Matro di Stinchè (1152 m) - Ciaspolata
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Racchettata mattutina nel Comune di Monteceneri, con partenza da Gola di Lago.
Una bella imbiancata di neve fresca, caduta nella notte, ha conferito al paesaggio un aspetto fiabesco.
Inizio dell’escursione: ore 8.40
Fine dell’escursione: ore 11.15
Pressione atmosferica, ore 9.00: 994 hPa
Temperatura alla partenza: 0°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1100 m
Temperatura al rientro: 2°C
Velocità media del vento: 15 km/h
Sorgere del sole: 7.36
Sveglia alle 6:15, partenza da casa alla 7:20, arrivo a Gola di Lago, dopo 35,0 km d’auto, alle 8:25.
Parcheggiata l’auto al posteggio di Gola di Lago (972 m), alle 8:40 mi avvio con le ciaspole in mano, ammirando lo splendore che la neve fresca ha conferito alla torbiera e alle cime circostanti. Me la prendo comoda, perché desidero gustare questa natura e approfittare della bella luce per scattare delle foto paesaggistiche. Poco sotto l’Alpe di Santa Maria indosso le racchette da neve; non ci sono tracce, oggi mi tocca fare da apripista.
Superato il ristoro annesso all’alpe affronto la ripida salita in direzione SO. A 1060 m di quota raggiungo quella che mi sembra una mulattiera. Si sviluppa compiendo un semicerchio antiorario attorno alla cima che desidero raggiungere. La seguo fino ad un’antenna per le telecomunicazioni, quindi continuo la camminata nel bosco, confortato da bolli rossi disegnati sui tronchi. Dopo un’ultima lieve salita raggiungo la prima meta che mi ero prefissato: la Cima di Lago (1146 m). Che spettacolo! Il panorama è eccelso.
A nord-ovest lo sguardo plana su Rivera, sul Monte Ceneri e sul Piano di Magadino. Tuttavia, sono le innumerevoli montagne innevate ad accendere il mio entusiasmo.
Un leggero vento da nord solleva sprizzi di neve, generando scie contorte che corrono veloci sulle dune.
Dopo la scorpacciata di foto riprendo la ciaspolata verso sud. Cammino senza sforzo alcuno aprendomi un varco dentro una neve talmente fine e polverosa da sembrare aria solida.
In zona sono presenti delle fortificazioni militari sotterranee e su un risalto roccioso si erge un monumento a forma di cappella che ricorda i numerosi militi della Brigata di Frontiera 9.
Ne approfitto per bere una tazza di tè al riparo dal vento.
Da questa postazione vedo distintamente la meta principale di oggi: dista 400 m in linea d’aria, ma devo perdere quota, superare il fiume Capriasca nascente e risalire il pendio.
Dopo un paio d’ore dalla partenza pervengo alla cima denominata Matro di Stinchè (1152 m). Il toponimo matro significa ‘prominenza torreggiante’, ‘promontorio’, ‘rilievo in genere non troppo elevato’. Sarei curioso di conoscere anche il significato di Stinchè, nome corrispondente all’agglomerato rurale posto alla base meridionale del promontorio.

Ciaspolata sui dossi del Matro di Stinchè
Il Monte Bigorio è a un tiro di schioppo, dista solo 900 m in linea d’aria. Dal momento che l’ho visitato solo tre settimane fa, decido di raggiungere il sottostante alpeggio Stinchè (1078 m) e di percorrere la comoda strada forestale fino a Gola di Lago, lungo la quale incrocio alcuni pensionati, anche loro a spasso con le racchette da neve.
Piacevolissima ciaspolata con neve fresca, su alture ideali per praticare questa disciplina sportiva e per promuoverla ai giovani.
Tempo totale: 2 h 35 min
Tempo di salita: 2 h (soste comprese)
Tempi parziali
Gola di Lago (972 m) – Cima di Lago (1146 m): 1 h 07 min
Cima di Lago (1146 m) – Matro di Stinchè (1152 m): 30 min
Matro di Stinchè (1152 m) – Gola di Lago (972 m): 40 min
Dislivello in salita: 317 m
Sviluppo complessivo: 4,7 km
Difficoltà: WT2
SLF: 3 (marcato)
Coordinate Matro di Stinchè: 717'120 / 106'114
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Materiale utilizzato: bastoncini telescopici, racchette da neve.
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