Pizzo di Cassimoi Cima SE 3129m e Cima NW 3128m
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Fine settimana in una delle zone più selvagge ed impervie del Ticino, la Val Scaradra: meta da decidere in loco, Pizzo Cassinello o Pizzo Cassimoi.
Decidiamo di partire il sabato pomeriggio e dormire alla Capanna Scaradra perchè prevediamo che non sia una passeggiata ... e non sbagliamo. La meteo non è delle più favorevoli, prevede piogge sparse sabato, bel tempo domenica mattina con annuvolamenti dal pomeriggio e nuovamente pioggia, ma dopo aver rimandato quest'escursione due tre volte decido che o si fa questo weekend o bisogna rimandare all'anno prossimo, viste le previsioni che danno bruschi cali di temperatura dalla settimana prossima e memore dell'esperienza dell'anno scorso.
1° giorno - 12 settembre
Partiamo verso le due e mezza e appena arriviamo al Lago di Luzzone comincia a piovere, smetterà o no? Il tempo di prepararci , scopro che nella fretta di partire ho lasciato la giacca impermeabile a casa, niente paura, un bel sacchetto di plastica in testa e via per il sentiero in direzione SE che da Larecc 1633m inizia subito a salire abbastanza sostenuto in un fitto lariceto fino ad arrivare all'Alpe Scaradra di Sotto 1797m. Siamo accompagnati per tutto il percorso dal rumore fragoroso del Ri di Scaradra che in questo tratto percorre un'orrido profondo una cinquantina di metri.
Da qui in poi, sempre con la pioggia che ci accompagna, continuiamo a salire gradatamente nella valle dominata in fondo dal Pizzo Cassinello e dal Pizzo Cassimoi fino ad arrivare a Q1996 (qui mi ero dovuto fermare nel 2008), una grande cascata sulla nostra sinistra ci accoglie, superiamo il torrente e iniziamo una serie di stretti e ripidi tornanti che in mezzo km ci fa superare 150mt di dislivello per portarci sul pianoro dove per la prima volta ci rendiamo conto, nonostante le nuvole e la nebbia della maestosità delle cime che ci circondano. Un segnavia, Q2177, ci indica la direzione della Capanna Scaradra 2173m che raggiungiamo in cinque minuti.
Bagnati e un pò ansimanti per l'ultima tirata, la presenza esterna e poi appena aperta la porta l'interno ci ripagano di tutto: piccola e accogliente ci fa sentire subito a nostro agio, io spacco legna e accendo la stufa, Ewuska (la vivandiera) tira fuori dal suo zaino il ragù, mette a bollire l'acqua per la pasta ...
Dunque: panascè analcolica, succo di frutta, coca cola ... ma nonc'è neanche una bottiglia di vino, una birra almeno ... non è possibile! Miracolo! In un ripostiglio buio troviamo l'ultima bottiglia di bianco, la serata è perfetta! Cena a lume di candela e quale regalo migliore uscire e vedere una magnifica stellata: siamo proprio fortunati! Studiamo le cartine, consultiamo un interessante libro su sentieri e cime della zona trovato in capanna, riguardiamo la relazione di Siso che avevo stampato e decidiamo di andare al Cassimoi: sveglia alle sette, buonanotte!
2° giorno - 13 settembre
Mhh.. che ore sono ... le quattro .. perchè le notti nei rifugi sono così lunghe!
Finalmente le prime luci dell'alba, fatico a non alzarmi e uscire a fare foto fino alle 6,30: orario perfetto per vedere il cielo macchiato di rosa; Torrone di Nav, Punta di Val Scaradra, Pizzo Sorda, Pizzo Cassimoi, Pizzo Cassinello, Plattenberg con l'aria tersa sembrano a portata di mano e con la loro asprezza incutono rispetto.
Comincio a preparare la colazione, nel frattempo arriva Ewuska che non ha chiuso occhio tutta la notte, mangiamo, lasciamo qualcosa in Capanna per alleggerire gli zaini e siamo pronti per partire.
Torniamo al segnavia a Q2177 e prendiamo il sentiero verso il Cassinello, che abbandoniamo verso Q2300 per puntare in direzione S, attraversiamo delle collinette di sfasciumi ed arriviamo su una piccola lingua di ghiaccio, non abbiamo voglia di ramponarci, piano piano la attraversiamo e iniziamo a salire sempre più ripidi in direzione del Vadrecc di Scaradra; il percorso è obbligato avendo sulla nostra destra delle grosse placche umide, seguiamo dove è possibile delle crestine di terra e detriti fino ad arrivare a Q2600 circa dove decidiamo di mettere i ramponi: già da un pò stiamo facendo gli acrobati sulle rocce a tratti ghiacciate e andiamo pianissimo.
Intanto il panorama intorno si allarga sempre più, risaltano Pizzo Medel, Piz Gaglianera, Pizzo Terri, il Passo di Soreda e il Piano della Greina sommerso da una fitta nebbia.
Ramponati camminiamo molto meglio, entriamo nel canalone del Vadrecc, risaliamo il ghiacciaio fino a Q2770 circa poi pieghiamo a O di nuovo su detriti ed arriviamo a Q2828: il confine tra la Val Scaradra e la Val di Carassino. Da qui in direzione SE, sempre superando sfasciumi più o meno grossi arriviamo al Laghetto di Cassimoi 2982m, il lago pù alto del Ticino; il gracidare delle rane risuona nella piccola valletta e ne approfittiamo per fare una pausa, la salita si fa sentire sulle gambe, abbiamo bisogno di carburare.
Riprendiamo seguendo un filo di cresta in direzione NE, stranamente segnato da qualche ometto, a Q3010 puntiamo a E costeggiando un piccolo ghiacciaio per salire fino alla sella a Q3083 che raggiungiamo dopo un infido pezzo, per fortuna corto, di materiale finissimo e franoso. La nebbia che nel frattempo ci sta circondando lascia vedere nitida la Cima SE verso cui andiamo, una breve salita e inaspettamente ci troviamo su un grande pianoro fatto di roccia a sfoglie molto particolare, lo attraversiamo e superata una piccola collinetta innevata di fresco siamo in cima. Fa freddo, c'è vento, il panorama è limitato ma gli sprazzi di vedute verso la parete S del Cassinello, la Val di Carassino e il Lucomagno meritano la pausa pranzo.
Rinvigoriti e rinfrancati dalle nuvole che si stanno aprendo decidiamo di salire anche alla cima NW: torniamo alla sella a Q3083 e risaliamo dalla parte opposta. Il paesaggio cambia completamente, qui ci sono grossi blocchi ad accompagnarci fino alla vetta che raggiungiamo in una decina di minuti: vista spettacolare sulla Val Scaradra e sul Cassinello e nel frattempo anche l'Adula decide di fare una piccola apparizione. Foto di rito e ci prepariamo per il ritorno che facciamo facendo delle deviazioni sulla via di salita: da Q3010 scendiamo direttamente verso Q2828, riprendiamo il Vadrecc di Scaradra e poi puntiamo decisamente dritti senza seguire lo zig-zag della mattina, le rocce non sono più ghiacciate e questo ci permette di accorciare il cammino che comunque le ginocchia sentono! Nonostante tutto anche la discesa ci impegna per altre 3 ore e quando arriviamo alla Capanna la pasta avanzata dalla sera prima è un lusso!
Facciamo pulizia e di nuovo in cammino per scendere a Larecc: quasi dispiace andar via, ogni tanto si guarda indietro, il Ri di Scaradra ci accompagna per tutto il percorso con il suo fragore, qualche marmotta fischia (finalmente se ne vanno!?) e intanto pensiamo: tanto torniamo, dobbiamo fare ancora il Cassinello...
P.S. Quale fra le Capanne minori vi è piaciuta di più?
Percorso: 15,3 km circa
Dislivello effettivo: 1740 mt
Tempo di salita: 5,45 h
Tempo di discesa: 4,30 h
Tempi effettivi senza soste
Decidiamo di partire il sabato pomeriggio e dormire alla Capanna Scaradra perchè prevediamo che non sia una passeggiata ... e non sbagliamo. La meteo non è delle più favorevoli, prevede piogge sparse sabato, bel tempo domenica mattina con annuvolamenti dal pomeriggio e nuovamente pioggia, ma dopo aver rimandato quest'escursione due tre volte decido che o si fa questo weekend o bisogna rimandare all'anno prossimo, viste le previsioni che danno bruschi cali di temperatura dalla settimana prossima e memore dell'esperienza dell'anno scorso.
1° giorno - 12 settembre
Partiamo verso le due e mezza e appena arriviamo al Lago di Luzzone comincia a piovere, smetterà o no? Il tempo di prepararci , scopro che nella fretta di partire ho lasciato la giacca impermeabile a casa, niente paura, un bel sacchetto di plastica in testa e via per il sentiero in direzione SE che da Larecc 1633m inizia subito a salire abbastanza sostenuto in un fitto lariceto fino ad arrivare all'Alpe Scaradra di Sotto 1797m. Siamo accompagnati per tutto il percorso dal rumore fragoroso del Ri di Scaradra che in questo tratto percorre un'orrido profondo una cinquantina di metri.
Da qui in poi, sempre con la pioggia che ci accompagna, continuiamo a salire gradatamente nella valle dominata in fondo dal Pizzo Cassinello e dal Pizzo Cassimoi fino ad arrivare a Q1996 (qui mi ero dovuto fermare nel 2008), una grande cascata sulla nostra sinistra ci accoglie, superiamo il torrente e iniziamo una serie di stretti e ripidi tornanti che in mezzo km ci fa superare 150mt di dislivello per portarci sul pianoro dove per la prima volta ci rendiamo conto, nonostante le nuvole e la nebbia della maestosità delle cime che ci circondano. Un segnavia, Q2177, ci indica la direzione della Capanna Scaradra 2173m che raggiungiamo in cinque minuti.
Bagnati e un pò ansimanti per l'ultima tirata, la presenza esterna e poi appena aperta la porta l'interno ci ripagano di tutto: piccola e accogliente ci fa sentire subito a nostro agio, io spacco legna e accendo la stufa, Ewuska (la vivandiera) tira fuori dal suo zaino il ragù, mette a bollire l'acqua per la pasta ...
Dunque: panascè analcolica, succo di frutta, coca cola ... ma nonc'è neanche una bottiglia di vino, una birra almeno ... non è possibile! Miracolo! In un ripostiglio buio troviamo l'ultima bottiglia di bianco, la serata è perfetta! Cena a lume di candela e quale regalo migliore uscire e vedere una magnifica stellata: siamo proprio fortunati! Studiamo le cartine, consultiamo un interessante libro su sentieri e cime della zona trovato in capanna, riguardiamo la relazione di Siso che avevo stampato e decidiamo di andare al Cassimoi: sveglia alle sette, buonanotte!
2° giorno - 13 settembre
Mhh.. che ore sono ... le quattro .. perchè le notti nei rifugi sono così lunghe!
Finalmente le prime luci dell'alba, fatico a non alzarmi e uscire a fare foto fino alle 6,30: orario perfetto per vedere il cielo macchiato di rosa; Torrone di Nav, Punta di Val Scaradra, Pizzo Sorda, Pizzo Cassimoi, Pizzo Cassinello, Plattenberg con l'aria tersa sembrano a portata di mano e con la loro asprezza incutono rispetto.
Comincio a preparare la colazione, nel frattempo arriva Ewuska che non ha chiuso occhio tutta la notte, mangiamo, lasciamo qualcosa in Capanna per alleggerire gli zaini e siamo pronti per partire.
Torniamo al segnavia a Q2177 e prendiamo il sentiero verso il Cassinello, che abbandoniamo verso Q2300 per puntare in direzione S, attraversiamo delle collinette di sfasciumi ed arriviamo su una piccola lingua di ghiaccio, non abbiamo voglia di ramponarci, piano piano la attraversiamo e iniziamo a salire sempre più ripidi in direzione del Vadrecc di Scaradra; il percorso è obbligato avendo sulla nostra destra delle grosse placche umide, seguiamo dove è possibile delle crestine di terra e detriti fino ad arrivare a Q2600 circa dove decidiamo di mettere i ramponi: già da un pò stiamo facendo gli acrobati sulle rocce a tratti ghiacciate e andiamo pianissimo.
Intanto il panorama intorno si allarga sempre più, risaltano Pizzo Medel, Piz Gaglianera, Pizzo Terri, il Passo di Soreda e il Piano della Greina sommerso da una fitta nebbia.
Ramponati camminiamo molto meglio, entriamo nel canalone del Vadrecc, risaliamo il ghiacciaio fino a Q2770 circa poi pieghiamo a O di nuovo su detriti ed arriviamo a Q2828: il confine tra la Val Scaradra e la Val di Carassino. Da qui in direzione SE, sempre superando sfasciumi più o meno grossi arriviamo al Laghetto di Cassimoi 2982m, il lago pù alto del Ticino; il gracidare delle rane risuona nella piccola valletta e ne approfittiamo per fare una pausa, la salita si fa sentire sulle gambe, abbiamo bisogno di carburare.
Riprendiamo seguendo un filo di cresta in direzione NE, stranamente segnato da qualche ometto, a Q3010 puntiamo a E costeggiando un piccolo ghiacciaio per salire fino alla sella a Q3083 che raggiungiamo dopo un infido pezzo, per fortuna corto, di materiale finissimo e franoso. La nebbia che nel frattempo ci sta circondando lascia vedere nitida la Cima SE verso cui andiamo, una breve salita e inaspettamente ci troviamo su un grande pianoro fatto di roccia a sfoglie molto particolare, lo attraversiamo e superata una piccola collinetta innevata di fresco siamo in cima. Fa freddo, c'è vento, il panorama è limitato ma gli sprazzi di vedute verso la parete S del Cassinello, la Val di Carassino e il Lucomagno meritano la pausa pranzo.
Rinvigoriti e rinfrancati dalle nuvole che si stanno aprendo decidiamo di salire anche alla cima NW: torniamo alla sella a Q3083 e risaliamo dalla parte opposta. Il paesaggio cambia completamente, qui ci sono grossi blocchi ad accompagnarci fino alla vetta che raggiungiamo in una decina di minuti: vista spettacolare sulla Val Scaradra e sul Cassinello e nel frattempo anche l'Adula decide di fare una piccola apparizione. Foto di rito e ci prepariamo per il ritorno che facciamo facendo delle deviazioni sulla via di salita: da Q3010 scendiamo direttamente verso Q2828, riprendiamo il Vadrecc di Scaradra e poi puntiamo decisamente dritti senza seguire lo zig-zag della mattina, le rocce non sono più ghiacciate e questo ci permette di accorciare il cammino che comunque le ginocchia sentono! Nonostante tutto anche la discesa ci impegna per altre 3 ore e quando arriviamo alla Capanna la pasta avanzata dalla sera prima è un lusso!
Facciamo pulizia e di nuovo in cammino per scendere a Larecc: quasi dispiace andar via, ogni tanto si guarda indietro, il Ri di Scaradra ci accompagna per tutto il percorso con il suo fragore, qualche marmotta fischia (finalmente se ne vanno!?) e intanto pensiamo: tanto torniamo, dobbiamo fare ancora il Cassinello...
P.S. Quale fra le Capanne minori vi è piaciuta di più?
Percorso: 15,3 km circa
Dislivello effettivo: 1740 mt
Tempo di salita: 5,45 h
Tempo di discesa: 4,30 h
Tempi effettivi senza soste
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