Diga del Panperduto
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Le previsioni meteo per oggi danno bello al mattino ma temporali violenti per il pomeriggio...non è il caso di fare una gita in montagna per cui decidiamo di andare a visitare uno di quei luoghi messi nei "desiderata" da molto tempo. Alle 10 siamo a Panperduto, con qualche difficoltà troviamo un parcheggio: vi sono centinaia di persone, perlopiù attrezzate con ombrelloni, sdraio ed altri accessori da spiaggia. Scendono alle rive del Ticino, noi invece seguiamo la rizzata ed in breve siamo in vista della diga. Assomiglia ad un edificio neoclassico ed è imponente. Chiediamo informazioni ed all'ostello acquistiamo due biglietti per la visita guidata delle 10,30.
Mancano ancora una decina di minuti per cui ci guardiamo intorno, ci sono diverse folaghe con i loro pulli e moltissime libellule.
Finalmente veniamo chiamati, le persone presenti vengono divise in due gruppi e la nostra guida inizia ad illustrarci la storia e gli scopi della diga, poi la attraversiamo sulla passerella esterna e raggiungiamo una piattaforma che, come ci viene spiegato, contiene le due turbine interrate che producono l'energia elettrica, sono assolutamente silenziose e non ci saremmo neppure immaginati la loro presenza.
La diga vera e propria in realtà è quello, lunga 300 metri, che si trova a fianco dell'edificio novecentesco: è del tipo a sfioro, con una paratia che viene gonfiata quando, come ora, è necessario mantenere il livello del Lago Maggiore oltre al minimo idrometrico.
Poco più avanti si trova il labirinto, ossia la scala che permette ai pesci di discendere o risalire il corso del Ticino. A valle vi è un'enorme carpa che si appresta a risalire.
Proseguiamo fino al Museo delle Acque Italo - Svizzere dove vi sono dei pannelli esplicativi con foto risalenti al periodo di costruzione della diga. Il pavimento è costituito da una aerofotografia in bianco e nero della zona in cui si distinguono non solo l'impianto con i vari bacini ma anche tutti i paesi intorno, da Somma Lombardo a Borgo Ticino, Maddalena e Golasecca...
Ora facciamo una sosta per permettere ai numerosi bimbi presenti di divertirsi con i giochi d'acqua che qui si trovano: piccole chiuse, mulini, canali, sbarramenti e viti vinciane per sollevare l'acqua...grazie alle istruzioni avute al momento della prenotazione sono tutti in costume da bagno ed il divertimento è palese.
La visita continua poi con l'attraversamento su una passerella del bacino che reimmette l'acqua nel fiume e si conclude poi nel punto in cui iniziano il Canale Villoresi ed il Canale Industriale nonché la pista ciclopedonale.
Le nuvole si stanno rapidamente addensando, scartiamo l'idea di fermarci all'ostello a pranzare e ci dirigiamo veloci verso la nostra auto per raggiungere casa prima che inizi a piovere.
Breve gita di ripiego ma appagante, d'altronde nel pomeriggio vi sono state piogge molto intense ed è stato meglio non rischiare una gita in montagna.
Mancano ancora una decina di minuti per cui ci guardiamo intorno, ci sono diverse folaghe con i loro pulli e moltissime libellule.
Finalmente veniamo chiamati, le persone presenti vengono divise in due gruppi e la nostra guida inizia ad illustrarci la storia e gli scopi della diga, poi la attraversiamo sulla passerella esterna e raggiungiamo una piattaforma che, come ci viene spiegato, contiene le due turbine interrate che producono l'energia elettrica, sono assolutamente silenziose e non ci saremmo neppure immaginati la loro presenza.
La diga vera e propria in realtà è quello, lunga 300 metri, che si trova a fianco dell'edificio novecentesco: è del tipo a sfioro, con una paratia che viene gonfiata quando, come ora, è necessario mantenere il livello del Lago Maggiore oltre al minimo idrometrico.
Poco più avanti si trova il labirinto, ossia la scala che permette ai pesci di discendere o risalire il corso del Ticino. A valle vi è un'enorme carpa che si appresta a risalire.
Proseguiamo fino al Museo delle Acque Italo - Svizzere dove vi sono dei pannelli esplicativi con foto risalenti al periodo di costruzione della diga. Il pavimento è costituito da una aerofotografia in bianco e nero della zona in cui si distinguono non solo l'impianto con i vari bacini ma anche tutti i paesi intorno, da Somma Lombardo a Borgo Ticino, Maddalena e Golasecca...
Ora facciamo una sosta per permettere ai numerosi bimbi presenti di divertirsi con i giochi d'acqua che qui si trovano: piccole chiuse, mulini, canali, sbarramenti e viti vinciane per sollevare l'acqua...grazie alle istruzioni avute al momento della prenotazione sono tutti in costume da bagno ed il divertimento è palese.
La visita continua poi con l'attraversamento su una passerella del bacino che reimmette l'acqua nel fiume e si conclude poi nel punto in cui iniziano il Canale Villoresi ed il Canale Industriale nonché la pista ciclopedonale.
Le nuvole si stanno rapidamente addensando, scartiamo l'idea di fermarci all'ostello a pranzare e ci dirigiamo veloci verso la nostra auto per raggiungere casa prima che inizi a piovere.
Breve gita di ripiego ma appagante, d'altronde nel pomeriggio vi sono state piogge molto intense ed è stato meglio non rischiare una gita in montagna.
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