Cresta del Budellone. Le mani si muovono, le seghe segano e i sentieri si battono. Day 2
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Bene, in questo secondo giorno di lavoro lungo la cresta del Budellone si conclude, e si rende fruibile l'intera cresta. Grazie anche al parziale lavoro di ripristino (volontari di Prevalle) incontrato nella parte N della cresta stessa.
Ora è tutto bollato, compresa la breve variante posta nella parte S (bolli gialli) che si ricongiunge con la bollatura rossa dopo, appunto, una breve e facile divagazione. Ovviamente mi sono preso la briga di bollare a mia interpretazione la via, che risulta essere piuttosto obbligata e logica visto che la cresta è abbastanza esile, ma penso di averla resa altresì divertente, creando dei passaggi assolutamente fattibili a chi ha un minimo di esperienza escursionistica. In alcuni punti, per chi non volesse affrontare la via bollata, è possibile abbassare il livello di difficoltà restando appena sotto la linea di cresta, mantenendosi sulla sinistra se si percorre (consigliato) la via da Sud a Nord.
I punti di ritorno, o deviazione, sono sostanzialmente tre al momento: il primo si trova appena dopo la Croce di legno, con un evidente sentiero si ritorna verso il Buco del Frate. Il secondo si trova dopo il M. Budellone (palo di legno), dove una palina segnaletica vi aiuta in una vostra eventuale scelta. Mentre l'ultima deviazione per ritornare al punto di partenza la troviamo alla fine della via rocciosa o semi rocciosa, cioè dopo che si è costeggiato la rete che divide la cresta con la cava posta sulla sinistra. Un pezzo di traccia prima della deviazione attraversa un breve ma fitto bosco di agrifogli, qua ho cercato di fare una bollatura più fitta per evitare errori o avere solo la sensazione di aver sbagliato percorso. Piegando a destra (bollatura b/r) si scende ad un ex cava gestita dagli alpini dove è possibile fare il pic-nic, mentre subito dopo troviamo l'ennesima deviazione: a sinistra si scende alla Casa degli Alpini, mentre restando a destra con evidente traccia si giunge al Fontanì e dieci minuti dopo siete di nuovo alla falesia dove poi ritrovate il sentiero fatto all'andata che vi riporta all'auto.
Note: La via di cresta sulla scala delle difficoltà alpinistiche la valuto senza dubbi F. I passaggi al massimo si fermano al I°+ su roccia calcarea, quindi molto abrasiva, ed inoltre si trovano infiniti appigli. Resta il fatto che va prestata la massima attenzione onde evitare spiacevoli inconvenienti.
Nella prima parte troverete una bollatura Rossa (Gialla nella breve variante), mentre nella seconda parte, quella lungo la cresta che costeggia la cava, troverete la bollatura Gialla e gli immancabili ometti.
E' tutto. Spero di darvi altre buone notizie nel prossimo futuro.
P.s.
Un grazie ai volontari di Prevalle.
P.p.s.
Il Gps ha prodotto all'inizio un piccolo errore sulla traccia, fate fede dei waypoint.
A' la prochaine! Menek Bluff
Ora è tutto bollato, compresa la breve variante posta nella parte S (bolli gialli) che si ricongiunge con la bollatura rossa dopo, appunto, una breve e facile divagazione. Ovviamente mi sono preso la briga di bollare a mia interpretazione la via, che risulta essere piuttosto obbligata e logica visto che la cresta è abbastanza esile, ma penso di averla resa altresì divertente, creando dei passaggi assolutamente fattibili a chi ha un minimo di esperienza escursionistica. In alcuni punti, per chi non volesse affrontare la via bollata, è possibile abbassare il livello di difficoltà restando appena sotto la linea di cresta, mantenendosi sulla sinistra se si percorre (consigliato) la via da Sud a Nord.
I punti di ritorno, o deviazione, sono sostanzialmente tre al momento: il primo si trova appena dopo la Croce di legno, con un evidente sentiero si ritorna verso il Buco del Frate. Il secondo si trova dopo il M. Budellone (palo di legno), dove una palina segnaletica vi aiuta in una vostra eventuale scelta. Mentre l'ultima deviazione per ritornare al punto di partenza la troviamo alla fine della via rocciosa o semi rocciosa, cioè dopo che si è costeggiato la rete che divide la cresta con la cava posta sulla sinistra. Un pezzo di traccia prima della deviazione attraversa un breve ma fitto bosco di agrifogli, qua ho cercato di fare una bollatura più fitta per evitare errori o avere solo la sensazione di aver sbagliato percorso. Piegando a destra (bollatura b/r) si scende ad un ex cava gestita dagli alpini dove è possibile fare il pic-nic, mentre subito dopo troviamo l'ennesima deviazione: a sinistra si scende alla Casa degli Alpini, mentre restando a destra con evidente traccia si giunge al Fontanì e dieci minuti dopo siete di nuovo alla falesia dove poi ritrovate il sentiero fatto all'andata che vi riporta all'auto.
Note: La via di cresta sulla scala delle difficoltà alpinistiche la valuto senza dubbi F. I passaggi al massimo si fermano al I°+ su roccia calcarea, quindi molto abrasiva, ed inoltre si trovano infiniti appigli. Resta il fatto che va prestata la massima attenzione onde evitare spiacevoli inconvenienti.
Nella prima parte troverete una bollatura Rossa (Gialla nella breve variante), mentre nella seconda parte, quella lungo la cresta che costeggia la cava, troverete la bollatura Gialla e gli immancabili ometti.
E' tutto. Spero di darvi altre buone notizie nel prossimo futuro.
P.s.
Un grazie ai volontari di Prevalle.
P.p.s.
Il Gps ha prodotto all'inizio un piccolo errore sulla traccia, fate fede dei waypoint.
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