Morbegno: Sentiero Città Alpina 2019


Publiziert von cai56 , 20. Mai 2021 um 22:19. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:16 Mai 2021
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:15
Aufstieg: 1436 m
Abstieg: 1497 m
Strecke:Circolare 29,05 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38. Alla seconda rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra verso la stazione ferroviaria, oltrepassare la stazione dei bus e proseguire fino ad un ampio piazzale sterrato sotto un cavalcavia, a fianco dei binari. Parcheggio libero.

"Poca spesa e tanta resa". Con poco più di 20.000 euro l'amministrazione comunale di Morbegno è riuscita a fine 2019 - quasi in ritardo - ad attrezzare con segnaletica verticale ed orizzontale un lunghissimo percorso ad anello celebrativo per l'attribuzione del titolo di "Città Alpina 2019". Nulla di nuovo, ma l'itinerario (un collegamento di strade statali, strade provinciali, piste forestali, mulattiere, sentieri ed anche un breve tratto di downhill ciclistica già ben conosciuti e frequentati) riesce, in circa 30 km, a far conoscere all'escursionista la parte più bella della città, un tratto della Valle di Albaredo, il Parco della Bosca, il Culmine di Dazio attraverso due anelli asimmetrici che uniscono il versante orobico con il versante retico.
E' chiaro che su di una distanza di questo genere ci possano essere anche lunghi tratti di spostamento non esattamente ricchi di interesse (mi riferisco in particolar modo all'attraversamento della piana dell'Adda per passare dall'anello orobico a quello retico), ma per il resto - magari suddiviso in due gite separate - è un'escursione veramente interessante, benchè a torto poco conosciuta. 
Straordinaria la possibilità di prendere in considerazione l'intera escursione come un impegnativo anello di trail running: praticamente una notevole unione di "Trofeo Vanoni", "Colmen Trail" e ancora parecchio altro.
Nota: la difficoltà massima indicata si riferisce al solo segmento Desco-Colmen, con anche qualche passaggio esposto attrezzato con catene corrimano; per il resto T1 e T2. 


Dalla Stazione Ferroviaria si sale verso l'antico nucleo della città dapprima sottopassando la ex-statale e poi proseguendo diritto fra eleganti palazzi residenziali; davanti ad un secolare negozio di alimentari-drogheria-coloniali (le cantine risalgono forse anche al XVI secolo) si volge a sinistra arrivando ad una piazzetta con fontana. Da qui si imbocca la Via San Marco (siamo in contrada Scimicà - "In-Cima-Alle-Case"), dove inizia la Via Priula, storica mulattiera per il Passo San Marco e la Val Brembana al tempo della Repubblica Serenissima. E infatti, per lungo tratto, andiamo a seguire questo percorso; qui nella parte bassa, i tratti originali sono ben pochi, ma l'inizio in uscita dalla città è uno di questi: un ripido acciottolato stretto fra le mura di orti e giardini, chiuso da un portone al confine fra abitato e campagna. Oltrepassato il "Dos de la Lümaga" ed il  Tempietto Votivo (cappella commemorativa dei caduti militari), la mulattiera si addentra nella valle del Bitto di Albaredo e, oltrepassato un paio di tornanti, approda sulla statale nei pressi della frazione Valle. Si sale ad attraversare tutto l'abitato e, in corrispondenza del piazzale di parcheggio terminale, si imbocca il sentiero che sale verso monte. E' l'inizio di una lunga traversata in salita che riporta ad affacciarsi sulla Valtellina, a sud di Morbegno, fino a raggiungere tramite sentieri o piste le varie contrade dell'Alpe Pitalone: il punto più notevole è un'amplissima radura a prato pianeggiante ("Muracot"), affiancata da numerose strutture conviviali riservate ai consorziati.  Proprio qui si trova l'unica incertezza di reperimento del sentiero lungo tutta l'escursione: all'altezza della prima porta del campetto di calcio occorre volgere nettamente a sinistra finchè si trova un minuscolo adesivo del "Sentiero" su di un albero nei pressi dell'imbocco del proseguimento. Oltrepassato l'Agriturismo Sempreverde - Fattoria Didattica - si scende quindi ad Arzo (poche case dominate da una chiesa monumentale) per proseguire brevemente sulla statale: al vicino tornante si volge a destra andando a seguire una pista forestale che in breve si trasforma in sentiero che gradualmente - qualche tratto ripido - scende a riprendere la statale in località Ortesida. Di nuovo in corrispondenza del vicino e larghissimo tornante si imbocca la pista che se ne distacca a destra e la si segue finchè sulla sinistra lo scheletro di una bicicletta indica l'inizio di un percorso di downhill: la traccia, più o meno larga e più o meno ripida, scende fino a Morbegno nei pressi del Santuario della Beata Vergine Assunta ("l'Assunta"). Qui finisce l'anello orobico. E qui comincia il lungo e monotono trasferimento - già più sopra citato - fino a Desco. Dall'Assunta ci si porta ad aggirare sulla sinistra il cimitero, si seguono Via Europa ed il suo sottopasso, si lascia a destra la sede CNSAS Morbegno e si fiancheggia un corso d'acqua ("Acquarosa") fino ad un ponte che permette di raggiungere un frantoio di rocce e macerie, dove comincia la pista dell'argine meridionale dell'Adda. Dopo almeno un paio di chilometri si attraversa il ponte che conduce a Paniga e si attraversa in direzione est la piccola frazione (o la si aggira seguendo il Sentiero Valtellina): qualche decina di metri dopo le ultime case si trova sulla sinistra una rampa erbosa (segnali del Colmen Trail) che, diventata sentiero, accompagna fino a Desco. Tornati sull'asfalto, si prosegue in salita fino al termine della frazione dove inizia il sentiero più tecnico di tutto il giro. Una lunga sequenza di gradini nel bosco porta ad oltrepassare un bivio (sentiero proveniente da Cà Molera) ed a proseguire in traverso ascendente (parecchi tratti attrezzati con cavi e catene corrimano - esposto!) verso la base della cresta est. Qui il sentiero è sempre molto ripido e alterna lunghi passaggi su terra a brevi "arrampicate" su rocce affioranti coricate; la via si fa più comoda al raggiungimento della strada militare che sale da Dazio e che in poche centinaia di metri raggiunge la vetta Del Culmine di Dazio ("Colmen de Dasc"). Passati accanto al rifugio "La Casermetta" (privato - attualmente chiuso), si percorre a saliscendi tutto il vasto crestone sommitale: attraverso il luminoso bosco di pini querce e betulle si affiancano un paio di torbiere, un lago stagionale e, oltrepassati alcuni scavi di antichi assaggi minerari, si raggiunge la ripida cresta ovest; a parte un breve tratto roccioso e bagnato assistito da cavi corrimano (troppo bassi !), si tratta di un sentierino molto tortuoso e spesso ripido che scende alla pista forestale Dazio-Porcido. La si segue verso destra, affrontando un breve lastricato insidioso fino a scendere al piano non lontano da un campo sportivo. All'incrocio con la provinciale, la si segue verso sinistra finchè, poco dopo il ponte sul torrente Toate, si imbocca sulla destra la pista forestale per Cerido. Attraversata la frazione, si scende a sinistra lungo un sentiero boscoso che porta di nuovo sulla provinciale: la si risale a sinistra per poche decine di metri andando poi a scendere a destra alla frazione Cermeledo; da qui inizia la ripida strada (acciottolata, cementata, asfaltata) che scende a Campovico. Dalla chiesa si prosegue a fianco del cimitero per poi continuare fino alla piazza del monumento ai caduti dove si trova la stradina di campagna che si addentra nel Parco della Bosca; prima di un ponticello si svolta a destra seguendo lungamente il Sentiero del Fosso, in un bellissimo ambiente umido. Aggirati gli edifici in disuso della ex-Centrale elettrica di Campovico (meritevole di essere considerata un elemento di archeologia industriale, invece di essere in stato di abbandono in ultradecennale inutile attesa di acquirenti), si va ad attraversare l'Adda tramite lo splendido Ponte di Ganda; si segue verso destra l'alzaia finchè una traccia nei prati (Sentiero dei Terrazzamenti) inizia ad avvicinare ai quartieri periferici di Morbegno. Oltrepassata la chiesa di San Giuseppe ai Prati Grassi (1993, dalla controversa architettura) si imbocca la pista ciclopedonale di Via Prati Grassi, che si conclude, dopo il sottopasso della ferrovia, nella Piazza della Stazione di Morbegno.   

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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 52728.gpx Perdita del segnale nell'attraversamento di Morbegno

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