Bocchetta di Sciff e Grotta Masera


Publiziert von cai56 , 18. Dezember 2022 um 09:08. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:14 Dezember 2022
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1403 m
Abstieg: 1404 m
Strecke:Circolare 18,24 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Como a Pognana Lario lungo la provinciale per Bellagio; nella frazione Quarzano si trovano due piccoli parcheggi a lato strada.

Di tanto in tanto torna la voglia di farsi un giro nel Triangolo Lariano, cogliendo l'occasione anche per cercare qualche angolo mai frequentato o, come si vedrà, anche per tornare in posti "speciali" a lungo trascurati. Tutto ciò ha comportato anche qualche sorpresa: per esempio, la Strada Regia nel breve tratto percorso (Quarzano - Monti di Nesso) mi è parsa piuttosto abbandonata, con accumulo di detriti vegetali sul tracciato certamente non attribuibili ad una sola stagione autunnale; e la variante bassa della stessa Strada Regia (Quarzano - Careno) chiusa ufficialmente da sei mesi per cedimento del passaggio. Stessa situazione di degrado sul sentiero - non segnalato e certamente dimenticato - fra i Monti di Careno ed il bivio per la Bocchetta di Sciff, dove, a causa anche dello strato nevoso, siamo riusciti ad orizzontarci solo seguendo le impronte di un singolo cacciatore + cani passato a nevicata recente; molti più passaggi (anche se non tantissimi), invece, sulla dorsale Palanzone - Preaola. Per quanto riguarda il posto "speciale", si tratta della Grotta Masera, una delle prime visitate nei miei trascorsi di speleologo autonomo (o quasi): sempre interessante, ma palesemente sporca ed usurata per i molteplici passaggi. La permanenza in grotta (sempre più lunga dell'apparente), il buio della stagione invernale e della relativa ora tarda ci hanno purtroppo molto limitato nell'osservare meglio i bellissimi vicoli a lago di Careno e ci hanno costretto - di ritorno - a percorrere il margine della provinciale alla luce delle frontali.


Dal piccolo parcheggio si attraversa la strada per salire subito lungo una scalinata che porta al livello superiore del paese in Via Careno, che in questo tratto coincide con il percorso della Strada Regia, proprio dove si dividono la variante bassa (chiusa) e la variante alta. Il sentiero si addentra nel solco profondissimo della Valle Nera fino ad attraversarla in corrispondenza di una briglia (segni di frana recente), per poi proseguire con tornanti e traversi in un curioso bosco di castagni, agrifogli ed allori; oltrepassato qualche rudere, si raggiunge un bivio con le indicazioni della Strada Regia: si lascia a destra una evidente mulattiera fiancheggiata da muri a secco (probabilmente un tempo saliva sul crinale in direzione del Monte Pol e del Monte Careno lungo la linea di confine comunale Pognana-Nesso) per addentrarsi in una sequenza di ripiani radamente boscosi in lieve discesa fino a trovare i primi terrazzamenti dei Monti di Careno. Una volta incontrata la mulattiera carrozzabile di accesso, la si segue in salita verso destra finchè si trasforma in largo acciottolato addentrandosi nel bosco: la traccia, un lungo traverso ascendente, è offuscata da uno strato di fogliame accumulato da varie stagioni e numerosi sono i rami ed i tronchi al suolo da scavalcare o aggirare. Raggiunti ed oltrepassati i tre rigagnoli che vanno ad unirsi nel torrente della Valle di Cà di Mort, la traccia scompare fra smottamenti e passaggi di animali, e, con molte incertezze - anche la neve si è fatta in strato coprente - raggiungiamo il rudere di una baita, più o meno dove le carte indicano la presenza del bivio per la salita diretta al Monte Careno: avevamo una mezza idea di salire proprio da quella parte, ma in queste condizioni non si vede dove poter passare. Proseguiamo quindi lungo una traccia di sentiero sempre più evidente, fino a raggiungere il non lontano quadrivio presso l'Alpe Samuel: non vogliamo tornare subito ed improvvisiamo una salita fino alla Bocchetta di Sciff; bel sentiero, comodo e gradinato, che attraversa in blanda ascesa i valloni nel bosco compreso fra il Monte Preaola ed il Piano di Nesso. Purtroppo il panorama è piuttosto chiuso e non rimane che trovare una via di ritorno. Percorriamo per poche centinaia di metri finchè, a valle sulla sinistra, sono visibili i ruderi di un vecchio roccolo (località Mazzanei): qui, secondo la mappa, dovrebbe esserci un sentiero per il Piano di Nesso; il tracciato, angolato e apparentemente non logico, fortunatamente è pistato da un passaggio precedente e senza problemi si raggiunge l'impluvio di un torrentello: sulla riva opposta parte dal nulla un buon sentiero. Seguendolo, sempre più marcato ed in ultimo come una sorta di trincea carrozzabile, si raggiungono i vasti prati del Piano di Nesso; si raggiunge la deviazione per l'ex-Albergo Kennedy presso la Boccola del Piano e si volge nettamente a sinistra riprendendo la salita nella faggeta fino a tornare al quadrivio dell'Alpe Samuel. Questa volta scendiamo alla cascina e proseguiamo fino ad incontrare la carrareccia della val Nosèe, dapprima sterrata e poi principalmente ripidissima e cementata, che percorre tutto il versante sinistro incontrando qualche baita isolata e parecchi ruderi. All'altezza di un tratto quasi pianeggiante si volge a sinistra lungo la pista disastrata (località Cechina) che conduce fino ad una cascina abitata: qui si prosegue lungo un sentiero pianeggiante che prosegue fino ad un quadrivio, dove si trovano improvvisamente delle indicazioni per i Monti di Careno. Si sale ripidamente nel bosco a tornanti finchè l'addensarsi di terrazzamenti e di muri a secco preannuncia l'arrivo nell'abitato. Dopo aver riattraversato l'abitato, scendiamo per lungo tratto la ripidissima mulattiera cementata e, lasciando sulla destra la prosecuzione della Strada Regia, arriviamo al ponte su di un torrente: proprio a fianco del manufatto si stacca una traccia di sentiero - poche decine di metri - che, fra blocchi di roccia, sale alla base della parete in cui si apre l'ingresso della nota Grotta Masera. La cavità, nota da sempre ai locali, è stata esplorata a partire dagli anni '920 e nel 1990 è stato raggiunto - fin dove praticabile - il quinto sifone a -145 metri; per noi comuni escursionisti speleologici è possibile percorrere il ramo iniziale pianeggiante, da cui, in regime di piena, esce un vero e proprio torrente: nelle altre occasioni spesso si trovano allagati tre laghetti temporanei, ma con questo clima asciutto invernale tutto è in secca pressochè totale. E' possibile calarsi (spit in loco) nel ramo discendente, che però ben presto va a chiudersi in un accumulo di sabbia che va spostata per poter proseguire fino al laghetto del primo sifone. Noi, senza corda, riusciamo a disarrampicare per una ventina di metri, ma, dove finiscono le rocce, il piano inclinato risulta così "lucidato" dai passaggi che senza un corrimano diventa insensato proseguire. Tornati alla luce, riprendiamo la discesa fino a Careno; in corrispondenza della provinciale, la sottopassiamo seguendo la Via del Pero dove si affacciano antiche abitazioni, portici e vicoli a picco sul lago. Infine non resta che tornare sulla provinciale e, non potendo riprendere la Strada Regia in corrispondenza dell'Area Ecologica "La Cava" perchè interdetta, seguirla fino a Quarzano.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentar hinzufügen»