Monte Lago / Legui 2353mt e Rifugio Alpe Piazza


Published by giorgio59m (Girovagando) , 30 September 2022, 14h01. Text and phots by the participants

Region: World » Italy » Lombardy
Date of the hike:28 September 2022
Hiking grading: T3 - Difficult Mountain hike
Waypoints:
Geo-Tags: I 
Time: 4:30
Height gain: 940 m 3083 ft.

   
 

Dieci lupi affamati, una bella cima, un bel rifugio

           Vista da Giorgio     -    (giorgio59m)     

 

Rieccoci ad una nuova puntata di "Cerca un buon rifugio per pranzare e poi trova una cima nei dintorni".

In questa esplorazione di rifugi e cime, ci troviamo molto volentieri con il gruppo dei Malnatt, con loro condividiamo molte cose, il passo lento, il piacere della montagna, ma anche del pranzo "di qualità" consumato in allegria ed amicizia.

Siamo ben in dieci oggi, 4 Girovagando e 6 Malnatt.

Andiamo ad esplorare una valle che per noi è sconosciuta e si trova nelle Orobie valtellinesi, è la valle di Albaredo, è uno dei due rami in cui si divide la Valle del Bitto (da Morbegno), insieme alla Val Gerola e per questo viene anche chiamata valle del Bitto di Albaredo.

Il rifugio, fulcro di questa escursione, è il ben noto Rifugio Alpe Piazza,  sito a 1835mt, nel comune di Albaredo per S.Marco.

Lo troverete in molte escursioni sia in Hikr che in molti siti e pubblicazioni internet.

Le due possibili cime abbinabili al rifugio, compatibili con il pranzo, sono il Monte Lago 2353mt o Legui e la cima del Monte Pisello 2272mt.

Scegliamo la prima, un pò più elevata e più panoramica sulle due valli.



 

Partiamo dal parcheggio a Q1530, Parcheggio Pedroria, ma visualizzabile anche su GoggleMaps come "Partenza per Rifugio Alpe Piazza".

Il bivio per raggiungere il parcheggio si trova sulla strada per il Passo San Marco, a Q1390, si svolta a sinistra su una stretta strada asfaltata che porta a dove si sosta ma prosegue ai soli veicoli autorizzati.

Dal parcheggio c'è un comodo sentiero che in meno di un'ora porta al rifugio da sotto, passando da Corte Grassa e Corte Grande, ma la nostra intenzione è di costruire un anello, quindi seguiamo la strada sterrata che sale versi NO verso altri alpeggi.

Sempre su sterrata arriviamo alla piazzola di giro Q1740, siamo proprio sotto la prima tappa di oggi il Monte Baitridana 1890mt, punto culminante del lungo crinale che divide la Valle di Albaredo con la bassa Valtellina orientale.

Per raggiungere la cima boschiva ci inerpichiamo per 150mt "molto intensi", belli ripidi su tracce di sentiero non marcato.

In cima non c'e' alcun segnale, solo abeti, quindi si scende brevemente sul lato opposto dove si incontra il sentiero marcato e bollato, e dove si incontra la prima deviazione per il Monte Pisello.

Noi proseguiamo lungo il crinale, prima con una bella discesa, poi si riprende a salire debolmente, passando da un'area attrezzata a picnic con una bolla  d'acqua, denominata Pozza Rossa, dove troviamo un secondo bivio per il Monte Pisello.

Proseguiamo sempre sul bel filo di cresta, attraversando boschi di abeti magnifici con un bel sottobosco di mirtilli e muschio, l'ideale per i funghi, ma non se ne vede traccia.

Transitiamo sopra il rifugio, incrociamo un sentiero che scende proprio verso l'edificio, ma non proseguiamo sempre in salita.

Il sentiero si assottiglia un pò raggiungendo un pianoro dove si trovano ruderi di un alpe e diversi serbatoi in cemento dell'acquedotto.

Qui il sentiero si perde, ma di fronte a noi c'è la bella mole del Monte Lago.

Un bollo sbiadito di vernice bianco-rossa su un sale ci invita a salire ma il vero sentiero passa più in basso e verso O, ci accorgiamo guardando il GPS.

Qui facciamo la nostra solita "minchiata", cercando di non perdere quota e vedendo il sentiero che sale il crinale cerchiamo di traversare su un pendio molto-molto ripido, che ci metterà tutti a dura prova.

Procedendo sul pendio ci accorgiamo che è troppo ripido, quindi prendiamo la via più diretta in salita, sicuri di trovare il sentiero in alto.

Sono poco più di 50mt di dislivello, ma aggrappati ad erba e qualche rododendro. Ovviamente il gruppo si disgrega.

Raggiunto il crinale, ci fermiamo a tirare fiato ed compattarci un pò, tra l'altro ci raggiunge un bel gruppetto di capre.

Ricompattato un gruppetto guardiamo la cima sopra di noi, non così vicina.

Siamo a Q2070, poco meno di trecento metri ci separano dalla croce.

Un'aria molto fresca ci costringe a coprirci e scendono molte gocce di pioggia ghiacciate.

In 3ore con soste dalla partenza raggiungiamo la bella cima del Monte Lago o Legui per i locali.

Il panorama è notevole, guastato purtroppo dalle nuvole basse.

Siamo sopra tre valli: la Valle del Bitto di Albaredo, la Val Gerola e la Val Roncaiola sopra Talamona. Ben visibile è anche la testa del lago di Como con la Valtellina che scende verso il bacino, il Legnone ed il Monte Alto che spuntano dietro le cime della Val Gerola, e di fronte a noi la Val Masino.

Purtroppo le nuvole nascondono il Disgrazia, ben visibile nelle giornate limpide.

Attendiamo l'arrivo di alcuni ritardatari, poi scendiamo stavolta percorrendo il crinale completamente fino ad incrociare un largo sentiero, quasi una sterrata, che traversa verso il Baitone, alle pendici del bel Monte Pedena e del Monte Azzarini o Fioraro, le due cime più elvate e prossime al Passo San Marco.

Con qualche curva passiamo poco sopra al Bivacco Legui, all'alpeggio Tacher per poi arrivare al rifugio alle 12:45, in perfetto orario su quanto concordato con la gentilissima rifugista Nadia.



 

Stanchi dopo 8km e oltre 900mt di dislivello, ci si siede a tavola con molto piacere, e con altrettanto piacere consumiamo un gran pasto a base di specialità locali, i salumi, gli sciat, polenta e brasato o polenta e formaggi (eccellenti), qualcuno preferisce gnocchetti al bitto.

Un pranzo notevole, pance piene all'inverosimile, senza contare caffè e grappe al tavolo, in verità abbiamo "esaurito" la bottiglia della grappa al ginepro, davvero ottima. Il prezzo ... incredibile, considerato anche che degli sciat ne abbiamo ordinati ancora ....

Alle 15:20 ci prepariamo a scendere, sappiamo che sarà breve, circa un'ora.

Ma ce la prendiamo molto comoda, il mangiare ed il bere sciolgono le lingue e diventa più facile raccontare simpatiche avventure.

Voglio solo sottolineare che scendendo i panorami sono magnifici, gli alpeggi e le baite tutte ben sistemate, i prati tutti falciati e sono una distesa enorme e con belle pendenze. Passiamo dalle baite di Corte Grande e poi Corte Grassa, qui intenti a chiacchierare deviamo a destra anziché a sinistra, poi un "local" dall'alto ci avvisa che abbiamo sbagliato strada, l'errore si vede bene nella traccia.

Poco male, ritorniamo sui nostri passi e in pochi minuti siamo al parcheggio, dove ci congediamo un pò a malincuore, con l'intenzione di proseguire con queste "esplorazioni".

NOTE:
1. La difficoltà T3 riguarda solo il tratto verso la cima, il sentiero per il rifugio è un T1 o T2 al massimo
2. Se utilizzate la nostra traccia NON usate il percorso di andata ma quello di ritorno per salire alla cima, evitate "il ravano"
3. Sempre nella traccia, sotto Corte Grassa, trovate un'altro errore di percorso, ben visibile nella traccia gps

 

 
 
   
 

           Vista da Roberto   -    (roberto59)         

Come viene definito l’anziano che osserva gli operai al lavoro nei cantieri, con l’aria di quello che la sa lunga?
Oggi la maggior parte della gente ha la risposta pronta: umarèll (con due L finali), come se si chiamasse così da sempre. In realtà la parola ha visto la luce appena 17 anni fa.
Ed è emblematica della capacità del Web di moltiplicare esponenzialmente l’uso di certe espressioni nel nostro lessico, il termine è stato inventato di sana pianta nel 2005 per essere usato in un blog.
La nascita è dovuta alla mutazione premeditata di una parola dialettale bolognese, usata originariamente in modo dispregiativo: umarèl (con una sola L), indicante un ometto dall’aria dimessa e anonima che vaga per la città; espressione a sua volta nata nel Novecento. Comunque umarèll si è poi trasformato – cambiando in buona parte la connotazione linguistica e semantica  in un termine usato quasi ovunque, a livello nazionale e talvolta anche all’estero.

Dopo questa premessa urge un chiarimento relativo al fatto che, si siamo tutti pensionati, ma che la nostra gita infrasettimanale è tutt’altro che statica, quindi, avanti così ragazzi dai 59 ai 72 anni, finchè podum devum minga mulà…bella giornata con compagnia simpatica e allegra, grande Enrico Alpino doc.  ciao.
Ul Rubert

​​​​​​​

 

 
 
   
 

            Vista da Imerio   -    (imerio)


Come si dice? “squadra che vince non si cambia” e quindi ecco riproposta questa formula vincente che prevede di effettuare un’escursione infrasettimanale vicino ad un rifugio, dove poi fermarsi per mangiare (possibilmente bene!!!).
Dopo che abbiamo verificato la chiusura nei giorni feriali di alcun rifugi, visto che ormai siamo alla fine di settembre, Giorgio è riuscito a trovare questa ottima soluzione, che prevedeva la salita al Monte Lago con sosta al Rifugio Alpe Piazza (che dalla prossima settimana sarà aperto solo nei weekend).
Non commento la descrizione della salita perché già ampiamente descritta da Giorgio nelle sue precise note, ma devo dire che la Valle del Bitto di Albaredo è stata veramente una bella scoperta, considerando che per tutti noi è stata la prima visita in questi luoghi.
Molto belli anche i panorami ammirati lungo il nostro percorso, un po’ limitati da una certa nuvolosità, ma tutto sommato non possiamo lamentarci, perché non ha piovuto anzi, ad un certo punto sembrava dovesse venire il sole.
Più che ottima la compagnia, che questa volta ci ha permesso di conoscere Luciano ed  Angelo nel gruppo dei Girovagando e di rivedere dopo tanto tempo nel gruppo dei Malnat anche Franco e Aldo, un po’ a corto di allenamento, tanto che ad un certo momento pensavo non raggiungessero la cima, invece da questi “vecchietti” abbiamo sempre da imparare qualcosa, come ad esempio tenacia e volontà: complimenti!
Tecnicamente è stata una bella escursione, non esageratamente dura, ma con un paio di fuoripista capitati per il clima di “rilassatezza” con cui abbiamo affrontato la salita, ma va bene così.
Eccellente il pranzo al rifugio, dove i tipici piatti valtellinesi ci sono stati serviti a più riprese e in un clima veramente piacevole.
Mi unisco infine al commento finale di Roberto: avanti così e pensiamo alla prossima!


 

 
 
   
 

            Vista da Luciano   -    (barba43)


Avendo più tempo libero raccolgo l'invito di Giorgio per un'escursione in un posto dove non sono mai stato, e precisamente sul Monte Lago.

Una bella scarpinata, dove ho avuto il grande piacere di conoscere Malna-

Camminando fianco a fianco e discutendo su vari argomenti, pian piano siamo saliti in vetta ognuno a suo modo, per poi ricompattandoci, quindi siamo scesi per una bellissimo pranzo luculliano al rifugio Alpe Piazza.
Terminato il pranzo siamo scesi per il rientro a casa.

 

L'amico Roberto ha sbagliato anno si dai 59 ai 79 anni
 

ciao a tutti

 

 
 
     
 
RIASSUNTO del PERCORSO
Percorso Totale :  10.6 Km totali, 8h:20m totali, 4:25m di cammino
Andata :  5.7 Km, 3:00 lorde, 15m soste alla cima
 7.9 Km, 4:35 lorde, 1h soste al pranzo
Ritorno :  2.7 Km, 1:10 lorde, 20m soste
Dislivello :  823 mt di assoluto , 940mt di relativo
Libro di vetta:  SI
Copertura cellulare:  Buona sul percorso
Partecipanti :

 Giorgio, Roberto, Barba, Angelo, Imerio, Gigi, Riccardo, Enrico, Franco, Aldo

 
 
   
   

Altre foto, diario, tracce sul nostro sito         (ESC 435)

www.girovagando.net       

  

 

 
 



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Comments (1)


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roberto59 (Girovagando), says: Axxo Barba
Sent 30 September 2022, 17h37
L'amico Roberto ha sbagliato anno si dai 59 ai 79 anni...
Axxo Barba hai ragione scusa, ma sei in forma che mi sono dimenticato di darti la tua reale età...sorry and complimenti anyway


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