimo, oltre ad aver riempito lo zaino di castagne...
Max64Un anello nella bassa Valgrande che si può suddividere in tre parti:la via del fiume,da Ponte Casletto al Ponte di Velina,la zona intorno ai 4 alpeggi di Velina e il sentiero che riporta a Cicogna.
Lasciamo l'auto a Bignugno e raggiungiamo dopo un km di strada ponte Casletto.
La prima parte è quella a mio avviso più avventurosa,alla "Indiana Jones",che risale il Rio Valgrande.Scendiamo da Ponte Casletto e costeggiamo il fiume,il sentiero è molto umido e scivoloso.Attraversiamo i primi due tunnel nella montagna,l'acqua nel canale interno è al pelo e ogni tanto straborda rendendo il procedere difficoltoso.Nel terzo tunnel l'acqua esce copiosa da un lato più basso,impossibile passare senza fare una mega doccia.Torniamo indietro e percorriamo il sentiero alto che bypassa i 4 tunnel nella montagna.Poco dopo arriviamo alla dighetta(qui venivo da ragazzo a fare il bagno e a tuffarmi nella pozza sottostante la diga).Il percorso prosegue sempre a mezzacosta superando diversi tratti scivolosi ed esposti,ma attrezzati e resi più sicuri.Raggiungiamo ponte Velina in 1 ora e 50min. da Bignugno.
La seconda parte è quella della memoria e del ricordo.Memoria degli alpeggi abbandonati e il ricordo di chi non c'è più.
Risaliamo da Ponte Velina e dopo aver attraversato Velina di Sotto facciamo sosta a Velina Baserga.Conosciamo Piero che vive qui da parecchi anni tenendo l'alpeggio in ordine ed essendo ormai un punto di riferimento per i vari escursionisti.Ci offre un buon caffè e ricordiamo insieme "Gianfry" che aveva vissuto qui per diversi anni e condiviso con lui un pezzo di vita in questo luogo.Salutiamo Piero e risaliamo fino a Velina di Sopra,ormai quasi del tutto abbandonato.Dopo la sosta pranzo ritorniamo a Baserga e ci dirigiamo verso Cicogna.
La terza parte si svolge su un buon sentiero, che con molti saliscendi e alcuni tratti attrezzati ci riporta a Cicogna,la capitale della Valgrande(2 ore 15min da Baserga).Tocchiamo gli alpeggi di Crosone,Uccigiola e Montuzzo,tutti abbandonati.Per tornare a Ponte Casletto e Bignuno da Cicogna prendiamo il vecchio sentiero che risulta molto ravanoso....praticamente quasi in disuso.Raggiunto Ponte Casletto torniamo all'auto per la strada asfaltata.
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