Corna Lunga per la Via del Camino.

Dopo poco più di un mese ritorno sulla Corna Lunga e come via di salita scelgo la Via del Camino, già Fil de la Gogia, una cresta erbosa che si conclude appunto in prossimità di un "camino" attrezzato che termina non lontano dalla cima. La partenza è sempre quella, il grande parcheggio del Santuario della Madonna della Torre, dove poi si segue lo stradello, prima asfaltato poi sterrato, che culmina nei pressi di un piccolo parcheggio, poco dopo sulla destra si stacca una traccia che entra nel bosco (cartello). Il sentierino è ben tenuto, manca di bollatura e sale senza tirarsi il collo sino all'uscita dal bosco, dove poi la traccia si impenna. Nonostante l'assenza della bollatura non è difficile seguire la via, basta seguire la cresta, i rari punti dove la cresta si trasforma in dossi i segni del passaggio umano e non sono ben marcati. A ripidi strappi ci si porta verso la cima, i punti esposti sono ridotti e brevissimi. Poco sotto la Corna si traversa a sinistra per una trentina di metri, immendosi in un rado boschetto dove a questo punto comincia la via attrezzata, prima con una fune, poi con una provvidenziale catena semi nuova; qua si alterna qualche passaggio di I°-I°+ a tratti ripidi dove il terreno non è ben stabile, ma di pericoli non se ne percepiscono, almeno che non ci si distrae o giù di lì. Il camino non è lungo ma ci si fa il fiato. Sbucati al trivio si segue il sentiero che su roccette affioranti giunge alla croce di Corna Lunga. 1h45 circa.senza essere Hervé Barmasse.
In cima prima trovo una coppia con uno splendido Pastore "losailcristo" che mi ha "stoccato" parte del pranzo, poi partiti loro, sono arrivati altri due simpatici escursionisti. Abbiamo chiacchierato in "dialetto style" per un paio d'ore, scoprendo amicizie comuni a Bergamo e dintorni, e ovviamente, loro erano anche orgogliosamente  "pà e Atalanta". Orobici sino al midollo. Orobici stra simpatici.
Forsa Dea, diaòl purcù!
Per la discesa scelgo la Cresta delle Fantasme che scende senza difficoltà sino al "punto panoramico con bandiera", dove qua piego a destra e mi porto al vicino Bivacco del Murì (o bivacco degli alpini, bivacco della valle). Ora proseguo per la Croce del Frate, una piccola indicazione posto su un albero me la indica; si scende per un comodo sentiero e la piccola croce ottocentesca posizionata in ricordo di un frate (di Gandino) morto lungo la via ti si para davanti all'improvviso. A questo punto non mi resta che proseguire sul largo sentiero che mi porta verso la Chiesetta, si trova a 5 minuti o poco più di cammino dopo aver lasciato sulla sinistra una traccia che scende a Sovere, discesa per Sovere che ritrovo poco dopo la Chiesetta stessa, è sulla sinistra e scende decisa (cartello). A questo punto si segue il sentiero, stando attenti ai bolli rossi, ad un certo punto si devia ancora a sinistra, qua bisogna fare ancora attenzione perchè manca la segnaletica, ma una volta deviato un bollo rosso posto su un masso mi rasserena; ora sono di nuovo al parcheggio superiore dove ritrovo la sterrata che scende al Santuario. Stop, fine del giro.
Adòss!
A' la prochaine!      Menek Bluff