Monte Boletto e Monte Astele


Publiziert von cai56 , 19. August 2022 um 16:28. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:17 August 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 793 m
Abstieg: 793 m
Strecke:Circolare 13,360 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Como alla rotonda di Tavernerio, dove si imbocca la strada per Solzago e Ponzate; all'altezza di Civiglio abbandonare la via per Brunate e seguire la Via Libico Maraja fino ad un piazzaletto sterrato nei pressi della via crucis di San Nicola.

Un paio di anni fa, come rientro da una visita al Parco del Cosia (un po' estesa per la verità), ci era capitato di percorrere il versante orientale della Valle di Ponzate e di notare come, a fianco di aree pesantemente antropizzate e super-conosciute, si potesse conservare un ambiente del tutto selvaggio e formalmente isolato.
Quest'oggi, scovata sulla mappa una traccia di passaggio (Strada del Dosso dei Grilli e di Colmada), decidiamo di approfondire la conoscenza e visitare i versanti "mancanti"; questo tratto dell'escursione avviene totalmente nella profondità dei boschi, con pochissimi segni di passaggio e, soprattutto, con forti difficoltà di movimento a causa delle decine di alberi schiantati al suolo che costringono ad un continuo e disorientante sali e scendi (T3).


Seguendo la teoria di edicole della via crucis (che già inizia dal margine di Civiglio) si raggiunge in pochi passi l'oratorio di San Nicola; alle spalle della costruzione si può notare la prima ed unica palina con indicazioni di questo iniziale tratto di gita, ma si limita ad elencare alcune mete sulla Dorsale Lariana raggiungibili tramite una bellissima e frequentata mulattiera che useremo per il rientro. A questo punto stiamo camminando lungo una pista vagamente carrozzabile e solo un ometto posto alla cuspide di un bivio suggerisce di svoltare a sinistra per salire verso le Colme: di conseguenza noi procediamo a destra/diritto. La pista, ancora ben pulita ma palesemente poco frequentata, attraversa lungamente un bosco di latifoglie con un continuo lieve saliscendi fino a terminare di netto non lontano da un impluvio franoso; ci si trova ad attraversare la testata della Valle di Ponzate mediante una debole traccia (probabilmente più di animali) che in breve si porta ad affrontare una quantità di grossi alberi sradicati e caduti al suolo in modo intricato: la necessità di aggirarli fa sì che la direzione e la quota ragionevoli vengano in breve perdute. Tornati nel bosco intatto, vediamo che a valle il pendio scoscende ulteriormente, per cui, per esclusione, tentiamo la salita su terreno smosso e sdrucciolevole fino ad incrociare fortunosamente un bel sentiero (?) non mappato che percorre in discesa la sponda sinistra di questo valloncello secondario. Aumentando la pendenza, il sentiero si trasforma in una ripida e vasta trincea (spesso intasata di ramaglia e montagne di fogliame trascinate da probabili piene repentine su di un fondo argilloso e poco permeabile) che, a modo di tortuoso toboga, si conclude sul fondo della vera Valle di Ponzate presso i ruderi di un baitello. Qui si trova una pista sterrata, molto frequentata dai mezzi d'opera, che risale la gola fino a raggiungere una vasta area di abbattimenti forestali: i sentieri mappati sono cancellati dagli sbancamenti e da un moltiplicarsi di piste da motocross; la riacquisizione dell'orientamento avviene grazie all'incontro con una piccola costruzione/bivacco - peraltro abbandonata - che dovrebbe trovarsi lungo un sentiero, ma attualmente è a fianco di un prolungamento della pista con parcheggio di ruspe. Alla fine si ritrova il sentiero atteso e si prosegue comodamente fino ad un quadrivio poco chiaro (non ben rappresentato anche sulla mappa): qualche bollo azzurro fa pensare che sia opportuno voltare nettamente a sinistra e salire una nuova ripida trincea (dovrebbe trattarsi del sentiero "Scervud" da Ponzate alla Baita Boletto-Fabrizio). Al diminuire della pendenza ci si ritrova a salire lungo una bella e comoda mulattiera qua e là selciata e acciottolata che dovrebbe terminare sulla carrozzabile delle Colme presso il Monte Boletto, ma... ci viene la tentazione di deviare verso monte, dopo aver adocchiato un sentiero più alto, che ha tutta l'aria di convergere sulla cresta sud del Boletto: detto fatto. La dorsale, arida e radamente boscosa, sale un pendio molto sassoso fino a sbucare sui pascoli sommitali: la larga cresta è segnata da una traccia di passaggio e, oltrepassati l'anticima (Q1180m) e l'incrocio con un sentiero di mezzaquota, si raggiunge un baitello (ex-stazione a monte di teleferica, attualmente immondezzaio) che precede la panoramica sommità del Monte Boletto, affacciato fra Brianza, Comasco e Lario. Da qui niente di nuovo: seguiamo con precisione il sentiero di cresta fino ai defilati Monte Astele e Pizzo Tre Termini, per poi avvicinarci alla stazione dei ripetitori ed alla Baita Carla; poco prima di quest'ultima, seguendo l'indicazione per Civiglio, imbocchiamo la rettilinea mulattiera che si conclude (come riportato all'inizio) nei pressi di San Nicola.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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