Proman dal Crot dul Busin Lung


Publiziert von antrobi , 9. Juni 2022 um 11:14.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 6 Juni 2022
Wandern Schwierigkeit: T6- - schwieriges Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 10:00
Aufstieg: 1900 m
Strecke:Cuzzago- Dente della Vugia-Proman-Colma-Alpe la Piana- Alpe Cornala-Premosello

Il Proman viene salito frequentemente dalla Colma di Premosello e per la bella mulattiera militare che anche se un po’ esposta in certi punti permette una salita facile anche se lunga. Ma ci sono altri percorsi più impegnativi e più diretti che partono da Cuzzago e che risalgono l’impervio versante del P.zo Voggia (o de la Vugia) tra cui quello che salendo al dente della Vugia percorre dei canalini molto ripidi che arrivano sulla cresta sud del Proman e poi in cima. Prende il nome dal Crot dul Busin Lung che è l’ultimo canale che si sale prima della cresta. Questo percorso di cui accenna T.Valsesia nel suo libro sulla Valgrande è stato descritto e percorso dall’ottimo sito in-valgrande.it. E’ un percorso lungo impegnativo e molto faticoso senza sentiero o segnalazioni varie in cui oltre all’intuito e all’esperienza per trovare il percorso occorre sapersi muovere in ambiente impervio con passaggi esposti. Inoltre occorre un ottimo allenamento perché si sale sempre ripidamente senza tregua e una eventuale discesa sarebbe molto più problematica.

Parto alle 6 da Cuzzago dirigendomi  verso il percorso segnalato della linea Cadorna prendendo il sentiero che sale a tornanti fino alla fine delle segnalazioni (circa 700m) dove c’è una bandiera e fino a qui si cammina bene senza problemi. Dopo il percorso cambia totalmente, il sentiero è franato, bisogna subito scavalcare una serie di alberi schiantati proprio sui ruderi delle trincee, poi non è facile rimanere sulla traccia confusa. Comunque a volte si trovano dei resti dell’antica mulattiera che indicano il percorso e si sale puntando verso una parete rocciosa dove si scopre il passaggio obbligato verso sinistra (resti di muretti e gradini) che permette di accedere sopra alla parete con una breve arrampicata e poi con la traccia che però è nascosta dalla vegetazione si sale avvicinandosi alla dorsale, trovando un altro tratto gradinato. Si percorre il lato che dà sul vallone del rio Balangeri e si arriva ai piedi delle rocce della dorsale cercando il punto migliore per salire. Qualche sporadico ometto aiuta ma comunque con qualche passaggio di arrampicata non difficile si guadagna la dorsale che si segue superando alcuni salti di roccia e aggirando a sinistra un tratto affilato, arrivando ai piedi del dente della Vugia a circa 1400m, una caratteristica guglia rocciosa molto affilata che si vede già da Cuzzago in mezzo ad altre guglie rocciose.  Fin qui circa tre ore dalla partenza. Questo tratto l'avevo già percorso l'anno scorso in preparazione a questo giro, un pò prima della ripresa della vegetazione quando la traccia era più evidente, e nonostante lo conoscessi già mi ha dato filo da torcere, e in certi punti ho dovuto cercare il percorso giusto più volte.
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Si prosegue, dalla selletta dietro al dente, per una traccia sul versante del vallone dei Mulini sotto a delle rocce, che arriva dove c’è una paretina di 3-4 metri da arrampicare (II), l’unico punto debole che permette di giungere all’inizio del primo canalino che si presenta molto ripido e stretto tra rocce verticali cosparso di pietre e con della vegetazione che intralcia ma anche permette di aggrapparvisi agevolando la progressione. Questo tratto è veramente cupo e claustrofobico dove si ha la sensazione di essere persi nelle viscere della montagna. Si supera più avanti un altro breve salto impegnativo e si giunge a circa 1540m alla confluenza da destra di un altro canale dove ci si immette, più erboso del precedente. Si sale fino a circa 1620m e prima che termini su un salto invalicabile, si scende a destra dove c’è un albero, per una traccia esposta poco evidente che attraversa il pendio sotto a delle rocce e giunge sul fondo del terzo canale che è il Crot dul Busin Lung. Questo canale diventa praticamente un ripido pendio erboso da risalire con fatica ma senza difficoltà. Ad una diramazione ho preso il ramo di sinistra che ho risalito piegando a destra alla sua fine fino a giungere su un rilievo della cresta sud del Proman a circa 1850m. Sulla crestina rocciosa che delimita il canale a ovest si vede un foro nella roccia che potrebbe aver dato il nome al canale.

 L’ambiente in cui ci si trova è davvero impervio e affascinante allo stesso tempo. Si è sospesi tra guglie di roccia, profondi canali, ripidi pendii erbosi, in un posto così solitario e fuori dal mondo da incutere un certo timore. Poi, essendo solo, tutto questo viene amplificato e provo emozioni e sentimenti unici che è quello che mi spinge ad affrontare simili percorsi.

 D’ora in poi bisogna cercare di intuire i passaggi migliori e logici per proseguire evitando maggiori difficoltà. Si segue la crestina poi ci si abbassa a destra per un canalino fino ai piedi di una grossa elevazione della cresta. Si oltrepassa una breve paretina e poi si sale per ripidi pendii erbosi a sinistra per poi tornare sul filo di cresta  aggirando intuitivamente altre asperità fino a vedere finalmente la croce di vetta dove le difficoltà terminano (2098m).
Dal dente della Vugia al Proman 2h 45m.

Il panorama oggi con questa giornata di sole merita veramente e lo sguardo indugia soprattutto sul Lesino e sui suoi paurosi contrafforti che scendono nel vallone di Nibbio. Poi si vede il Pedum e tutte le cime e valli della Valgrande fino ai laghi della pianura. Non sto a descrivere il resto del panorama per non farla troppo lunga ma si può immaginare.

Dopo un’oretta di riposo scendo per la bella mulattiera militare fino alla Colma di Premosello dove posso finalmente dissetarmi avendo finito le scorte.(infatti lungo tutto il percorso di salita non si trova acqua). Qui incontro due simpatiche escursioniste che mi faranno compagnia per gran parte della discesa (e un po’ di compagnia ci vuole ogni tanto!) fino alla stradina dove, salutatele,  proseguo per l’alpe Cornala fino a Premosello e poi lungo la strada rettilinea un po’ trafficata torno a Cuzzago (il tratto più pericoloso dell’intera gita!!) chiudendo questa magnifica escursione.

P.S. mi scuso per alcune foto un pò sfocate ma ho talmente sudato che mi si è bagnato pure l'obbiettivo della macchina fotografica!!
 

Tourengänger: antrobi
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (20)


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emanuele80 hat gesagt:
Gesendet am 9. Juni 2022 um 11:48
Bravissimo,
i miei più sinceri complimenti!
Ho fatto la tua stessa gita in solitaria a metà ottobre dell'anno scorso, percorso meraviglioso per intenditori.
Giunto al colletto al culmine del canale pensavo fosse finita o quasi ma in realtà manca ancora un bel pezzo.
Rientrai col buio ma colmo di emozioni.

Ciao,
Emanuele

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Juni 2022 um 12:01
ciao Emanuele, grazie per i complimenti.
In effetti è stato un giro bellissimo ma duro e lungo non finiva mai. Sono arrivato in cima sfinito ma che soddisfazione! Proprio per intenditori.

Ciao
Roberto

Emanuela hat gesagt:
Gesendet am 9. Juni 2022 um 13:10
Ciao Roberto,

oh….il Proman!!!

Ci stavo pensando l’altro giorno di riprovarci per completare “l’opera”

Una cima non raggiunta rimane sempre nei pensieri, anche se sembra nascosta in qualche irraggiungibile nascondiglio.

Ma il lontano 19 maggio del 2001, oltre la Colma c’era ancora parecchia neve….e chi se lo immaginava!!

Senza attrezzattura, con un po’ di incoscienza ma calcolando anche i possibili rischi, con fatica siamo risaliti di un bel po’, ma l’ultimo tratto era veramente pericoloso e così siamo tornati alla Colma di Premosello, dove ci ha accolti un bel praticello di erba tenera e un’infinità di crochi!

Peccato che il tuo percorso di risalita sia stato ingoiato dalla vegetazione! Ma ne eri ben conscio….magari non così tanto :-)

Certi percorsi, che hanno un valore storici e con un loro fascino,andrebbero tenuti decentemente e resi fruibili

Tu hai condito questa gita con un po’ po’ di pepe….sbagliare sarebbe stato veramente deleterio.

Nonostante il dislivello e le difficoltà varie che hai incontrato per intercettare, aggirare, scavalcare e scalare, diciamo che far tutto ciò in sole 10 ore vuol dire essersi impegnati molto!

Bravo...e così, per il momento, ho visto quanto mi sono persa non arrivando lassù

ciao,
E.la

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Juni 2022 um 18:05
Ciao Emanuela
grazie per il tuo appassionato commento.

In effetti salire dalla Colma al Proman con la neve non è consigliabile ed è molto pericoloso per via dei nevai che coprono la mulattiera che è in alcuni punti esposta Per questo che prima di salire da Cuzzago ho aspettato la scomparsa della neve e soprattutto un buon allenamento.

Comunque per me questi percorsi, che non si svolgono su sentieri segnati e ufficiali, non sono consigliabili a tutti, e vanno bene così come sono senza interventi che del resto sarebbero impossibili. Sta alla responsabilità di ognuno sapere quando e se salire.

Adesso puoi andare con sicurezza sul Proman per il bel sentiero fino alla Colma e poi con la mulattiera fino in cima, non c'è neve e si sale senza problemi ma sempre con attenzione.

Ciao
Roberto

Serzo hat gesagt:
Gesendet am 9. Juni 2022 um 13:23
Che roba... giù il cappello!
Complimenti vivissimi per l'esplorazione da pochi eletti.
Sergio

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Juni 2022 um 18:15
grazie Sergio

E' stata davvero una bella salita.
Si possono ancora vivere delle belle avventure tra queste montagne se si vuole.

Ciao
Roberto

Antonio59 ! hat gesagt:
Gesendet am 9. Juni 2022 um 21:02
Grande impresa. Dislivello e ricerca della via, non è per molti.
Bravo.
Ciao.
Antonio.

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 20:26
grazie Antonio
ciao

imerio hat gesagt:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 05:48
Mi unisco ai complimenti degli altri per questa bella impresa in uno dei tanti e selvaggi luoghi valgrandini. Sicuramente un percorso da affrontare con la giusta conoscenza e determinazione. Bravo! imerio.
ps: nessun incontro con le zecche che quest'anno sembrano così numerose? Ciao.

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 20:31
grazie Imerio

sicuramente prima di affrontare un percorso del genere bisogna farsi le ossa su altri percorsi un po' più tranquilli per conoscere bene se stessi e il territorio.
Non ho fatto nessun incontro con le zecche finora.
Ciao

atal hat gesagt:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 06:57
Bravissimo, complimenti. Non è facile trovare il percorso e soprattutto affrontarlo in solitudine. Una delle salite per me più entusiasmanti dell'Ossola...insieme a quella dal Piz d'la Vugia...
Andrea

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 20:24
grazie Andrea
È vero non è stato facile trovare il percorso giusto. È un versante pazzesco. Non si deve sbagliare nulla se no sono guai....Ma che salita entusiasmante e avventurosa!! Comunque me la sono studiata bene anche grazie alla tua bella relazione.

Quella del Piz de la Vugia che sale dal Mot Gianin che tu hai già fatto è già in progetto....prima o poi. Tanto il tratto finale ormai lo conosco.
ciao
Roberto


atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 20:39
...e il tratto finale è bello lungo! Però quell'attacco differente vale veramente la pena. Io ho lasciato passare qualche anno tra l'uno e l'altro. Forse è il modo migliore per assaporare il meglio di entrambi gli itinerari.

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 20:50
forse hai ragione.
Comunque un paio di anni fa ero andato in esplorazione fino a sopra il Mot Gianin dove c'è il canalino a destra che è il passaggio obbligato per accedere al Piz de la Vugia poi sono tornato perché era ancora inverno. Che ambiente!! e che avventura deve essere la prosecuzione.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 20:59
Si, è un ambiente fantastico. Rispetto all'itinerario che hai fatto, è più aperto e panoramico e il percorso forse meno chiaro, almeno per me (sono cose molto soggettive...). Poi quando capisci dov'è il pass Barozz e lo valichi, ti trovi all'improvviso in un ambiente "familiare", cioè nel crot del busin lung...per questo forse lo si apprezza di più se si fa passare del tempo.

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 21:36
Grazie per il consiglio

gbal hat gesagt:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 17:21
Complimenti! Solo chi fa quel tipo di escursioni o chi magari le ha solo tentate può provare le emozioni e i timori che hai descritto nella tua relazione. Quando sei solo, in un cupo canale senza fine e capisci che a volte la tua vita è appesa all'erba che stringi in mano, ecco, quelli sono i pensieri che ti ronzano in capo mentre aneli di raggiungere la tua meta.
Bravo!

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juni 2022 um 20:37
Grazie

infatti ti dirò che quando ho iniziato il primo canalino dopo il dente de la Vugia che è chiuso e tetro mi son detto ora devi arrivare in cima a tutti i costi, ed ero concentrato al massimo. Ho vissuto delle forti emozioni che la solitudine ti amplifica come diceva il grande Bonatti
ciao

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 13. Juni 2022 um 18:28
Bravissimo, le imprese in luoghi solitari ed impervi meritano sempre tantissimo e restano sempre nel cuore, specie se affrontati appunto in solitaria. ;)
Ciao

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. Juni 2022 um 19:13
Grazie, è proprio vero ciò che scrivi.
Ciao


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