Grand Vaudala Punta Nord (3272 m) e Sud (3250 m)


Publiziert von Sky , 4. September 2022 um 16:19.

Region: Welt » Italien » Aostatal
Tour Datum: 9 August 2022
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 

La Grand Vaudalaz è una classica di scialpinismo, ma io decido di farla comunque. È un’alternativa alla Punta Basei, che ha un passaggio attrezzato per raggiungere la vetta, un canapone con dei nodi per risalire una paretina, e questo non mi piace, non voglio “aiuti” nelle mie salite, devono essere frutto solo dei miei mezzi. Però la Grand Vaudalaz non sembra un ripiego, il panorama sull’alta Val di Rhêmes e i suoi ghiacciai si preannuncia molto interessante, quindi ci vado con gioia!

Parto da Thumel in direzione Rifugio Benevolo. Come sempre ormai da queste vacanze, ho con me i miei nuovi bastoncini curvi, che sto sperimentando in vista del Tor e che mi stanno dando grandi soddisfazioni! Ogni uscita, inoltre, che sia sull’Alta Via oppure no, è un allenamento perfetto per il mio appuntamento di settembre. Non prendo scorciatoie, seguo la strada che porta al rifugio nella sua interezza, bisogna provare tutte le tipologie di salite che incontrerò… Là, noto un gruppone di francesi, uno di loro addirittura con un trolley, cosa che mi lascia sempre perplesso sulla modalità di affrontare la montagna della gente. Un altro gruppetto, invece, si è già incamminato nella mia direzione. Di sicuro proseguiranno per il Colle Basei, ma io prendo e li raggiungo, dopo un bel pezzo però. Saluti, due parole sulle relative mete, e si va avanti, loro per la loro strada, io per la mia. Giunto ad un pianoro dove riposano un po’ di mucche, mi accorgo di aver perso il mio sentiero: salgo su un terreno un po’ scistoso per ricollegarmi alla mia traccia, e così faccio. A questo punto devo stare attento a non perdere la deviazione per la mia meta: se il sentiero su cui mi trovo è ben segnato, quello che porta al colletto della Grand Vaudalaz è solo una traccia sulla mia cartina GPS… nella realtà non c’è alcun segno! ma io lo seguo come se ci fosse, e costruisco qualche ometto per chi verrà dopo di me, finché ad un certo punto, magia, trovo degli ometti proprio sulla mia via, segno che sto andando nella direzione giusta! Il terreno, comunque, non è per nulla insidioso. Addirittura, mi trovo ad attraversare i resti di un ghiacciaio, sommerso dalla pietraia, senza accorgermene. Il colletto della Grand Vaudalaz è davvero particolare dal punto di vista geologico: tutto attorno è fatto di pietre nere, ma proprio sul colle c’è come una colata di pietre giallastre, dall’aspetto dolomitico! Di lì in vetta, il passo è breve. La cima è un’enorme spianata, che giro in lungo e in largo per fotografare il panorama dalle varie angolazioni. I ghiacciai del fondo della Val di Rhêmes, pur essendo sofferenti come quasi tutti, per me non sono poi così male, e rendono la vista spettacolare!

A questo punto, è presto e rifletto su cosa fare d’altro. Prima, penso di proseguire verso la Punta del Rosset, a Nord, ma poi decido di andare in direzione opposta, verso la Punta Sud della Grand Vaudalaz e oltre, verso il Colle Basei. La Punta Sud è protetta da una bastionata rocciosa, dal lato del colletto, e sul versante della valle del Nivolet ogni tanto scivola un po’ di ghiaia che ricopre un ghiacciaio morente. Una volta raggiunto nuovamente il colletto, posto tra la punta Nord e la Sud, intravvedo un ometto proprio sul versante del Nivolet e capisco che si può passare tranquillamente. Infatti, passo senza problemi e facilmente arrivo in vetta alla Punta Sud. Da lì, proseguo sulla larghissima cresta che va verso Sud. Ad un certo punto, questa però si interrompe bruscamente, ma non devo far altro che abbassarmi e proseguire verso Sud più in basso. A questo punto, fare la Pointe Nivolettaz, una modesta cima laterale, è davvero un attimo. Dopodiché, proseguo ulteriormente verso Sud, fino a raggiungere il sentiero ufficiale, che sale dal Benevolo. Lì, vedo due persone che stanno salendo. È ancora presto e, anche se il tempo si sta guastando un po’, sono in tempo per arrivare almeno al Colle Basei. Raggiungo i due, che mi chiedono se avevo visto una mucca che si era messa nei pasticci, finendo su un baratro. Ma io, no, non l’avevo vista perché non ero arrivato da quella parte, ma avevo fatto un paio di cime da quelle parti, ed ero sceso fuori dai sentieri. Incominciamo così a chiacchierare, di montagna e così via. Con calma proseguiamo fino al Colle: loro, due piemontesi, devono tornare alla macchina che hanno lasciato al Rifugio Savoia da cui sono partiti il giorno prima, ed io salgo al loro passo, che fretta non ne ho! Una volta giunti al colle, potrei proseguire per la Punta Basei, sulla palina danno solo 20 minuti, ma, a parte i motivi di cui ho detto all’inizio, preferisco di gran lunga stare a chiacchierare! Loro, gentilmente, condividono con me il mangiare che avevano con sé, io purtroppo invece non avevo nulla da offrire, che aveva già mangiato tutto in vetta… E così passa un sacco di tempo, finché capiamo che è venuto il momento per ognuno di proseguire per la propria strada. Il ritorno per me è lungo, ma in fondo veloce!


Tourengänger: Sky
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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Menek hat gesagt:
Gesendet am 5. September 2022 um 11:38
ghiacciai belli crepacciati...bei posti.
Menek

Sky hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. September 2022 um 19:32
però quando i ghiacciai sono scoperti, come in questo caso, crepacci non sono un problema...
:)


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