Monte Pisello con traversata al Monte Lago


Publiziert von cai56 , 22. Juli 2014 um 17:55. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:20 Juli 2014
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 1225 m
Strecke:parzialmente circolare
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; seguendo le indicazioni per il Passo S.Marco si percorre la provinciale "Transorobica" finchè - qualche chilometro dopo Albaredo - si stacca sulla sinistra una pista forestale asfaltata, ben individuabile per una moltitudine di cartelli pubblicizzanti rifugi e bivacchi della zona. Limitate possibilità di parcheggio a bordo strada.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi, ristoranti e agriturismi ad Albaredo Rifugio Alpe Piazza Rifugio Alpe Lago

Se il Monte Lago è molto conosciuto fra le gite scialpinistiche orobiche della bassa Valtellina, il congiungimento per cresta con le due vette adiacenti è una escursione poco frequentata e praticamente solo in ambito locale. Il tragitto, che segue aleatorie tracce di pecore, non presenta mai difficoltà tecniche rilevanti (al massimo qualche passo di I° grado), ma per circa un chilometro si sviluppa su creste rocciose o attraverso ripidi prati sommitali, sempre in situazione di cospicua esposizione. Molto vasto il panorama verso le Alpi Retiche e le valli orobiche attorno a Tartano; in fondo, verso ovest, compare anche un angolo di Lago di Como, in corrispondenza della foce dell'Adda.

Dal bivio di partenza presso la bacheca del Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi 1350m si sale lungo la strada forestale per poche decine di metri, per imboccare subito una bella mulattiera sulla destra; dopo qualche tornante ben selciato, affianchiamo le baite di Scöccia 1450m. Altre curve in salita nel bosco conducono al bellissimo ampio dosso prativo di Corte Grassa 1505m, che sale dolcemente fino alle baite di Corte Grande 1615m. Un breve trasferimento accompagna fino ad un quadrivio (palina con segnalazioni) posto all'inizio di un traverso pianeggiante a monte dell'Alpe Baitridana 1670-1739m. Si sceglie il sentiero - inizialmente ben evidente - che sale alla Pozza Rossa: ben presto ci si ritrova a salire lungo una ripida traccia in una valletta invasa da splendidi cespugli di ginepro strisciante e rododendro; improvvisamente il sentiero si spiana in una piccola conca con un laghetto molto suggestivo, popolato da una moltitudine di rane (R. temporaria) in ogni fase di sviluppo. Sulla destra si imbocca un sentierino che, a saliscendi, si mantiene nella valletta che qui costituisce il crinale fra Valtellina e Valle di Albaredo e lo si segue fino ad una radura coi resti di una baita: qui si incontrano le segnalazioni a vernice della GVO  (Gran Via delle Orobie) e, tralasciando l'evidentissimo sentiero di destra, si risale nel pascolo il pendio a sinistra. Varcata una sorta di cancello, il sentiero scende in una valletta e subito risale in pochi metri ad una bocchetta che introduce alla conca di fondovalle a monte dal comune di Talamona; un traverso - recentemente riattato dalla posa di un acquedotto - conduce alle visibili baite dell'Alpe Pedroria 1929m. [Qui il FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano - che ha ricevuto in lascito questi fabbricati e terreni, ha annunciato l'intenzione di costruire un rifugio]. Il sentiero si porta quindi a risalire una valletta (residui di neve fino a stagione avanzata, resti delle enormi valanghe che percorrono questi pendii in inverno e primavera) con una ripida serpentina e poi, dopo un traverso a est, raggiunge l'insellatura della Bocchetta del Pisello 2220m. Seguendo la comoda cresta di sinistra si raggiunge la vetta del Monte Pisello 2272m: piana sommità a pascolo recintata da uno steccato anti-pecore e ospitante la consueta croce e un insolito altare. Tornati alla Bocchetta, si presentano due possibilità di prosecuzione: per seguire fedelmente il filo di cresta verso il Monte Culino 2322m occorre affrontare un salto roccioso di alcuni metri, infido non tanto per l'esposizione o la difficoltà (II° grado) quanto per la presenza di grosse lame di roccia instabili. La seconda possibilità implica il non raggiungere la vetta intraprendendo un traverso sul versante nord del Monte Culino stesso, lungo aleatorie tracce di animali: dapprima si segue una cengia di erba e roccia, ricettacolo di massi caduti dalla parete soprastante, poi si passa attraverso il ripido (45°) versante erboso sfruttando le singole zolle e qualche piccola roccia; l'attraversamento di una limitata frana conclude - su pendenze diminuite - l'esposta diagonale, andando a riprendere la cresta Pisello-Culino-Lago. Da qui, e per circa un chilometro, il percorso segue il filo roccioso e quando questo - in due o tre punti - diventa troppo esile si scende di qualche metro ad appoggiarsi sul versante di Val Tartano; un  ultimo tratto erboso - per quanto ripido - conclude la traversata sul Monte Lago 2353m. Delle tre creste che si dipartono dalla cima, si sceglie quella ovest, l'unica percorsa da un vero sentiero: lo si segue velocemente fino ai primi larici, dove - in corrispondenza di un grosso ometto di pietre  - si stacca a destra una larga traccia che scende verso i pascoli, dirigendosi verso il Bivacco Legüi 2000m, piccola costruzione a due piani affiancata da un lungo stallone con tetto di lamiera. Sotto il bivacco, verso destra, il sentiero prosegue fino ad attraversare una valletta con torrente, a pochi metri dalle costruzioni del Rifugio Alpe Piazza 1835m. Il percorso continua molto comodo in leggera discesa passando a monte dei prati di Baitridana: al loro termine il nostro anello si chiude presso il quadrivio della Pozza Rossa; da qui si torna al punto di partenza seguendo le tracce della salita.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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