Ciaspolata al Paglione dalla Val Frigera- Val Veddasca


Publiziert von morgan , 7. Februar 2021 um 17:49.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:31 Januar 2021
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT4 - Schneeschuhtour
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Monte Gambarogno   CH-TI   I 
Zeitbedarf: 7:15
Aufstieg: 630 m
Abstieg: 630 m
Strecke:10,0km

Ciaspolata in Val Veddasca con meta la panoramica cima di confine del Monte Paglione. Con il Covreto e il Sasso Corbaro forma un trittico di vicine cime spoglie e dalle forme arrotondate che offrono panoramiche sull'alto Verbano da un lato e sulla Val Veddasca dall'altro. Con la neve diventano frequentate mete di facili ciaspolate con partenza dalla Forcora, unico comprensorio sciistico della provincia di Varese. Con le restrizioni dettate dalla pandemia gli impianti sono chiusi nonostante l'abbondanza di neve, evento raro negli ultimi anni. La pista forestale Forcora- Monterecchio- Cangili- Biegno è battuta dalle motoslitte e i sentieri che salgono al Corbaro- Covreto e Paglione sono battuti da numerosi ciaspolatori; ciò rende possibile la salita anche senza le ciaspole. 
La via di salita che abbiamo scelto è quella che, da Cangili, risale lungo la Val Frigera e sbuca sulla sella tra Corbaro e Paglione, via resa impegnativa dalle pendenze, dall'attraversamento di canali slavinati e, naturalnente, dal fatto che non era ancora battuta. Per l'individuazione del percorso ci affidiamo completamente a Luigi che ha una baita a Cangili e che conosce bene la zona.
Con Andrea ed Ezio arriviamo Biegno e lasciamo l'auto lungo la strada all'imbocco della pista forestale per Cangili. Iniziamo il cammino risalendo lungo la pista di neve gelata che, in mezz'ora ci porta a Cangili, panoramico borgo rurale affacciato alla Val Veddasca e le sue cime dove ci aspetta Luigi nella sua baita per il caffè. Calziamo le ciaspole e proseguiamo la marcia prendendo un evidente percorso che risale rettilineo nel bosco. Siamo sul sentiero costruito sulla tubazione dell'acquedotto della Val Frigera. La via non è battuta, la neve è bagnata, si sprofonda 10-20cm e si procede a fatica ma regolarmente. Il sentiero piega a sinistra e, sempre su pendenze regolari, finisce alla casupola dell'acquedotto. Risaliamo ora zigzagando nel bosco su pendenze più impegnative risalendo lungo la valle che scende dal Sasso Corbaro. Abbiamo come riferimento l'evidente parete rocciosa situata fra Corbaro e Paglione che dovremmo aggirare sulla destra. Guadagnata quota ci troviamo a dover attraversare un canalino che si presenta ripido e slavinato. Optiamo per togliere le ciaspole per ridurre il rischio di scivolate. Con gli scarponi che fanno miglior presa attraversiamo il primo canalino. Proseguiamo attraversando in piano altri canali e placche rocciose che provocano qualche innocua scivolata portandoci alla destra della parete rocciosa che avevamo preso come riferimento. Torniamo a calzare le ciaspole ed affrontiamo la ripida salita sul pendio nel bosco che si fa rado ritrovandoci, quasi all'improvviso, nell'ampia conca spoglia alla base del Paglione. Siamo ora in un ambiente completamente diverso fra le morbide curve dei pendii delle cime e le visuali sul lago e sull'arco alpino. Risaliamo l'ultimo intonso pendio che ci porta alla tondeggiante cima del Monte Paglione raggiunto ora da piste battute dai numerosi ciaspolatori provenienti dalla Forcora. Dopo una breve sosta per le foto e per salutare amici incontrati qui iniziamo il rientro. Seguendo la pista battuta scendiamo al bivio per il Covreto ma evitiamo questa deviazione per due motivi: rispettare il restrizioni del dpcm che vietano l'espatrio (siamo sulla linea di confine ed il Covreto è completamente in territorio elvetico) e per non tardare l'appuntamento con il risotto con i funghi che ci aspetta a Cangili. Raggiunto il bivio per il Sasso Corbaro evitiamo il sentiero normale che aggira la cima perché non battuto e su perdio a rischio slavine ma risaliamo la affollata cima. Scendiamo il ripido pendio seguendo la pista battuta o tagliando fuori per evitare l'incrocio con i numerosi escursionisti che salgono. Raggiunto il passo di Fontanarossa pieghiamo per le vicine baite di Monterecchio dove troviamo la pista battuta da motoslitte dove è possibile marciare senza ciaspole. Facciamo un taglione per risparmiare un tratto di pista poi, ritrovatola, la seguiamo fedelmente, in leggera discesa, fino a raggiungere le baite di Cangili nel perfetto orario preventivato dove ci aspetta il risotto con i funghi di Floriana. Si sta bene al sole e, attorniati dalle cime imbiancate della Val Veddasca, gustiamo l'ottimo risotto accompagnato da formaggi e salumi e bagnato da buon vino. In un clima di allegro convivio assaporiamo questi momenti che vanno ad arricchire i nostri ricordi piacevoli. A malincuore dobbiamo rientrare. Salutiamo e ringraziamo per ospitalità Luigi e Floriana e riprendiamo il cammino che, brevemente, ci riporta a Biegno.
Partecipanti 4: Luigi, Andrea, Ezio, Dario.
Tempi di percorrenza: salita 2h46' (25' a Cangili, 23'sosta, 1h58' al Paglione) 10' sosta, discesa 4h16' (1h20' a Cangili, 2h33'sosta, 23' a Biegno), totale 7h12' (4h06' di cammino).
Meteo: bello, limpido

Tourengänger: morgan
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (1)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 9. Februar 2021 um 22:33
Bello... percorso insolito di salita al Paglione... presumo da farsi con neve, altrimenti sa tanto di ravanoso. ;)
Ciao


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