RIFUGIO CHIAVENNA 2044 m e LAGO NERO 2352 m
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Posteggio lungo la strada che termina con l’inizio del sentiero per il rifugio. Poco prima che termini la strada c’è un posteggio sterrato, c’era posto anche qui ma non ricordavamo ci fosse il posteggio. Quelli in paese tutti occupati.
La giornata non promette bene. Saliamo al Rifugio Chiavenna. Nonostante la giornata decidiamo di provare a continuare per il Pizzo Groppera ma, giunti al Lago Nero (ripida salita e ultimo tratto attrezzato) comincia a piovigginare. Continuiamo fino al P.so Angeloga. Smette di piovere ma la giornata non è buona e vista la zona abbondantemente ferrosa, decidiamo di tornare al rifugio. Poco prima del rifugio riprende a piovere più copiosamente. Altra sosta, le previsioni danno temporali solo nel pomeriggio e dovrebbe esserci qualche schiarita per cui confidando nelle previsoni decidiamo comunque di allungare il giro andando all’Alpe Motta. Il sentiero sale ancora di un 200 m e con un belllisssimo traverso con scorci panoramici veramente molto belli, il tempo è effettivamente migliorato, giungiamo all’Alpe Motta in circa 1.30 h. In zona chiesetta troviamo il cartello CAI per Campodolcino e Fraciscio. Il sentiero però qui è praticamente invisibile, c’è un bollo su un palo ma l’erba alta copre tutto. Scendendo notiamo un bollo su delle baite in pietra e una traccia ben più evidente. Probabilmente il sentiero parte anche da un’altra parte. In ogni caso poco sotto troviamo il bivio Campodolcino 50 minuti e Fraiscio a sx 50 minuti. Il cartello però è coperto come se il sentiero fosse chiuso. Decidiamo lo stesso di scendere a Fraciscio pensando che la forse si sono dimenticati di togliere la copertura in quanto vediamo che gli alberi schiantati sono stati tagliati, motivo per cui pensiamo sia stato chiuso. Invece a circa metà troviamo una frana. Qualcuno è passato in quanto una labile traccia scende prima a dx per poi risalire ripida bordo frana, passarle poco sopra e scendere nuovamente. Il tutto molto invaso da sterpaglia e da fare con moltissima attenzione. Poco dopo il sentiero torna visibile e comodo. Ancora qualche punto inerbato ma nessuna problema. Giungiamo così alla sterrata che collega l’Alpe Motta a Fraciscio. Ora la seguiamo fino a giungere in paese poco sotto il posteggio. Se il sentiero non verrà messo a posto meglio evitarlo in quanto la traccia nei pressi della frana potrebbe sparire o diventare troppo pericolosa. Meglio seguire la sterrata.
GPS: Dislivello 1326m + 17,50 km
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