San Pietro al Monte e Monte Cornizzolo (m 1241) da Civate


Publiziert von Alberto C. , 19. Juli 2022 um 22:31.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:20 März 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 985 m
Abstieg: 985 m
Strecke:Percorso ad anello.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Provenendo da Milano, si percorre la SS36 (Superstrada) e si esce a Civate. Al termine del raccordo, alla piccola rotatoria, si svolta a sinistra e, al successivo incrocio a destra. Prima che inizi la zona industriale, si svolta a sinistra e ci si inoltra per l’abitato.

      A pochi chilometri da Milano, una facile escursione ad anello in un connubio fra natura, arte e fede.  
 
      Il Monte Cornizzolo, una delle prime cime delle Prealpi del Triangolo Lariano, dal caratteristico profilo, con il corno, che la rende riconoscibile dalla pianura. Un vero e proprio balcone verso i laghi della Brianza e la pianura stessa, ma non solo. Nonostante la sua modesta elevazione (m 1241 slm) offre, nelle giornate limpide (non è il caso di oggi) un panorama mozzafiato a 360°: anord si scorge un tratto del Lario con le cime della Valtellina e della Svizzera; ruotando lo sguardo verso est i Corni di Canzo, il gruppo delle Grigne, il vicino Monte Rai, il Barro, il Resegone; fino a scorgere, oltre la pianura il profilo della catena appenninica.
 
      Una leggenda farebbe risalire la fondazione del monastero di San Pietro a Desiderio, il re longobardo sconfitto da Carlo Magno nella battaglia di Pavia del 774; ma il documento più antico nel quale viene citato il monastero risale all’830. I documenti storici lasciano intendere una certa importanza del luogo nel corso del Medioevo; tra l’altro gli edifici sacri che sorgono (San Pietro e San Benedetto) erano un punto di incontro fra le strade che collegavano Como con Aquileia, lungo la direttrice ovest-est, e Asso con Milano, lungo la direttrice nord-sud.  
      Il complesso benedettino di Civate è considerato una delle più interessanti e articolate testimonianze del Medioevo, non solo dell’Italia settentrionale.
      La basilica di San Pietro al Monte ha una struttura piuttosto semplice, con un’aula rettangolare e due absidi contrapposte, una a est, l’altra a ovest. Sotto l’abside est si trova una cripta, mentre attorno all’emiciclo c’è una galleria traforata da bifore, alla quale si accede attraverso uno scalone monumentale. All’interno, notevoli gli affreschi ispirati a motivi apocalittici, risalenti all’XI secolo e attribuibili a diversi artisti. Al centro della chiesa si trova un notevole ciborio sorretto da quattro colonne; un’opera rarissima in area lombarda e che sembrerebbe ispirarsi al grande ciborio della basilica di Sant’Ambrogio a Milano.
      Del monastero rimane ben poco: solo qualche rovina.
 
     Pochi metri più a valle rispetto a San Pietro, sorge l’oratorio di San Benedetto. Un edificio a pianta rettangolare, ma con tre absidi semicircolari su tre lati, e da un piccolo atrio sul quarto. La sua forma lascia supporre che in origine fosse un battistero, ma della fonte battesimale non sono mai state trovaste tracce. Il tempietto ospita al suo interno un altare medioevale decorato da affreschi su tre lati.
 
    Normalmente nei giorni festivi la basilica e l’oratorio sono visitabili, ed è possibile usufruire anche di un’interessante visita guidata. Purtroppo, causa pandemia, oggi è chiuso, anche la messa è stata celebrata all’aperto.
 
       Considerata la quota modesta e la posizione a ridosso della pianura, l’escursione è fattibile tutto l’anno; specialmente se si circoscrive l’uscita a San Pietro al Monte.
 


LOCALITA' DI PARTENZA.  Civate, parcheggio dietro al Municipio (m 275). Proseguendo per via del Pozzo si ha la possibilità di parcheggiare (se c’è posto) in uno dei parcheggi più vicini all’inizio dell’itinerario.
 
ATTREZZATURA.   Normale da escursionismo. Se si affronta nei mesi invernali, anche se la quota che si raggiunge è opportuno portare con sé ramponi o ramponcini.
 
DIFFICOLTÀ.    L’escursione non presenta particolari difficoltà, ed è affrontabile da chiunque abbia un minimo di allenamento. Il percorso è sempre ben segnalato e non presenta tratti esposti.
Fino a San Pietro al Monte si percorre una comoda mulattiera.
Utilizzando la classificazione CAS, l’escursione è valutabile T2; E, utilizzando la classificazione CAI.
 
QUOTA MASSIMA:  m 1241, alla croce di vetta del Monte Cornizzolo.

QUOTA MINIMA:  m 275, al parcheggio di Civate.

SVILUPPO:  km 11,1.

TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:  4 ore 15’.

TEMPO DI SALITA:  2 ore 30’.

TEMPO DI DISCESA:1 ora 45’.      

DESCRIZIONE PERCORSO. Ci si incammina lungo la strada, in direzione della salita, costeggiando un sito industriale dismesso, si passa davanti a un complesso scolastico e, in fondo alla via, si svolta a destra imboccando Via del Pozzo. Al termine dell’abitato si svolta a sinistra e in breve si arriva al piccolo borgo di Pozzo, attraversato il quale, si svolta a destra per la mulattiera acciottolata. Da questo punto il percorso è interamente nel bosco e, con un alternarsi di tratti in dolce pendenza con altri più sostenuti, in circa un’ora si arriva a San Pietro al Monte (m 620). L’ingresso al sito monastico avviene attraverso un portale sormontato da una targa con l’immancabile motto benedettino “Ora et labora”
     L’Abbazia sorge in un’ampia radura con vista mozzafiato sulla Brianza: un luogo che (se non troppo affollato) trasmette un senso di serenità e invita alla meditazione.  Merita una sosta anche per visitare, se possibile, la basilica e l’oratorio.
     Lasciata l’Abbazia, seguendo le indicazioni in loco, si prende il sentiero che si inerpica, piuttosto deciso, nel bosco, mantenendosi sul versante orografico destro del vallone. Superato un tratto con pendenza accentuata, in circa un’ora si giunge all’ampia sella con il Rifugio Marisa Consigliere (m 1050). La vetta del Cornizzolo, ben visibile sulla sinistra, è ormai a portata di mano. In una ventina di minuti di agevole, ma ripido, sentiero si raggiunge la grande croce metallica che contrassegna la cima (m 1241).  Nonostante la giornata non limpida, il panorama che si gode da lassù è comunque grandioso.
 
     Per tornare a Civate descrivendo un anello, dalla cima si prende la traccia di sentiero che percorre la cresta sud-est: attenzione al primo tratto che è molto ripido ed erboso, fino ad incrociare la carrozzabile che sale da Galliano/Carella. La si attraversa e si prosegue sul lato opposto, sempre per prati, ma con minore pendenza fino ad incrociare il sentiero che sala da Suello (quota m 880 circa). A questo punto si prende la traccia che svoltando a sinistra si inoltra nel bosco. Scendendo il sentiero si fa più marcato e largo, a tratti acciottolato, regalandoci una piacevole passeggiata fra le fioriture primaverili. Un’ultima salita, poi la discesa che ci porta ad immetterci sulla mulattiera già percorsa all’andata, che si segue fino a Civate.  
   
NEVE.  Non c’è traccia di neve.
 
METEO.  Cielo sereno ma con foschie verso la pianura. Brezza leggera in cresta e sulla cima. Temperatura alla partenza 13°, in cima 9°, al termine 18°.
 
FREQUENTAZIONE. Itinerario affollato fino alla cima. Scarsamente frequentato l’itinerario della discesa.
 
COMPAGNI:  Paolo.

Tourengänger: Alberto C.


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