Alpe Aleccio m. 1492
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quando siamo partiti questa mattina da Luino, il cielo non prometteva nulla di buono, le previsioni meteo della sera sembravano in controtendenza, ma una volta lasciata la Strada del Sempione a Crodo e saliti a Crego, abbiamo cominciato a notare dei cambiamenti , ed il cielo da prima plumbeo, è diventato man mano sereno, confermando le previsioni della sera. Posteggiata l'auto nei pressi del bellissimo Oratorio di Crego, opera del prete scalpellino Don Lorenzo Dresco, realizzata a partire dal 1852 e lunga 20 anni di lavoro, ci siamo incamminati sul sentiero G06 che da Crego porta in vetta all'Alpe Aleccio. Si tratta di una mulattiera ripida, che passando all'interno del bosco supera poi dei bei maggenghi, fino ad incontrare una grande stalla che fa da riferimento per la salita all'Alpe. Qui si piega a destra, si continua la salita fuori dal bosco, si supera una bella pineta e si attraversano dei bei prati fino ad arrivare alla vetta dell'Alpe Aleccio. L'Alpe, con la sua chiesetta in sasso, nonostante la sua modesta elevazione, è un balcone panoramico baciato dal sole con vista sulle montagne del VCO, in cui le cime imbiancate del massiccio del Cervandone e del Diei- Cistella, più lontano la Weissmies e l'Andolla nonche le altre montagne Vallesane, più che un fatto reale sembrano uscire dal dipinto di un bravo pittore paesaggista. Pausa pranzo, foto di rito ed interessante è stato l'incontro con un valligiano, che ci ha illustrato il paesaggio ed indicato la via di discesa per completare l'anello, passando dal "Muro del Diavolo".
Una visita al "Muro del Diavolo" era già nel nostro programma, ma poichè i percorsi non sono molto ben segnalati in discesa, sconsigliamo di seguire la nostra traccia GPS, ma di percorrere la strada consortile fino ad incrociare i cartelli per il "Muro del Diavolo" e Crego, segnalato sulla cartina escursionistica come G 38.
Il "Muro del Diavolo" è un'opera poco conosciuta fuori dal VCO, ma si tratta di un'imponente costruzione megalitica realizzata a secco con blocchi di pietra enormi, lunghi fino a 6 metri e disposti secondo gli assi cardinali. Si ipotizza che il muro venisse usato come luogo di culto, oppure secondo una leggenda, si dice che questo muro fosse il basamento del ponte che il Diavolo aveva costruito per rapire le ragazze di Cravegna, paese che sorge sull'altro versante della vallata.
Poi, dal "Muro del Diavolo" in circa mezz'ora si raggiunge Crego , l'Oratorio ed il posteggio-
Non contenti e per finire la bella escursione, da Crego siamo scesi fino al belvedere sulle "marmitte dei giganti" e poi risaliti di nuovo fino al posteggio.-
contenti e soddisfatti si ritorna a casa.
alla prossima, Ciao!!!!
Una visita al "Muro del Diavolo" era già nel nostro programma, ma poichè i percorsi non sono molto ben segnalati in discesa, sconsigliamo di seguire la nostra traccia GPS, ma di percorrere la strada consortile fino ad incrociare i cartelli per il "Muro del Diavolo" e Crego, segnalato sulla cartina escursionistica come G 38.
Il "Muro del Diavolo" è un'opera poco conosciuta fuori dal VCO, ma si tratta di un'imponente costruzione megalitica realizzata a secco con blocchi di pietra enormi, lunghi fino a 6 metri e disposti secondo gli assi cardinali. Si ipotizza che il muro venisse usato come luogo di culto, oppure secondo una leggenda, si dice che questo muro fosse il basamento del ponte che il Diavolo aveva costruito per rapire le ragazze di Cravegna, paese che sorge sull'altro versante della vallata.
Poi, dal "Muro del Diavolo" in circa mezz'ora si raggiunge Crego , l'Oratorio ed il posteggio-
Non contenti e per finire la bella escursione, da Crego siamo scesi fino al belvedere sulle "marmitte dei giganti" e poi risaliti di nuovo fino al posteggio.-
contenti e soddisfatti si ritorna a casa.
alla prossima, Ciao!!!!
Tourengänger:
G&R-dragonfly

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